La Cia di Obama aveva chiesto alle agenzie di intelligence straniere di spiare Trump

Di Robert B. Chernin

L’autore dell’articolo, Robert B. Chernin, è presidente del Centro americano per l’educazione e la conoscenza . È un imprenditore di lunga data, leader aziendale, raccoglitore di fondi e confidente politico e ha fornito consulenza su campagne federali e statali americane a livello governativo, congressuale, senatoriale e presidenziale.

 

La Cia di Obama avrebbe usato l’alleanza di intelligence «Five Eyes» per sorvegliare gli associati di Donald Trump prima delle elezioni del 2016.

La rivelazione che la comunità dell’intelligence statunitense, sotto l’amministrazione Obama, abbia cercato l’assistenza dell’alleanza di intelligence «Five Eyes» per sorvegliare gli associati di Donald Trump prima delle elezioni del 2016, è un agghiacciante promemoria di quanto il Deep State si spingerà per proteggere i suoi interessi e sfidare i suoi avversari (i Paesi Five Eyes sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda). Questa notizia bomba, riportata da un team di giornalisti indipendenti, rivela un capitolo oscuro della storia politica americana: un capitolo in cui dei servizi di intelligence stranieri sono stati mobilitati contro un candidato alla presidenza.

La presunta operazione contro Donald Trump e i suoi soci, che precedeva l’inizio ufficiale dell’indagine dell’Fbi ‘Crossfire Hurricane’, è un chiaro esempio di utilizzo politico dell’intelligence. Il coinvolgimento di alleati stranieri nella sorveglianza dei cittadini americani con il pretesto della sicurezza nazionale solleva seri interrogativi sull’integrità dei processi democratici e sull’autonomia delle operazioni di intelligence della nazione.

La narrazione che è stata portata avanti per anni, secondo cui l’indagine sulla campagna di Trump è iniziata con una soffiata australiana su un vanaglorioso aiutante di Trump, ora sembra essere una copertura per uno sforzo più ampio e coordinato per indebolire Trump. Se le notizie sono accurate, l’intelligence britannica ha iniziato a prendere di mira Trump per conto delle agenzie di intelligence americane già nel 2015, molto prima di quanto dice la narrazione ufficiale.

Le implicazioni di questo sono profonde. Ciò suggerisce un livello senza precedenti di collusione tra le agenzie di intelligence statunitensi e le loro controparti straniere per influenzare l’esito delle elezioni presidenziali americane. L’uso dell’intelligence straniera per aggirare le leggi americane e le limitazioni della sorveglianza, rappresenta una grave minaccia alla sovranità degli Stati Uniti e ai principi della democrazia.

Il fatto che questa operazione sia stata avviata, secondo quanto riferito, per volere di funzionari di alto rango dell’amministrazione Obama, incluso il direttore della Cia John Brennan, non fa che aumentare la gravità della situazione. La presunta identificazione da parte di Brennan dei soci di Trump per farli sorvegliare dall’alleanza Five Eyes, e la direttiva di «scontrarsi» o entrare in contatto con loro, illustra una strategia deliberata per intrappolare la campagna di Trump in una rete di sospetti e intrighi.

Inoltre, il presunto coinvolgimento dell’intelligence straniera nell’elaborazione della narrazione sulla collusione russa non solo delegittima le successive indagini, ma evidenzia anche la volontà di alcuni elementi all’interno del governo degli Stati Uniti di sfruttare i partenariati internazionali per guadagni politici interni.

Questa rivelazione richiede un esame approfondito e trasparente per garantire che tali abusi di potere siano portati alla luce e puniti severamente per scoraggiare il loro ripetersi.

Man mano che emergono maggiori dettagli, è imperativo che il pubblico americano chieda che siano puniti coloro che hanno orchestrato ed eseguito questa operazione. Sono in gioco la sacralità del processo elettorale e la fiducia nelle agenzie di intelligence.

Non dobbiamo permettere che la politicizzazione dell’intelligence resti incontrollata, né possiamo tollerare il coinvolgimento di potenze straniere nei processi democratici.

 

Da RealClearWire

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times

Versione in inglese: Obama’s CIA Asked Foreign Intel Agencies to Spy on Trump Campaign

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