Nuove rivelazioni su Jiang e la corruzione in Cina

Il 15 febbraio, vigilia del Nuovo Anno cinese, il miliardario cinese Guo Wengui, fuggito nel 2015 negli Stati Uniti, ha pubblicato un video dove rivela come l’ex capo del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin, e la sua famiglia abbiano sottratto dai fondi pubblici una cifra pari a circa 410 miliardi di euro, operazione che ha permesso a questa famiglia di diventare la più ricca al mondo. Un immane patrimonio oggi gestito da Jiang Zhicheng, nipote dell’ex dittatore.

La rivelazione si fonda sulle informazioni ottenute dalla squadra investigativa professionista di Guo Wengui, che ha confermato che la famiglia Jiang possiede enormi quantità di denaro e altri beni, sia in Cina che all’estero. Il patrimonio comprende fondi, azioni, obbligazioni, titoli energetici e tecnologici, investimenti in oro, immobili, partecipazioni estere e società offshore. La maggior parte del capitale controllato da Jiang Zhicheng si trova in Australia.
Guo Wengui ha ottenuto numerose informazioni sui conti bancari e sulle amministrazioni fiduciarie familiari, e in un prossimo video verranno rivelate anche le fonti dei finanziamenti.


Guo Wengui nell’aprile 2017. (wikimedia/Cco 1.0)

Il magnate cinese ha affermato inoltre che Jiang Zhicheng ha doppia nazionalità, cinese e statunitense, e ha preannunciato che è in grado di fornire gli estremi del suo passaporto cinese. Fatto rilevante poiché la Cina non riconosce la doppia nazionalità: se un cittadino cinese acquisisce un’altra nazionalità, gli viene revocato il passaporto. Inoltre la fidanzata di Zhicheng, Xiayu, avrebbe circa 100 miliardi di dollari di capitali.

La corruzione della famiglia di Jiang Zemin è nota ormai da tempo. Qualche anno fa, China Affairs ha divulgato il conto bancario segreto dell’ex dittatore, che ammontava a 350 milioni di dollari, e l’acquisto nel 1990 a Bali di una tenuta del valore di 10 milioni di dollari. Secondo China Affairs, Tang Jiaxuan, ex ministro degli Affari esteri, aveva predisposto tutti gli accordi necessari per conto di Jiang Zemin.

La rivista Open di Hong Kong, ha rivelato che la Banca dei Regolamenti Internazionali aveva scoperto, nel dicembre 2002, un’uscita di due miliardi di dollari dalla Cina, non reclamati. Più avanti, Liu Jinbao, ex presidente della Banca di Cina (Hong Kong), ha confidato che il denaro era stato trasferito da Jiang Zemin con l’intento di assicurarsi l’avvenire, nell’imminenza del sedicesimo Congresso nazionale del Pcc. Ma quella non era che una piccola parte dei fondi complessivamente rubati dalla famiglia Jiang (nel 2005, Liu Jinbao è stato condannato a morte per corruzione).


14 novembre 2012, l’ex capo del Pcc Jiang Zemin alla chiusura del diciottesimo Congresso nazionale del Partito (Feng Li/Getty Images)

Secondo le informazioni apparse nei media cinesi all’estero, l’amministrazione di Shanghai è stata sotto il controllo di Jiang Zemin per oltre un ventennio. I suoi due figli, Jiang Mianheng e Jiang Miankang, per lungo tempo hanno avuto legami con dirigenti politici ed economici, acculando così in segreto notevoli ricchezze. Jiang Mianheng ha stornato fondi pubblici per fondare un impero nelle telecomunicazioni, partecipando nel frattempo a tutti i grandi progetti di Shanghai. Jiang Miankang era invece più interessato al controllo sulla Commissione delle costruzioni e comunicazioni di Shanghai, addetta a terreni, demolizioni, dislocazioni, pianificazioni e costruzioni della città.

Sebbene la corruzione della famiglia Jiang sia nota ormai in tutto il mondo, i suoi componenti non sono stati ancora incriminati, a dispetto della campagna anticorruzione portata avanti nel Paese. Negli ultimi anni, sono state numerose le richieste all’attuale capo supremo del Pcc Xi Jinping di arrestare Jiang Zemin (uno dei maggiori responsabili della ploriferazione della corruzione in Cina) e di prendere la via della democratizzazione del Paese.

 

Traduzione di Francesca Saba

Un milliardaire en exil révèle le détournement de fonds par l’ancien chef du Parti communiste chinois

 
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