Il suicidio del rinomato trapiantologo cinese Zang Yunjin ha attirato l’attenzione sul controverso settore dei trapianti di organi umani in Cina.
Il 57enne Zang, direttore del Centro per i trapianti d’organo dell’Ospedale Affiliato dell’Università di Qingdao, si è ucciso gettandosi da un alto edificio il 26 febbraio, secondo quanto comunicato da una fonte all’edizione cinese di Epoch Times.
I media statali cinesi lo hanno spesso descritto come uno dei più autorevoli specialisti di trapianti di fegato in Cina, che ha ottenuto una lunga serie di riconoscimenti e onorificenze nel corso della sua carriera.
Ma secondo quanto spiega l’opinionista di affari cinesi Heng He, Zang non è stato solamente un trapiantologo che ha contribuito allo sviluppo dell’industria dei trapianti d’organo in diverse città della Cina: tutti gli ospedali in cui Zang ha lavorato sono stati poi espressamente segnalati nelle inchieste straniere sul prelievo forzato di organi, un crimine che il Partito Comunista Cinese (Pcc) commette ai danni di prigionieri spesso innocenti e detenuti per la loro fede, come i praticanti del Falun Gong e gli uiguri.
Zang ha portato a Qingdao il suo ‘modello’ di approvvigionamento di organi?
Secondo il sito web del centro di trapianti di organo fondato da Zang, l’istituzione è stata costituita nel febbraio 2014.
Quando l’ha fondato, nella città di Qingdao, Zang ha portato con sé i membri del suo team, che aveva conosciuto mentre lavorava all’ospedale generale della polizia armata di Pechino, secondo quanto ha dichiarato il medico in un’intervista al Qingdao Daily del 3 febbraio 2018.
Ufficialmente, le autorità del Pcc hanno dichiarato il 3 dicembre 2014, che la Cina avrebbe smesso di utilizzare gli organi espiantati dai prigionieri giustiziati e che «gli organi donati volontariamente» dai cittadini sarebbero divenuti l’unica fonte di organi disponibile in Cina a partire dal primo gennaio 2015.
Tuttavia, i dati mostrano che il numero di ‘organi donati’ nella città di Qingdao è costantemente aumentato dopo la fondazione del centro nel 2014, registrando una crescita significativa anno dopo anno, che è stata in parte proprio dovuta al centro di Zang e al suo team dell’Organizzazione per l’approvvigionamento di organi (Opo), secondo quanto scritto da Qingdaonews.com.
Wang Zhiyuan, presidente dell’Organizzazione mondiale per indagare sulla persecuzione del Falun Gong (Woipfg), ha sottolineato durante un’intervista con Epoch Times che la Cina è tra i Paesi con i più bassi tassi medi di donazione volontaria di organi al mondo, citando una stima pubblicata dalla rivista medica internazionale The Lancet: «tra 0 e 6 [donatori, ndt] per milione […] (circa 840 donatori all’anno)».
Wang ha spiegato che i cinesi sono riluttanti a donare gli organi dopo la morte a causa del loro millenario e radicato rispetto per i defunti; tradizionalmente qualsiasi rimozione degli organi viene considerata irrispettosa nei confronti dei defunti, nonché un atto che porterebbe cattiva sorte a chi lo compie.
Sulla base degli oltre dieci anni di indagini condotte dalla Woipfg e da altri ricercatori, le prove raccolte dimostrano che esiste un grande bacino di ‘donatori’ viventi di organi da quando, nel 1999, è iniziata la brutale persecuzione del Pcc contro i praticanti del Falun Gong.
Nel 2019, un tribunale popolare indipendente ha concluso, dopo un’indagine di un anno, che il Pcc ha raccolto forzatamente organi da prigionieri di coscienza per anni su «scala considerevole», principalmente da praticanti del Falun Gong detenuti. E secondo il tribunale, questa macabra pratica continua ancora oggi.
Dal canto suo, l’opinionista Heng He sospetta che Zang abbia portato il suo ‘modello’ di approvvigionamento di organi con sé a Qingdao, quando ha fondato il proprio centro di trapianti, in modo da poter avere una disponibilità costante e garantita di ‘donatori’ di organi. Un fatto significativo – ha dichiarato Heng – è che l’Ospedale Generale della Polizia Armata di Pechino (un’unità militare dell’Esercito popolare di liberazione per la quale ha lavorato Zang) è in grado di garantire riservatezza e un’ampia fornitura di organi.
Il ‘modello Qingdao’ di Zang
Nel 2018, un congresso nazionale dell’Organizzazione per l’approvvigionamento di organi (Opo) si è tenuto tra il 26 e il 30 gennaio a Qingdao, secondo la China Hospital Association. Ed è stato proprio Zang a ricoprire il ruolo di presidente del congresso.
Durante una conferenza, Zang ha tenuto un discorso davanti a più di 200 esperti provenienti da Cina, Spagna, Iran e Brasile sul suo ‘modello Qingdao’, definendolo una base per le «donazioni di organi umani standardizzate della Cina», secondo un articolo sull’evento pubblicato dal quotidiano statale cinese Qingdao Daily.
«Il modello Qingdao è una sintesi del nostro lavoro nel campo dei trapianti di organi, un risultato della standardizzazione richiesta dal nostro Paese – ha dichiarato Zang – La caratteristica del modello sta nel fatto che tutti i potenziali donatori trovati saranno trasferiti al nostro ospedale, che è unico in tutta la Cina».
L’articolo non spiegava quale fosse l’origine dei ‘potenziali donatori’ o in che modo il trasferimento di tutti i potenziali donatori al suo ospedale fosse un qualcosa di unico.
Tuttavia, il commentatore Wang Zhiyuan ha condannato il ‘modello Qingdao’ di Zang – incarnato dalla cosiddetta Organizzazione per l’approvvigionamento di organi – come un tentativo di coprire il bacino di donatori viventi di organi ‘allestito’ dal regime del Pcc sulla pelle dei prigionieri di coscienza.
Secondo il portale cinese di notizie Sina, il ‘modello’ prevede che quando un potenziale donatore nell’ospedale entra in uno stato irreversibile di morte celebrale, le autorità dell’ospedale continuino a mantenere gli organi del paziente nelle migliori condizioni possibili, mentre cercano destinatari idonei tramite un sistema online di assegnazione e condivisione degli organi.
Il modello Qingdao implica quindi che i trapianti di organi effettuati nel centro di Zang necessitano del precedente arrivo dei donatori nell’ospedale, che poi vengono mantenuti in vita in attesa di un destinatario.
Di fatto, la morte cerebrale citata nel ‘modello Qingdao’ è insolitamente comune nel settore cinese dei trapianti d’organo.
Wang Lijun, un ex funzionario di alto profilo del Pcc e capo dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Chongqing, ha brevettato un’invenzione chiamata ‘macchina per la lesione del tronco cerebrale’, in collaborazione con la Terza Università Medica Militare dell’Epl.
Hanno ottenuto il brevetto per un’invenzione finalizzata a causare la morte cerebrale (numero di brevetto: CN201120542042), che è stata definita ‘una macchina per uccidere’ da David Kilgour, Ethan Gutmann, e David Matas nella loro edizione del 2017 dell’inchiesta sul prelievo forzato di organi ‘Bloody Harvest / Slaughter’. Per una rappresentazione del macchinario si può osservare il seguente screenshot fornito dalla Woipfg.
La carriera di Zang coincide con il prelievo forzato di organi del Pcc
La carriera di Zang nel settore dei trapianti è decollata a partire dal 2000, il che – come sottolineato da Heng He – coincide con l’inizio del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong.
Il Pcc ha iniziato la sua campagna nazionale di persecuzione contro i praticanti del Falun Gong nel luglio 1999. Poco dopo, centinaia di migliaia di loro sono stati incarcerati illegalmente in centri di detenzione, campi di lavoro e prigioni.
Nel settembre 1999, Zang ha iniziato a specializzarsi nella chirurgia dei trapianti presso l’Istituto di Trapianti Thomas E. Starzl dell’University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), con il supporto del governo cinese. E secondo il portale di notizie cinese Sohu, è rimasto a Pittsburgh fino a dicembre del 2000. Secondo l’articolo, Zang è tornato in Cina tre mesi prima del previsto a causa dell’urgente bisogno della Cina di medici per i trapianti di fegato.
Dal 2000, il Pcc ha esteso la sua persecuzione di massa dei praticanti del Falun Gong, milioni dei quali sono stati sottoposti a detenzioni arbitrarie e incarcerazioni.
Allo stesso tempo, la Woipfg sottolinea che i dati relativi a quel periodo mostrano un aumento vertiginoso dei trapianti di organo in Cina.
Nel dicembre 2000, Zang ha istituito un programma di trapianti di fegato nell’ospedale Qianfoshan della provincia di Shandong, ed è diventato il primo ad eseguire un tale intervento nella provincia.
Nel settembre 2001, ha contribuito alla creazione del centro provinciale di trapianti d’organo dello Shandong.
Dal 2004 al 2008, ha partecipato a 1.600 operazioni di espianto di fegato da donatori nel First Central Hospital di Tianjin.
Nel gennaio 2005, Zang si è unito all’Istituto di trapianti di fegato dell’Ospedale Generale della Polizia Armata di Pechino. In aprile, è stato nominato vice direttore dell’istituto. In quel luogo ha effettuato ufficialmente oltre 1.000 trapianti di fegato.
Dal 2014 in poi, Zang si è trasferito all’Ospedale Affiliato dell’Università di Qingdao e ne ha diretto il Centro per i Trapianti fino a quando, il 26 febbraio, si è suicidato per motivi sconosciuti.
Articolo in inglese: Chinese Medical Expert’s Suicide Draws Attention to Questionable Organ Transplant ‘Model’