Cittadini moldavi: non paghiamo bollette finché il Governo non fa giustizia

Negli ultimi giorni i riflettori internazionali si sono nuovamente focalizzati sulla Moldavia. La situazione è tesa e il popolo moldavo continua a protestare contro il governo. Dopo il rifiuto di quest’ultimo di indagare su chi abbia derubato il popolo di un miliardo di euro, i cittadini hanno deciso di applicare la disobbedienza civile: rifiuteranno di pagare le bollette della luce e del gas e inizieranno a protestare sul loro posto di lavoro e nei luoghi pubblici.

La prima domenica di ottobre, migliaia di cittadini si sono riuniti nella Grande Piazza dell’Assemblea Nazionale, nel centro di Chisinau, per chiedere le dimissioni del presidente Nicolae Timofti, le elezioni anticipate e giustizia su chi ha dirottato il percorso europeo del Paese. I manifestanti  hanno chiesto al Governo e al Parlamento di riunirsi in una seduta comune per raggiungere un punto d’incontro.  I governanti hanno ignorato le richieste dei cittadini provocando in loro ulteriore tensione e rabbia. Molti manifestanti hanno portato in mano dei crisantemi bianchi, come simbolo di protesta pacifica.

Catalin Predoiu, vicepresidente del Partito Nazionale Liberale della Romania, ha chiesto al Governo in carica di cambiare le cose al più presto:  «Faccio appello al Governo perché apra un dialogo onesto con i cittadini che stanno protestando. Attualmente le cose sono tese in Moldavia. Finché il governo moldavo non implementerà  le riforme che ha promesso l’anno scorso,  in associazione con l’Unione Europea, e  l’accordo di libero scambio economico con l’Ue, non potranno essere sbloccate le relazioni sia con l’Ue che con il Fmi. La Repubblica della Moldavia ha bisogno di questi partner, non riesce a sostenersi da sola. È questo il problema: la mancanza di riforme e il rifiuto da parte dei governatori di proseguire la lotta alla corruzione. Le persone vogliono sapere chi ha rubato questo miliardo, vogliono sapere chi è il responsabile, vogliono iniziare queste indagini, perché questi sono i soldi del popolo moldavo».

Indignati dal fatto che il Governo continui a ignorare le richieste presentate la scorsa primavera, i manifestanti nella Grande Assemblea Nazionale hanno votato per diverse risoluzioni cui seguiranno delle azioni di disobbedienza civile. In particolare, in segno di protesta, vi sarà il rifiuto di pagare le bollette del gas e dell’elettricità. Secondo alcuni esperti economici, circa il 50 per cento del denaro pagato dai cittadini per gas e luce va sul conto corrente della società off-shore appartenente a Vladimir Plahotniuc, e al leader filorusso e separatista della proclamata Repubblica Transnistria, Evgenij Shevchuk. La Transnistria è uno Stato indipendente non riconosciuto dai Paesi membri delle Nazioni Unite ed è parte della Moldavia, tuttavia al tempo stesso ha un’amministrazione autonoma. A seguito dell’annessione della Crimea, il 18 marzo 2014 ha richiesto l’annessione alla Russia.

Per garantire l’ordine pubblico durante le proteste di domenica, sono stati mobilitati migliaia di poliziotti che hanno protetto non solo gli edifici del Governo e del Parlamento, ma anche il Global Business Center e l’Hotel Nobil, strutture private che appartengono a Vladimir Plahotniuc. I manifestanti hanno marciato verso il Global Business Center, e diversi giovani si sono avvicinati all’ingresso del palazzo appendendo dei messaggi rivolti all’oligarca: «La Moldavia non è tua», «Ladro» o «Il Paese ti vuole in prigione».

Nell’ultimo incontro della Grande Assemblea Nazionale sono emerse nuove proposte, tra cui l’intenzione d’indire un’azione legale diretta alla Corte Suprema moldava che riconosca lo Stato come sotto il controllo di un gruppo oligarchico. I membri della Grande Assemblea nazionale vogliono anche raccogliere delle firme per poter avviare un referendum sulle elezioni presidenziali: «Non possiamo tollerare il regime oligarchico che si trova al potere, e quindi ci riprenderemo il nostro Paese», hanno detto i manifestanti.  I cittadini hanno infine deciso di stabilire la ‘Garda Popolare’, un organismo indipendente che sarà composto dai veterani della guerra in Transnistria e da alcune forze dell’ordine. Questo gruppo ha aderito volontariamente alla manifestazione e difenderà la posizione della popolazione.

Le proteste, organizzate dalla Piattaforma Civica ‘Dignità e Verità’, sono iniziate sei mesi fa, quando la Piazza Nazionale ha raccolto decine di migliaia di persone indignate per via della truffa nel sistema bancario, per la corruzione nei tribunali, e anche per il fatto che i colpevoli della violenza attuato nel non troppo lontano 7 aprile 2009, sono tuttora liberi e fino a oggi non sono stati puniti. Il 6 settembre si è tenuta una Grande Assemblea Nazionale, dove hanno partecipato circa 100 mila persone. Da allora, davanti alla sede del parlamento moldavo, esiste una ‘città autonoma’ con centinaia di tende dove le persone protestano non-stop contro il regime oligarchico.

 
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