L’appello medico ai funzionari del Pcc dopo la morte del dittatore Jiang: cessate il prelievo forzato di organi

Di Dorothy Li ed Eva Fu

Un appello dalla comunità internazionale ai funzionari e ai medici cinesi coinvolti nel prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza: smettete subito di essere complici di questo crimine. L’esortazione dalla comunità medica del mondo libero e dai gruppi per i diritti umani arriva immediatamente dopo la morte dell’ex leader del Partito Comunista Cinese (Pcc), Jiang Zemin, l’istigatore di questa macabra pratica.

Jiang, che ha governato il Paese dal 1993 al 2003, è morto mercoledì per leucemia e insufficienza multipla degli organi. Aveva 96 anni.

Nel 1999, l’allora leader Jiang ha ordinato e diretto la persecuzione a livello nazionale contro 100 milioni di persone appartenenti al gruppo religioso del Falun Gong. L’ordine era di distruggere questo gruppo con tutti i mezzi possibili. Così, negli ultimi due decenni milioni di praticanti sono stati rinchiusi in strutture di detenzione per il solo fatto di essersi rifiutati di rinunciare al proprio credo. E sotto questa stessa persecuzione un numero incalcolabile di praticanti è stato vittima del prelievo forzato di organi sancito dallo Stato.

Poco dopo l’annuncio della morte di Jiang, i gruppi per la difesa dei diritti umani hanno sollecitato la fine di questa pratica inquietante: «Esortiamo tutti i membri del Partito Comunista Cinese e i professionisti del settore medico che sono coinvolti nel prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong a cessare immediatamente il crimine», ha dichiarato Theresa Chu, responsabile della Commissione legale della Dichiarazione universale sulla lotta e la prevenzione del prelievo forzato di organi, un’organizzazione no-profit con sede a Taiwan.

Torsten Trey, direttore esecutivo di Doctors Against Forced Organ Harvesting, un gruppo di medici a difesa dei diritti umani con sede a Washington, ha previsto che ci sarà un «vuoto di potere» dopo la morte dell’ex capo del Pcc a causa della sua persistente influenza all’interno del Partito. «Presumo che una parte dell’industria del prelievo forzato di organi crollerà molto presto, e potremmo vedere informatori o altri testimoni pubblicamente, mentre cercano di trovare una sponda sicura dal punto di vista legale», ha dichiarato Trey a Epoch Times.

«Gli sforzi per nascondere e occultare il prelievo forzato di organi probabilmente svaniranno e si apriranno delle falle», ha aggiunto.

L’ordine di Jiang: annientare 100 milioni di persone

Le prove del prelievo forzato di organi per mano del Pcc sono emerse per la prima volta nel 2006. Quell’anno, diversi testimoni si sono rivolti a Epoch Times per attestare l’esistenza di una pratica orribile che ha essenzialmente trasformato il vasto bacino di prigionieri di coscienza cinesi, la maggior parte aderenti al Falun Gong, in una banca di organi viventi.

Tra loro c’è Annie (uno pseudonimo), un’ex lavoratrice di un ospedale cinese nel nord-est della Cina, che per prima ha fatto luce sugli abusi. Annie ha raccontato che il suo ex marito, un chirurgo militare dello stesso ospedale, aveva rimosso con la forza le cornee di migliaia di praticanti del Falun Gong fin dai primi anni 2000.

Queste accuse sono state confermate «al di là di ogni ragionevole dubbio» da un tribunale popolare indipendente nel 2019, che dopo aver esaminato le prove di oltre 50 testimoni, ha stabilito che tale atrocità ha avuto luogo per un lungo periodo di tempo su scala sostanziale, con i praticanti del Falun Gong come fonte primaria di organi.

Nel giungere alla sua conclusione, il China Tribunal, ha  così respinto le affermazioni del regime cinese secondo cui, a partire dal 2015, tutti gli organi per i trapianti provenivano da un sistema ufficiale di donatori.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, consiste in insegnamenti morali basati sui principi di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’, insieme a esercizi di meditazione. Da quando la disciplina è stata introdotta in Cina nel 1992, ha avuto un’impennata di popolarità, tanto che si stima che alla fine del decennio, nel Paese vi fossero tra i 70 e i 100 milioni di aderenti.

Considerando tale enorme popolarità come una minaccia al controllo del Partito, nel 1999 Jiang ha avviato di sua iniziativa una violenta campagna per «sradicare» il gruppo spirituale.

Con milioni di praticanti detenuti nei campi di lavoro, nelle prigioni e in altre strutture della Cina, il Pcc, attraverso il prelievo forzato di organi, ha trovato un modo macabro per ricavare profitti dalla popolazione prigioniera, cosa che in precedenza era considerata inimmaginabile.

«Si tratta di un abuso oltraggioso della disciplina medica che si è protratto per oltre 20 anni e che è costato la vita a innumerevoli praticanti innocenti del Falun Gong», ha dichiarato Trey.

Un alto funzionario militare cinese, in una telefonata del 2015 fatta da un gruppo che indaga sulla persecuzione del Falun Gong, ha riconosciuto che l’uccisione a scopo di lucro da parte del regime era un preciso ordine dello stesso Jiang.

«All’epoca, Jiang era il presidente. C’era l’ordine di iniziare questa cosa, il trapianto di organi», ha affermato Bai Shuzhong, ex ministro della Sanità del Dipartimento Logistico Generale dell’Esercito Popolare di Liberazione.

Con la scomparsa di Jiang, Trey ha chiesto di porre immediatamente fine al crimine: «Xi Jinping non ha ordinato il prelievo forzato di organi, ma permette che continui. Senza Jiang, sarebbe meglio porre immediatamente fine alla pratica del prelievo forzato di organi, che potrebbe portare a un calo sostanziale del numero di trapianti», ha dichiarato, riferendosi all’attuale leader del Pcc.

Nella dichiarazione di mercoledì, Chu, avvocato internazionale per i diritti umani, ha anche esortato i funzionari del Pcc, i medici e le infermiere che sono stati complici di questa pratica a «conservare tutte le prove e i documenti riguardanti l’ordine, il piano e l’attuazione del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong da parte del Pcc».

In questo modo, Chu ha detto che potrebbero «fare ammenda in quanto ritenuti responsabili del prelievo di organi in futuro».

Per coloro che sono determinati a continuare l’ordine di Jiang, Chu ha promesso di continuare a ritenerli responsabili.

prelievo di organi, dimostrazione
I praticanti del Falun Gong a Vienna inscenano una rappresentazione del prelievo di organi dai praticanti imprigionati in Cina, durante una protesta contro l’importazione di organi umani in Austria dalla Cina, il 1 ottobre 2018. (JOE KLAMAR/AFP via Getty Images)

Appello per l’Occidente

Mentre in Cina continua il prelievo forzato di organi, in Occidente un numero maggiore di funzionari e organismi medici comincia a rompere il silenzio sulla questione.

Il 30 novembre, i legislatori britannici si sono impegnati a portare avanti il “Procurement Bill“, un emendamento volto a impedire l’ingresso nel Regno Unito di qualsiasi servizio o bene coinvolto nel prelievo forzato di organi. Il disegno di legge, se approvato, vieterebbe anche ai professionisti britannici di essere formati sui servizi legati al trapianto di organi in Cina.

«L’ex leader del Pcc, Jiang Zemin, che ha dato l’ordine di “sradicare il Falun Gong con ogni mezzo necessario” e di istituire l’Ufficio 610, un dipartimento di polizia appositamente per questo scopo, è morto. Oggi LordPhilofBrum presenterà un emendamento sul prelievo forzato di organi», ha scritto su Twitter Lord David Alton, riferendosi a Lord Philip Hunt, membro del Parlamento britannico ed ex ministro della Sanità britannico, che ha proposto la legge.

Nel 2021 alcuni legislatori statunitensi hanno introdotto la prima legge del Paese per combattere il traffico globale di organi.

Nel settore medico, medici e sostenitori hanno esortato le comunità di trapianto a smettere di collaborare con la Cina e a vietare i documenti di ricerca cinesi sul trapianto di organi.

All’inizio di quest’anno, la Società internazionale per il trapianto di cuore e polmone, un’associazione no-profit di trapianti, ha emesso una restrizione unica nel suo genere. Il gruppo ha annunciato che avrebbe smesso di accettare documenti di ricerca sui trapianti provenienti dalla Cina, nel tentativo di porre fine agli abusi attualmente in corso sotto il regime comunista.

«La società internazionale è in ritardo nel compiere passi significativi per porre fine al prelievo forzato di organi in Cina. È il momento di aiutare il popolo cinese a porre fine a questa pratica barbara», ha dichiarato Trey.

«Se non si possono imporre cambiamenti al governo cinese, almeno i parlamenti occidentali sono completamente liberi di ospitare audizioni, approvare risoluzioni o adottare leggi».

«Abbiamo questa libertà qui in Occidente, cosa stiamo aspettando?»

Articolo in inglese: CCP Officials Urged to End Killing of Prisoners of Conscience for Their Organs Following the Death of Former Chinese Leader

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