Inquietanti nuove tecnologie per il controllo mentale

I modi in cui la tecnologia controlla la nostra mente potrebbero sinistramente degenerare, rispetto all’attuale abitudine di seguire ciecamente le indicazioni del Gps o di effetuare ricerche su Google invece che ragionare sulle cose per conto proprio.

La tecnologia per impiantare e cancellare i ricordi nel cervello e per servirsi della mente di una persona al fine di controllare le azioni di un’altra è, infatti, già realtà: sul lato oscuro dell’invasione tecnologica di cui sono bersaglio le nostre menti, vengono inventati sempre più interessanti “gadget” che possono essere controllati con la mente senza l’uso delle mani. La combinazione macchina-mente è senz’altro un fenomeno affascinante, ma anche alquanto inquietante.

Gli scienziati sono in grado di impiantare e cancellare i ricordi nel cervello dei ratti e presto potrebbe essere possibile farlo anche sul cervello umano
Un team di ricerca guidato da Roberto Malinow, neuroscienziato presso l’Università della California a San Diego, ha utilizzato la luce per attivare i neuroni: dopo aver inserito una proteina fotosensibile nel cervello dei ratti, assieme a un impianto in grado di produrre un impulso di luce, sono stati stimolati i neuroni che collegano l’area del cervello relativa alla paura con quella relativa all’elaborazione del suono. L’effetto ottenuto è risultato simile all’associazione prodotta in un ratto quando viene condizionato da uno shock indotto con l’obiettivo di fargli temere un particolare suono.

«Possiamo generare un ricordo di qualcosa che l’animale non ha mai sperimentato prima», ha dichiarato alla rivista Nature lo scorso anno Malinow. Viceversa, con un’altra sequenza di impulsi luminosi, è stato possibile cancellare la memoria: «Abbiamo giocato con la memoria come con uno yo-yo», ha commentato Malinow.

Se una persona è collegata a una macchina che preleva i segnali del suo cervello e un’altra è collegata a una macchina che stimola una certa parte del suo cervello, la prima persona può controllare le azioni della seconda
Nel novembre 2014, i ricercatori dell’Università di Washington, guidati da Rajesh P.N. Rao, hanno pubblicato uno studio sulla rivista Plos One, col quale si dimostra sperimentalmente che questo tipo di controllo mentale è possibile: l’intenzione della persona A di muovere la mano destra veniva captata attraverso una cuffia per elettroencefalogramma (Eeg); questa intenzione, hanno spiegato al LiveScience i ricercatori, veniva poi inviata a un computer che la trasmetteva, sotto forma di impulsi elettrici, a una bobina di stimolazione magnetica transcranica posta sulla testa della persona B, così che la mano destra di quest’ultima si contraesse.
Non è ancora un fantascientifico livello di controllo mentale totale, ma è un inizio.

Le cuffie Eeg permettono alle persone di interagire con i loro vestiti, provocando cambiamenti nell’abbigliamento a seconda dei loro stati d’animo. Le cuffie consentono anche alle persone di interagire telecineticamente con i giochi elettronici
Lo scorso anno, lo Smithsonian Magazine ha pubblicato un articolo sui dispositivi alla moda di ispirazione neuroscientifica “Shippo” e “Necomimi Cat Ears”.
Partendo dall’idea di un cane che agita o abbassa la coda o drizza le sue orecchie a seconda del suo stato d’animo, questi accessori di moda (letteralmente orecchie e code finte di animali ricoperte di peli) reagiscono all’umore di chi le indossa: questi dispositivi leggono lo stato d’animo di una persona dai suoi segnali cerebrali.

Lo scorso anno, alla rassegna sulle nuove tecnologie AT&T Hackathon, il neuroscienziato Ruggero Scorcioni ha presentato un dispositivo simile, che era in grado di leggere l’umore di una persona, trasmetterlo a uno smartphone e bloccare o accettare le chiamate in base stato emotivo dell’utente.

Il gioco “La Forza”, ispirato a Guerre Stellari, utilizza una cuffia Eeg per consentire ai giocatori di allenarsi come uno Jedi: il giocatore allena la propria mente a manovrare una piccola sfera all’interno di un tubo di 25 centimetri. Gli aspiranti Jedi imparano così a usare “la Forza”, seppure con l’aiuto di alcuni macchinari.

Articolo in inglese: Cool, Yet Creepy, Mind-Control and Mind-Controlled Technology

 
Articoli correlati