La nascita dell’arte e della poesia ‘conservatrice’

Evan Mantyk è presidente della Society of Classical Poets e insegna letteratura e storia nello Stato di New York.

 

Quando Jon McNaughton ha presentato la sua nuova tela Crossing the Swamp (Attraversando la palude) il 31 luglio, probabilmente non si aspettava di ricevere così tanta visibilità: oltre 14 mila commenti su Twitter, 20 mila like e la copertura mediatica di testate giornalistiche del calibro di Fox News, Usa Today e Abc News. Questo episodio rivela un risveglio che sta avvenendo nel mondo artistico.

Il dipinto di McNaughton è arte conservatrice, in quanto rappresenta in luce positiva Donald Trump: nel quadro, il presidente e i suoi ministri navigano tra le acque paludose della corruzione burocratica di Washington Dc. Lo stile è classico, è realistico e si ispira direttamente al dipinto del 1851 Washington attraversa il fiume Delaware di Emanuel Leutze.

Il pluripremiato poeta Bruce Dale Wise ha scritto una poesia per descrivere quest’opera, che tradotta in italiano recita così:

Don Trump, con in mano la lanterna,
sta in piedi sulla barca,
i rematori lavorano duramente,
per tener viva l’anima della nazione.

Originale:

Don Trump with lantern in his hand
is standing in the boat,
with rowers working hard
to keep the nation’s soul afloat

Oggi, le notizie sulle belle arti sono generalmente riservate a opere stravaganti che superano ogni limite e rompono i tradizionali canoni estetici, come la gigantesca installazione di bambù esposta al Museo delle Belle Arti di Houston, o i dipinti dei robot che vengono poi valutati da un pubblico di votanti. Questo genere di arte è adatta per scrivere un articolo avvincente o per dare spettacolo, ma se valutata con gli standard estetici che le persone di tutto il mondo hanno avuto per migliaia di anni, vale ben poco.

Invece di abbandonare i canoni estetici tradizionali Crossing the Swamp di McNaughton supera i nuovi limiti, per spingersi in un territorio inesplorato: l’arte conservatrice contemporanea. In generale queste due parole, ‘arte’ e ‘conservatrice’, non vanno a braccetto, perlomeno se si vuole essere presi sul serio o si desidera ottenere un qualche finanziamento.

Shawn Lent, una ballerina, descrivendo  la giornata di quest’anno dedicata all’arte nel Campidoglio di Washington, ha scritto: «Guardandomi attorno osservavo gli artisti che conoscevo e mi domandavo se fossero tutti ‘progressisti’». Scrivendo per il Clyde Fitch Report ha posto l’attenzione sulla ‘camera di risonanza’ in cui si trova l’arte progressista, e ha delineato quattro motivi per qui l’arte conservatrice meriterebbe più considerazione.

La nascita dell’arte conservatrice si sta manifestando anche in una battaglia in corso a Washington Dc per la realizzazione, a lungo ritardata, dell’Eisenhower Memorial. Una delle parti, rappresentata dai gusti degli scultori classici Sabin Howard e Michael Curtis, preferisce uno stile classico basato sulle tradizioni del passato come la rappresentazione nobilitante delle forme umane. L’altra parte vorrebbe che si realizzasse una sorta di gigantesco parco giochi geometrico disegnato dall’architetto contemporaneo Frank Gehry. La nuova arte conservatrice generalmente preferisce la tradizione, mentre l’establishment democratico preferisce il progressismo.

Il dibattito sull’Eisenhower Memorial è già qualcosa di insolito, poiché non sarebbe nemmeno avvenuto, nei decenni precedenti. E segna la nascita dell’arte conservatrice.

Curtis ha scritto nel suo nuovo libro sull’architettura di Dc: «Nei frivoli tempi dell’Era progressista, l’architettura progressista americana e i suoi teorici pensavano di poter rimpiazzare gli eterni classici con il cosiddetto zeitgeist, ‘lo spirito del tempo’». Secondo Curtis la frivolezza del secondo dopo guerra, culminata negli anni ‘70, si è trasformata in intorpidimento artistico che ora sta venendo sradicato dall’arte conservatrice.
Passando alla poesia, l’oscura situazione in cui versa l’arte conservatrice è stata espressa perfettamente da un libro scritto nel 2012 dal poeta del New York Times David Orr: «Quasi tutti i poeti, incluso me, sono di sinistra. Forse sono cinque i poeti americani conservatori, nessuno dei quali può mostrare la sua faccia tranquillamente in un convegno, per paura che qualcuno si arrabbi e gli rovesci addosso una tisana».

Nella comunità dei poeti le parole di Orr sono abbastanza vere, dunque viene da chiedersi se i poeti conservatori siano (per modo di dire) oppressi e perseguitati. Rimpiazzando la parola ‘sinistra’ con bianchi e la parola ‘conservatori’ con ‘neri’ il testo diventerebbe: «Quasi tutti i poeti, incluso me, sono bianchi. Forse sono cinque i poeti americani neri, nessuno dei quali può mostrare la sua faccia tranquillamente in un convegno per paura che qualcuno si arrabbi e gli rovesci addosso una tisana».

La morale è che nessuno dovrebbe essere trattato in questo modo e che l’establishment è opprimente e deve cambiare. La gente ama gli sfavoriti, e oggi l’arte conservatrice è la sfavorita.

In qualità di presidente e editore della Società dei Poeti classici, ho pubblicato poesie con diverse inclinazioni politiche, e, più frequentemente, poesie che esprimevano il bello e non avevano nulla a che fare con la politica. Tuttavia considerando unicamente le reazioni del pubblico, ho visto un grande interesse per i poeti conservatori che fanno tesoro della tradizione e non si allineano all’establishment arrabbiato, progressista, descritto da Orr.

Quando abbiamo pubblicato una poesia dell’acclamato poeta Joseph Charles MacKenzie, in occasione dell’insediamento del presidente Trump, questa si è diffusa come un incendio indomabile. Proprio come il dipinto di McNaughton ha ricevuto un insolito numero di commenti e ha dato da parlare ai principali media degli Stati Uniti e del Regno Unito.

Più recentemente abbiamo pubblicato una poesia sull’arresto del giornalista conservatore Tommy Robinson nel Regno Unito, ricevendo anche in quel caso un numero eccezionale di commenti positivi da persone di ogni parte del mondo. Inoltre, poco dopo che la poesia è stata pubblicata, Robinson è stato rilasciato!

Che si tratti di arte, poesia, danza o di altre forme artistiche, questa nuova e fresca ‘tendenza’ non è altro che una riscoperta di ciò che è tradizionale e conservatore, e il grande pubblico sta iniziando a rendersene conto. Suona strano? In realtà non lo è affatto. In Europa c’è stato il Rinascimento, che aveva le sue radici nel passato e ha rimodellato l’establishment. Dall’arte conservatrice ci aspettiamo niente di meno che un secondo Rinascimento.

 

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Rise of Conservative Art and Poetry

 
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