Hong Kong approva la nuova legge sulla sicurezza nazionale tra le critiche internazionali

Di Dorothy Li

La nuova radicale legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong schiaccerà le rimanenti libertà della città e soffocherà gli affari stranieri nel centro finanziario asiatico. Questa l’opinione dei critici.

Il nuovo disegno di legge, noto come Articolo 23, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio legislativo di Hong Kong, un organo composto da 90 seggi ora dominato da politici sostenuti dal Partito Comunista Cinese (Pcc) a seguito della revisione «solo patrioti» del sistema elettorale della città.

L’articolo 23 copre cinque reati: tradimento, insurrezione, furto di segreti di Stato e spionaggio, attività distruttive che mettono in pericolo la sicurezza nazionale e interferenze esterne.

L’articolo 23, delineato nella Legge fondamentale di Hong Kong emanata dopo il suo passaggio dal dominio britannico nel 1997, imponeva a Hong Kong di scrivere il proprio codice di sicurezza nazionale. I precedenti tentativi di legiferare sul disegno di legge nel 2003 hanno portato a una protesta di massa, con mezzo milione di residenti scesi in piazza, cosa che ha costretto il governo ad accantonare la proposta.

Il Consiglio legislativo di Hong Kong ha presentato nuovamente il disegno di legge l’8 marzo, suscitando una diffusa condanna da parte di governi e personalità internazionali.

Il governo degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per le definizioni vaghe ed espansive delineate dal governo di Hong Kong, in particolare per quanto riguarda termini come «segreti di Stato» e «interferenze esterne». Tale ambiguità è temuta e «potrebbe essere usata per eliminare il dissenso attraverso la paura dell’arresto e della detenzione», ha spiegato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato a febbraio. «Siamo anche preoccupati che le autorità di Hong Kong applichino l’articolo 23 in modo extraterritoriale nella loro continua campagna di repressione transnazionale per intimidire e limitare la libertà di parola dei cittadini e dei residenti statunitensi».

Hong Kong ha già implementato una legge sulla sicurezza nazionale introdotta dal Pcc nel 2020. Dall’entrata in vigore della radicale legislazione, Hong Kong ha preso una rapida svolta autoritaria, con la maggior parte dei politici democratici ora in prigione o in autoesilio, mentre decine di esponenti della società civile e organizzazioni chiudono e le imprese internazionali lasciano la città.

Nonostante le critiche, l’Articolo 23 è stato approvato dalla legislatura di Hong Kong in soli 11 giorni ed entrerà in vigore il 23 marzo.

Reazione

L’approvazione dell’Articolo 23 ha immediatamente suscitato il plauso di legislatori e attivisti di tutto il mondo.

«Con questa legislazione draconiana, il governo di Hong Kong ha inferto un altro duro colpo ai diritti umani nella città», ha dichiarato Sarah Brooks, direttrice cinese di Amnesty International.

L’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac), una coalizione di legislatori di Paesi democratici focalizzata sulla costruzione di una risposta coordinata alle sfide poste dalla Cina comunista, ha descritto l’articolo 23 come «la legislazione sulla sicurezza nazionale più repressiva» nella storia di Hong Kong. «La sostanza della legge fa venire da piangere, per la repressione che consente e per l’effetto agghiacciante che creerà. Tra le altre cose, prevede pene fino a 14 anni di reclusione se un individuo non rivela che un’altra persona indica “intenzione di commettere tradimento”, il che potrebbe includere la partecipazione a proteste pacifiche o l’espressione del malcontento. Se un giornalista o un rapporto di due diligence rivelano informazioni considerate un “segreto nazionale”, quella persona può essere incarcerata per 10 anni».

Il senatore americano Marco Rubio (R-Fla.) ha invitato la comunità internazionale a «unirsi nella condanna di queste azioni e lottare per la giustizia e la responsabilità» mentre Pechino continua a erodere aggressivamente le libertà fondamentali a Hong Kong. «Il Partito Comunista Cinese non si ferma davanti a nulla pur di minare l’autonomia e la democrazia di Hong Kong».

 

Versione in inglese: Hong Kong Passes New National Security Law Amid International Criticism

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