Perché il governo cinese non vuole Shen Yun

Non è il solito balletto ‘cinese’: questa è probabilmente la ragione principale del successo globale di Shen Yun Performing Arts, la prima compagnia al mondo di danza classica cinese.

Shen Yun è una compagnia indipendente no profit, composta da giovani artisti, fondata a New York nel 2006. Ma a giudicare dal successo internazionale ottenuto nei più prestigiosi teatri del mondo, si potrebbe dire che il livello artistico era già ai massimi sin dalla sua fondazione.

‘Shen Yun’ significa, ‘la bellezza degli esseri divini che danzano’, e nei suoi spettacoli, racconta la Cina, parla della Cina e trasmette amore per la Cina.
Shen Yun si è fatto apprezzare rapidamente grazie alle sue caratteristiche uniche, che hanno sbalordito centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo: Shen Yun viaggia ogni anno in tutto il mondo portando uno spettacolo sempre nuovo, ma non è mai andato in scena in Cina.

Perché esistono due ‘Cine’, e solo una è quella autentica, nascosta, dimenticata e pregiata; l’altra, è la Cina che tutti conosciamo: i ristoranti cinesi, i giocattoli di scarsa qualità rischiosi per i bambini e i negozi ‘tutto a un euro’; e non solo: la Cina delle China Town, la Cina dal vestito rosso, un po’ isolata, sulle sue, difficile da comprendere, a volte anche un po’ scontrosa e maleducata. Questa è l’idea di Cina che spesso, gli italiani hanno. E anche quei balletti ‘cinesi’ proposti da quella Cina, dopo tutto non sono un granché. Forse perché di autenticamente ‘cinese’ hanno ben poco.

La missione della Shen Yun Performings Arts, è quindi quella di dire al mondo: ‘cosa state guardando?’, ‘siete proprio sicuri di avere un’idea giusta, della Cina?’. Shen Yun apre il sipario su uno scenario perduto, che lascia il pubblico in sala a bocca aperta: cime di antiche montagne dal verde speranza che sbucano dalle nuvole, cieli azzurri e limpidi fanno da contrasto sullo sfondo, mentre quasi si avverte la freschezza di un’aria che fa sentire più liberi, più leggeri.

Sul palco, gli artisti riportano in vita antiche leggende, i cui protagonisti sono eroi virtuosi e valorosi, dal sorriso eloquente, estroverso, che portano l’autentica danza classica cinese, pura, leggiadra e innocente: celestiale. La sua musica tocca nel profondo dell’anima, dà energia, ravviva ogni organo del corpo. Come può una persona che va semplicemente a teatro aspettarsi tutto questo? Stupore e meraviglia sono per questo le reazioni più normali, perché questa è l’arte della danza figlia di quella Cina nascosta: la Cina dall’antica saggezza, delle arti marziali, quella vera, che solo Shen Yun è in grado di ricordare al mondo.

E perché solo Shen Yun riesce a farlo? Prima di rispondere, bisognerebbe dare risposta a un problema molto più grande: perché in Occidente abbiamo un’idea sbagliata e confusa della Cina? Chi ha trasformato la Cina in quella sorta di intruglio profondo rosso che vediamo oggi?
La Cina è depositaria di una cultura divina, e non per niente era conosciuta un tempo come ‘l’Impero Celeste’, e ha i colori e le sfumature dell’acqua e non del sangue. Le arti, le danze, le musiche, i costumi, si sono formati migliaia e migliaia di anni fa. È la civiltà più antica del mondo. E questa cultura divina è quella che ha donato i valori ai cinesi di un tempo: l’atteggiamento nobile e dignitoso, saggio, l’educazione, il rispetto e le buone maniere. Alcuni cinesi hanno continuato, con fatica, a seguire questi insegnamenti e a tenere vivo il proprio patrimonio culturale e artistico; altri no: negli ultimi settant’anni, è noto, in Cina si sono susseguite al potere personalità capaci di concepire solo i propri interessi espansionistici e di potere.

Si dice che sia più facile controllare qualcuno, in questo caso un popolo, quando lo si priva della propria identità culturale (e, in effetti, basta guardare quello che hanno fatto gli europei con i nativi americani) è il modo più facile di asservire un popolo e, con una strategia fatta di falsità, inganni, terrore e violenza, di ottenerne il ‘consenso’.

La rivoluzione culturale in Cina, tramite l’imposizione dittatoriale, ha fatto di tutto per seppellire l’autentica identità culturale cinese. La Cina è diventata così quella che conosciamo  oggi: omologata all’occidente, ma spaesata, senza un’identità culturale. Infatti, ai cinesi di un tempo, un po’ come accadeva per i nativi americani, quel che dava loro l’orientamento nella natura e la forza per vivere era il credere nelle proprie divinità.

Il potere che si è instaurato dagli anni 1949 in poi, ha astutamente scoperto il punto di forza di quell’antica cultura, per agire proprio su questo per smontarla e sfruttarla a proprio favore. Si è instaurato infatti come un potere ateo, completamente opposto alla cultura in cui i cinesi erano cresciuti; e su questo tipo di potere, è stata costruita l’attuale Cina ‘capitalistica’.
Ecco perché, qualsiasi spettacolo di danza cinese finanziato dall’attuale governo cinese, appare come una sorta di corpo senza anima. Come si può rappresentare la propria terra senza conoscerla veramente, o comunque, negando le proprie origini? Questo è il punto, e questo è il motivo per cui esiste Shen Yun.

Quel giovane Tank Man di piazza Tiananmen evidentemente, per sfortuna del governo cinese, non è stato l’ultimo ‘insorto’, e altri come lui si sono riuniti insieme per riportare in vita la vera Cina, usando la più nobile forma: l’arte. Una ‘forza’ estranea al governo cinese, che sta ristabilendo, nella mente delle persone in ogni angolo del mondo, la vera nozione di Cina; e se è necessario farlo, è perché il Parito Comunista Cinese ne ha instillata una sbagliata, falsa. Shen Yun sta riconsegnando ai cinesi la loro identità culturale e la loro libertà, e sta riportando ai cittadini di tutto il mondo i valori della propria terra.

Questa è la più grande minaccia per l’esistenza del governo cinese, perché quei cinesi che vedono Shen Yun e riscoprono la propria identità, potrebbero non sentirsi più rappresentati da un governo antitetico alla Cina stessa. Ecco perché Shen Yun non può andare in scena in Cina.

 
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