L’Hpv stimola un’insolita esplosione dei tumori negli adulti di mezza età

Un’ondata crescente di tumori alla gola e alla bocca sta facendo riflettere la comunità medica. Gli adulti di età superiore ai 45 anni sono l’epicentro di questo allarme sanitario, in quanto la loro vulnerabilità alla malattia sta diventando evidente. Il dottor Matthew Old, chirurgo della testa e del collo presso l’Ohio State University Comprehensive Cancer Center, indica direttamente il papillomavirus umano (Hpv) come il principale catalizzatore di questo aumento.

La cruda realtà è che ogni anno a quasi 55.000 americani viene diagnosticato un cancro alla bocca o alla gola, e questo numero è purtroppo in aumento. In uno studio pubblicato su JAMA Otolaryngology-Head and Neck Surgery, è stata evidenziata un’impennata di oltre il 3% dei casi annuali di cancro orofaringeo, soprattutto tra i maschi bianchi di età superiore ai 65 anni.

Gli adulti più anziani alle prese con il cancro orofaringeo sono ora considerati il nuovo volto dell’epidemia Hpv. Le tendenze attuali dipingono un quadro preoccupante, con gli esperti medici che avvertono che questo particolare cancro potrebbe presto classificarsi tra i primi tre che colpiscono gli adulti anziani negli Stati Uniti. Ancora più preoccupante è il fatto che potrebbe addirittura diventare quello più comune in questa fascia d’età entro il prossimo decennio, segnalando una significativa preoccupazione per la salute pubblica all’orizzonte.

L’Hpv e il suo ruolo nella crescita dei tassi di cancro

L’Hpv è una famiglia di oltre 100 virus correlati. È tipicamente una malattia a trasmissione sessuale. Si trasmette attraverso il contatto intimo con gli altri, che sia pelle a pelle o orale.

Sebbene questi virus si siano guadagnati la reputazione di contribuire in modo significativo alla prevalenza del cancro del collo dell’utero, essi gettano un’ombra più ampia di quanto precedentemente riconosciuto. L’Hpv ad alto rischio sta emergendo come una forza trainante considerevole dietro i tumori della testa e del collo, in particolare quelli che colpiscono la bocca, la base della lingua e la gola: una serie di condizioni comunemente classificate come tumori orofaringei.

È sorprendente che l’incontro con l’Hpv sia un’esperienza comune a molti di noi. All’età di 45 anni, circa l’80% delle persone si imbatte nell’Hpv. Tuttavia, non tutti coloro che entrano in contatto con il virus si ammalano di cancro. I riflettori sono puntati su ceppi specifici, in particolare l’Hpv 16 e l’Hpv 18. Conosciuti come il duo ‘ad alto rischio’, questi ceppi hanno una nota correlazione con vari tipi di cancro.

Come spiegato dall’American Cancer Society, l’Hpv produce due proteine chiave, E6 ed E7. Queste proteine hanno la capacità di disattivare importanti geni che generalmente aiutano a tenere sotto controllo la crescita cellulare, ovvero Rb e p53. Quando l’Hpv si insedia nella gola, queste proteine si diffondono, gettando potenzialmente le basi per una crescita cellulare anomala che può portare al cancro.

Le probabilità di sviluppare il cancro orofaringeo sono fortemente legate alla propria storia sessuale, in particolare al numero di partner con cui si è praticato sesso orale nel corso della vita. Uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista medica Cancer fa luce su queste sorprendenti connessioni. Coloro che hanno avuto rapporti orali con cinque o più partner nel corso della loro vita corrono un rischio di cancro legato all’Hpv 2,5 volte maggiore rispetto a chi ha avuto meno partner. Il rischio sale a 4,3 volte per coloro che hanno avuto 10 o più partner.

La minaccia dormiente dell’Hpv e il suo impatto sul rischio di cancro

Gli studi indicano che il sistema immunitario dell’organismo è in grado di eliminare la maggior parte delle infezioni da Hpv entro un paio d’anni. Tuttavia, in circa 1 caso su 10, il virus rimane in circolo per molti anni, a volte addirittura per decenni.

In questi casi, dopo il contatto e l’infezione iniziale, il virus si trasforma in un invasore silenzioso. Rimane dormiente, senza mostrare sintomi evidenti né causare problemi di salute, fino a quando non torna in vita, manifestandosi potenzialmente come cancro molti anni dopo. Questo periodo di sospensione è il motivo per cui i tumori legati all’Hpv vengono spesso diagnosticati in adulti di mezza età, nonostante l’infezione iniziale sia avvenuta molto prima.

Il ruolo del vaccino nel panorama del cancro da Hpv

Alcuni esperti medici attribuiscono l’aumento significativo dei tumori legati all’Hpv alla mancata vaccinazione, mentre altri sono di parere opposto.

«Abbiamo ancora molta strada da fare per educare il pubblico sull’importanza della vaccinazione contro l’Hpv nei giovani e sui fattori di rischio e i segnali di allarme dei tumori correlati ad Hpv per gli adulti che non hanno avuto l’opportunità di vaccinarsi durante l’infanzia», ha dichiarato il dottor Matthew Old. «I dati dimostrano sempre più che si tratta di un potente strumento per prevenire i tumori più avanti nella vita».

Secondo gli esperti, l’Hpv è un fattore di rischio sia per gli uomini che per le donne.

Il vaccino Hpv, tipicamente somministrato in due dosi a chi ha un’età compresa tra i 9 e i 14 anni e in tre dosi a chi ha un’età compresa tra i 15 e i 26 anni, costituisce una misura preventiva contro il virus. Nell’ottobre 2018, la Food and Drug Administration americana ha esteso l’uso del vaccino a donne e uomini di età compresa tra i 27 e i 45 anni.

Dall’introduzione del vaccino Hpv sono stati fatti dei progressi nel controllo delle infezioni da Hpv e dei precancerosi della cervice uterina. I vaccini hanno dimostrato un alto livello di efficacia, tra il 90% e il 98%, nel combattere le cellule anomale in rapida crescita che potrebbero potenzialmente portare al cancro.

Una revisione sistematica del 2021 di nove studi che hanno coinvolto 48.777 partecipanti ha riscontrato una diminuzione significativa delle infezioni da Hpv orali o orofaringee di tipo vaccinale tra le persone vaccinate, con una percentuale di prevenzione relativa di circa l’83% e quasi tutti i partecipanti che hanno sviluppato anticorpi IgG contro l’Hpv-16 nei fluidi orali dopo la vaccinazione, indicando un effetto protettivo potenzialmente forte.

Tuttavia, il vaccino potrebbe non fornire la soluzione completa o la panacea prevista. Una ricerca condotta dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health propone che la vaccinazione contro l’Hpv per le persone di età superiore ai 26 anni potrebbe non essere l’approccio più ragionevole dal punto di vista economico. Lo studio indica che i benefici per la salute tendono a diminuire con l’età, mentre le spese connesse superano notevolmente gli anni di vita acquisiti considerandone la qualità (di vita), cosa che mette in dubbio il rapporto costo-benefici.

«Il nostro studio ha rilevato che il beneficio aggiuntivo per la salute derivante dall’aumento del limite di età per la vaccinazione oltre i 26 anni è minimo e che il rapporto costo-efficacia è molto più basso rispetto ai preadolescenti, il gruppo di età interessato dal vaccino Hpv», ha dichiarato in un comunicato Jane Kim, professore di economia sanitaria e autore principale dello studio.

Oltre agli aspetti economici, sono emersi anche problemi di sicurezza legati al vaccino. I rapporti dell’Fda e del Cdc hanno sottolineato diversi incidenti preoccupanti relativi a Gardasil, il vaccino Hpv. Gli effetti collaterali sono stati riportati in un’ampia gamma, da problemi meno gravi come svenimenti, febbre e vertigini a condizioni più allarmanti come la sindrome di Guillain-Barré, coaguli di sangue, disturbi del sistema nervoso e disturbi autoimmuni.

Inoltre, il potenziale impatto sulla fertilità ha suscitato ulteriori riserve. Sequenze di casi e analisi dei rapporti Vaers hanno individuato un possibile legame tra Gardasil e l’insufficienza ovarica prematura, portando a ulteriori indagini.

Infine, valutare la reale efficacia del vaccino Hpv contro qualsiasi tumore è complesso a causa di numerose sfide. Infatti, un problema significativo è rappresentato dai periodi di monitoraggio relativamente brevi nella maggior parte degli studi clinici sull’Hpv, che limitano la completezza dei risultati. È urgente la necessità di indagini più ampie e a lungo termine per cogliere l’intero spettro degli effetti del vaccino.

Prevenire il cancro correlato all’Hpv attraverso la consapevolezza e i cambiamenti dello stile di vita

Il cancro alla gola e alla bocca legato all’Hpv, spesso asintomatico, si diffonde attraverso il contatto intimo, rendendo la sensibilizzazione una componente vitale della prevenzione. Le ricerche dimostrano che ridurre al minimo o astenersi dall’attività sessuale orale può diminuire il rischio, ma non è l’unico fattore di rischio. Le scelte di vita sono fondamentali. I medici indicano l’alcol, il tabacco e la cattiva alimentazione come ulteriori fattori di rischio per il cancro orofaringeo. Questa rivelazione sottolinea che l’adozione di uno stile di vita più sano può servire da scudo vitale.

Secondo le linee guida del Cdc, l’uso costante e corretto del preservativo e della protezione dentale può ridurre il rischio di trasmissione dell’Hpv. Tuttavia, evitare completamente i contatti genitali rimane il metodo di prevenzione più efficace. Anche la monogamia o la limitazione del numero di partner sessuali possono svolgere un ruolo fondamentale. Sebbene i preservativi offrano un certo livello di protezione, è importante riconoscere i loro limiti dovuti al potenziale contatto pelle-pelle al di là della copertura.

Su un altro fronte, anche l’alimentazione entra nella lotta contro i tumori della testa e del collo. Una dieta ricca di frutta e verdura, soprattutto se ricca di antiossidanti, offre preziosi vantaggi per la salute quando si tratta di combattere l’Hpv. Inoltre, diversi elementi nutrizionali, dalla spirulina al selenio, dal tè verde ad alcuni funghi medicinali, hanno mostrato segni promettenti nella lotta contro il cancro orofaringeo.

«Monitoriamo le donne per l’Hpv, ma questo dovrebbe essere un problema per le persone di tutti i sessi, perché i partner espongono i partner», ha dichiarato Old.

Nell’affrontare l’allarmante aumento dei tumori legati all’Hpv, diventa fondamentale dare priorità all’educazione sui rischi dell’Hpv, mantenere uno stile di vita più sano e prendere decisioni informate sui vaccini.

 

Articolo inglese: HPV Ignites Unexpected Cancer Surge in Middle-Aged Adults

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