Persino i nemici di Trump non ci stanno: accusa «totalmente errata»

Di Samantha Flom e Steve Lance

L’ex presidente Donald Trump si è dichiarato non colpevole rispetto alle accuse di falsificazione di documenti aziendali. Tuttavia la sua incriminazione da parte di un gran giurì di Manhattan continua a suscitare indignazione e preoccupazione tra i leader repubblicani, poiché alcuni sostengono che potrebbe aprire la porta a una dilagante cattiva condotta da parte delle Procure.

«Ora la minaccia è che ciò accada non solo in questo caso, ma a qualsiasi altro repubblicano o democratico», ha avvertito il tenente governatore del Mississippi Delbert Hosemann in un’intervista del 5 aprile con Ntd News: «Questo è un brutto precedente per il Paese, e sono davvero fiducioso che verrà archiviato dalla magistratura a un livello iniziale».

La causa che è stata aperta il 4 aprile in seguito all’accusa all’ex presidente, ha rivelato 34 accuse di crimini tutti relativi a un presunto pagamento in denaro all’attrice di film per adulti Stormy Daniels durante il ciclo elettorale del 2016.

L’avvocato vicegovernatore Hosemann, che era solito redigere accordi di non divulgazione in quanto avvocato, ha affermato che questa pratica è «molto legale» e che pensava che le accuse contro Trump fossero «totalmente errate». «Penso che sia un evento politico, e non qualcosa che dovremmo sostenere o di cui essere orgogliosi nel nostro Paese».

«E sono stato davvero contento di vedere tutte le ali del Partito Repubblicano uscire allo scoperto e dire: “Questa è una caccia alle streghe, e al presidente non sarebbe mai dovuto accadere”. Penso che abbia unito molto il nostro partito il vedere quanto sia stato eclatante il passo».

Il tenente governatore repubblicano della Louisiana Billy Nungesser ha condiviso le preoccupazioni di Hosemann riguardo alle ripercussioni di quello che considerava un attacco politicamente motivato a Trump: «Ogni volta che usi come arma [un pezzo dello Stato, ndr] o fai cose per motivi politici, qualunque cosa sia, crea un brutto precedente».

Nungesser ha sottolineato che negli anni aveva lavorato con molti democratici per portare a termine le cose: «Questa punizione politica deve finire nel nostro Paese. Dobbiamo unirci e lavorare per risolvere i nostri problemi, e non lo faremo mai fintanto che armiamo i sistemi giudiziari o qualsiasi altra cosa per vendette politiche o punizioni».

Nungesser fa anche notare che non sembrava esserci molta sostanza nelle accuse contro Trump; ha descritto infatti l’accusa come «ingiusta» e dannosa per la nazione.

Fondamento legale

Prima dell’apertura dell’atto d’accusa, le fughe di notizie alla stampa hanno rivelato che Trump avrebbe dovuto affrontare più di 30 reati di falsificazione di documenti aziendali.

Dopo il rilascio completo dell’accusa, il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg ha affermato che Trump aveva «mentito ancora e ancora» per aggirare la legge. «Secondo la legge dello Stato di New York, è un crimine falsificare documenti aziendali con l’intento di frodare e nascondere un altro crimine. Questo è esattamente ciò di cui tratta questo caso: 34 false dichiarazioni fatte per coprire altri crimini. Questi sono reati criminali nello Stato di New York, non importa chi tu sia. Non possiamo e non vogliamo normalizzare la condotta criminale grave».

Tuttavia, quando l’intero atto d’accusa è stato svelato, anche i critici dell’ex presidente hanno affermato che il fondamento giuridico del caso sembrava debole.

«Parlando come qualcuno che fortemente non vuole che Donald Trump ottenga la nomina presidenziale repubblicana, sono straordinariamente angosciato da questo documento», ha dichiarato alla Galileus Web l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, John Bolton. «Penso che questo sia ancora più debole di quanto temessi».

Il laureato della Yale Law School, che Trump ha licenziato nel 2019, teme che il caso possa essere «facilmente» archiviato prima che venga processato.

Particolarmente assente dall’accusa era la base per elevare la falsificazione delle accuse di documenti aziendali – un’infrazione ai sensi della legge di New York – al livello di crimine.

«Qual è la teoria legale che lega quel caso di infrazione molto chiaro, 34 punti di infrazioni, all’intento di nascondere un altro crimine, che è ciò che lo renderebbe un crimine? Semplicemente non c’è», ha dichiarato l’ex vicedirettore dell’Fbi Andrew McCabe in un’altra intervista alla Cnn.

McCabe ha guidato le indagini dell’Fbi sulle false accuse secondo cui Trump avrebbe colluso con la Russia per rubare le elezioni presidenziali del 2016: «In fin dei conti, se tutti i nostri amici legali leggono questo atto d’accusa e non vedono il modo per arrivare a un crimine, è difficile immaginare di convincere una giuria che dovrebbero arrivarci».

Motivazioni politiche

Secondo un sondaggio di Abc News/Ipsos del 2 aprile, una pluralità di americani (47 percento), compreso il 79 percento dei repubblicani, ritiene che le accuse contro Trump siano politicamente motivate.

«Quando ci pensi, vedi che stanno cercando di sopprimere lo slancio che il presidente Trump ha già», ha sostenuto il rappresentante Andy Biggs (R-Ariz.) in un’intervista con «War Room» di Steve Bannon. «E, oltre allo slancio che ha il presidente Trump, stanno cercando di distrarci dalla mancanza di slancio, o dalla scivolata sul campo di Biden».

Ma se l’obiettivo era tenere Trump fuori dalla Casa Bianca, il caso sembrerebbe sortire l’effetto opposto.

Dalla sua incriminazione, la popolarità di Trump è salita alle stelle tra i repubblicani, spingendolo a un enorme vantaggio di 37 punti sul governatore della Florida Ron DeSantis per la nomina presidenziale del Gop, secondo quanto riporta il sondaggio Reuters/Ipsos del 7 aprile, che mostra un salto di otto punti in appena tre giorni.

Nel frattempo, in una rivincita uno contro uno tra Trump e il presidente Joe Biden, secondo un sondaggio di Rasmussen Reports del 5 aprile, probabilmente gli elettori sceglierebbero Trump al 40-47% .

Il 15 febbraio, Rasmussen ha mostrato Biden in testa a Trump con il 42-45%.

Rivolgendosi ai sostenitori della sua tenuta di Mar-a-Lago, il 4 aprile Trump ha affermato la sua innocenza e che, sotto l’attuale leadership, gli Stati Uniti sono diventati «un disastro» che solo lui potrebbe efficacemente risolvere: «Incredibilmente, ora siamo una nazione in fallimento. Siamo una nazione in declino, e ora questi pazzi della sinistra radicale vogliono interferire con le nostre elezioni usando le forze dell’ordine. Non possiamo permettere che accada. Vedendo ciò e con una nuvola molto oscura sul nostro amato Paese, non ho dubbi che renderemo l’America di nuovo grande».

 

Articolo in inglese:Trump Indictment ‘Totally Erroneous,’ Sets ‘Bad Precedent’ for the Nation: GOP Leaders

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