I cicli solari e il torrido 2015

L’attività solare è considerata più bassa negli ultimi anni e molti scienziati stanno analizzando i cicli della nostra Stella, per determinare i possibili effetti sul clima della Terra.

Il più conosciuto è il ciclo solare di una media di 11,1 anni, periodo durante il quale il Sole passa per il Massimo e il Minimo solare. Corrisponde al numero e alla diminuzione visibile delle macchie solari, parti oscure contenenti un forte campo magnetico. Siccome la direzione del campo magnetico si inverte in anni alterni «il vero ciclo delle machie solari è di 22 anni», e dentro questo ciclo c’è una chiara variazione ogni 25 mesi, rivela l’Università del Wyoming. Misurazioni satellitari dirette della radiazione solare hanno dimostrato che «quando ci sono più macchie solari queste forniscono più energia all’atmosfera in modo che le temperature globali aumentino».

Nell’attuale ciclo solare si sta verificando un basso numero di macchie solari ma la temperatura atmosferica continua ad aumentare.

Gli scienziati indicano che nell’antico Oriente le macchie erano state osservate già oltre 2 mila anni fa. In Occidente, nel diciassettesimo secolo Galileo Galilei e Thomas Harriot con i loro telescopi hanno registrato il numero di macchie solari e, dal 1840, l’Osservatorio di Zurigo ha regstrato i dati ogni giorno, così che attualmente si possono contare 24 cicli.

L’attività undecennale del Sole. (Nasa)

Il raporto di agosto 2015 della NASA, rivela che il Massimo solare del ciclo 24 si è raggiunto con sole 116 macchie. Il valore più basso più prossimo è stato nel ciclo 14, il 1906, con solo 107 macchie.

Il dottor Frack Sirocko dell’Università di Guteberg, autore di uno studio sull’effetto nel clima, ha spiegato nel 2014 che, anche se la superficie della Terra continuasse globalmente a riscaldarsi, «c’è una probabilità del 99% che gli inverni estremamente freddi dell’Europa centrale e la bassa attività solare siano intrinsecamente connessi».

Il professore di sedimentologia e Paleoclimatologia presso l’Istituto di Geoscienze Johannes Gutenberg di Magonza, ha deciso di misurare i periodi in cui il fiume Reno si era ghiacciato. Con i suoi colleghi hanno scoperto che tra il 1780 e il 1963 il fiume si gelò in più punti quattordici volte diverse, questo corrispondeva ai minimi solari del ciclo stellare di 11 anni. Considerate le dimensioni del fiume Reno «significa che ci vogliono temperature estremamente fredde per farlo congelare, diventa un buon indicatore per gli inverni molto freddi nella regione», ha commentato Sirocko.

Ma l’effetto del ciclo solare non è solo nel clima. Gli scienziati dell’Istituto di Meteorologia Max Planck in Germania, nella seguente immagine rivelano la relazione dell’attività solare e i numeri di casi di difterite nel periodo tra il 1895 e il 1935.

La seguente immagine rivela invece la relazione tra l’attività solare e la migrazione del popolo giudaico negli Stati Uniti.

Uno studio del medico chirurgo e psichiatra Fernando Ivanovic Zuvic dell’Università del Cile a Santiago, pubblicato nel 2010, dopo aver studiato 450 persone dell’ospedale psichiatrico, (66% depresi e 34% maniaci), sostiene che si sia  verificato un aumento notevole degli incidenti ospedalieri dei depressi durante gli anni di bassa attività solare.

Il periodo delle macchie solari corrisponde alla circolazione del plasma solare, in relazione alla rotazione del Sole intorno al centro di gravità di tutto il Sistema Solare, con una durata di 11,1 anni in media. Ogni volta che passa per lo stesso punto coincidente porta turbolenze, che coincidono con l’aumento dei numeri di macchie solari.

Si sostiene che quando ci sono più macchie ci sia maggiore attività magnetica. «In quel momento sono emesse particelle più cariche dalla superficie solare e il Sole emette più radiazione UV – spiega l’Università del Wyoming, aggiungendo che – le misurazioni dirette sono incerte, ma le stime sono che l’energia radiante del Sole vari fino allo 0,2% tra gli estremi di un ciclo delle macchie solari».

La luce e il vento solare, poi, fanno aumentare la temperatura della Terra. In questi periodi le tormente solari sono più numerose. Si generano emissioni di materia dal Sole, che con il vento raggiungono la Terra come particelle ionizzanti. Si verificano più tormente geomagnetiche solari che ionizzano l’atmosfera della Terra. Queste disturbano la magnetosfera e modificano le correnti elettriche nella ionosfera. Si verificano problemi di comunicazione di bassa e alta frequenza, di radar, così come problemi nei sistemi satelitari, secondo la Noaa. Possono generare anche un collasso nell’attività elettrica ad alte latitudini con danni considerevoli.

Le belle aurore boreali e australi sono più numerose ed estese durante i Massimi solari.

UN CICLO SOLARE IRREGOLARE

Il ciclo solare di 11 anni misurato attraverso le macchie solari non è stato regolare, come si puo vedere nel seguente disegno citato in uno studio di Marco Giorgetta, Hauke Schmidt, Jens Kieser, di Max Planck e Guy Brasseur del Centro di Atmosfera di Boulder, USA; e questo si è verificato in correspondenza con grandi cambiamenti del clima.

Si possono osservare periodi minimi dove le macchie sono state assenti nel ciclo solare, tra il 1645 e il 1715 (Minimo di Maunder), e di poche quantità tra il 1795 e il 1820 (Minimo di Dalton). Altri studi hanno verificato il Minimo di Sporer tra il 1450 e il 1540. ll rapporto del Wyoming indica anche che i registri di 8 mila vecchi alberi di pino hanno rivelato «18 periodi minimi di macchie solari negli ultimi 7 mila ottocento anni».

«I minimi Sporer, Maunder, e Dalton coincidono con i periodi più freddi della Piccola Era Glaciale, che durò dal 1450 al 1820 […]. Questo e altri studi hanno dimostrato che il Sole (così come altre stelle) ha trascorso circa un quarto del suo tempo con poche macchie solari», secondo il documento.

Siccome l’attuale ciclo solare è basso, alcuni scienziati annalizzano la possibilità che si avvicini una nuova piccola era glaciale. C’e un altro ciclo solare di 85 anni, e quello misura la lunghezza del periodo tra 9,8 a 12 anni tra ogni Massimo solare. Si è scoperta una corrispondenza di un’anomalia di basse temperature nell’emisfero settentrionale (1890), e un’anomalia di alte temperature (1989).

RISCALDAMENTO GLOBALE

L’influenza del Sole sulla Terra è sempre più considerata come una delle cause del riscaldamento globale osservato dal 1900, spiega il gruppo di Max planck, ma sottolinea che «il sole può essere responsabile , al massimo, solo di una piccola parte del riscaldamento negli ultimi 20-30 anni». Considerando le variazioni misurate e calcolate nella luce solare nel corso degli ultimi 150 anni, rispetto alla temperatura della Terra, «anche se i cambiamenti nei due valori tendono a seguirsi l’un l’altro per circa i primi 120 anni, la temperatura della Terra è aumentata drammaticamente negli ultimi 30 anni».

La luminosità solare non è sensibilmente aumentata in questo momento in cui si verifica l’emissione di gas serra, biossido di carbonio, dalla combustione del carbone, gas e petrolio. «Quanto grande sia questo ruolo, deve ancora essere indagato dal momento che, secondo le nostre più recenti conoscenze sulle variazioni del campo magnetico solare, il significativo aumento della temperatura della Terra dal 1980 è infatti da attribuire all’effetto serra causato dal biossido di carbonio», ha affermato il Professor Sami K. Solanki, fisico solare e direttore presso l’Istituto Max Planck per la ricerca sul sistema solare.

Il 2015 è stato l’anno più caldo dal 1880 ha annunciato giorni fa la squadra di meteorologi del Noaa. Un freddo stellare potrebbe diminuire l’effetto causato dall’attività dell’uomo? Il riscaldamento dela Terra contrasterà con il raffredamento del clima che si potrebbe verificare in futuro, in caso continuasse la bassa attività solare.

 

 
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