Giro d’Italia, prima vittoria Astana con Tiralongo. Aru, lacrime di gioia

Ancora un finale al cardiopalma al 98esimo Giro d’Italia. Nella 9a tappa, dopo quasi sei ore in sella a una bici e quasi quattro mila metri di dislivello superati, Paolo Tiralongo trionfa solitario a San Giorgio del Sannio per regalare la gioia più grande al suo ‘bambino’, Fabio Aru, che appena taglia il traguardo lo abbraccia commosso.

«Se avessi vinto io non sarei stato così contento», ha dichiarato in lacrime il capitano dell’Astana intervistato a caldo dalla Rai.

L’azione di Tiralongo inizia da lontano. È il frutto di un piano tattico elaborato la sera prima con il suo capitano. «Questa mattina ero partito per lavorare per Fabio, dovevo anticipare solo le salite per ritrovarlo nel finale, invece alla fine la corsa è andata diversamente. Dalla macchina mi hanno chiesto di provare a far la tappa, e ci ho provato», racconta il siciliano dopo la corsa.

Va in fuga dopo sessanta chilometri con altri undici corridori. È quella buona. A settanta chilometri dall’arrivo gli scappa Tom Jelte Slagter del Team Cannondale – Garmin. Nel finale, il 38enne siciliano pianta tutti e va a riprenderlo con uno sforzo. All’arrivo tutta la squadra lo festeggia, perchè si fa voler bene da tutti; lo aveva già dimostrato nella tappa vinta al Giro del 2011, quando era in crisi nel finale e persino l’allora suo ex capitano Alberto Contador, è scattato dal gruppo per andare a scortarlo fino all’arrivo di Macugnaga.

Però Paolo conosce il suo ruolo e martedì, dopo il primo giorno di riposo al Giro 2015, sarà di nuovo al fianco di Aru per aiutarlo a indossare la Maglia Rosa a Milano.

IL GRAN FINALE

La tappa finale della prima settimana del Giro 2015, conferma la superiorità della corazzata azzurra. Infatti, quando Aru infiamma la corsa con il suo attacco a 15 chilometri rimane l’unico tra i big a poter contare sull’aiuto di tre compagni.

L’ultima salita è stata «molto più dura di quel che pensassi», affermerà Contador in conferenza stampa. Infatti, Sul Passo Serra da Pratola Serra – quasi quattro chilometri con una pendenza media del nove per cento – quando Aru si alza sui pedali tengono la sua ruota solo il compagno Mikel Landa Meana – autentica rivelazione del Giro 2015 –, il ‘Pistolero’ e il leader della Sky, Ritchie Porte; mentre il quarto ‘tenore’, Rigoberto Uran, rimane sui pedali e forse perde anche la possibilità di salire sul podio a Milano.

A quel punto è inutile per Aru farsi attendere da Tiralongo. Negli ultimi chilometri preferisce sacrificare Landa, mentre cerca e trova l’accordo con Contador per distanziare in modo definitvo il colombiano dell’Etixx-Quickstep – favorito per la cronometro. Il tasmaniano, invece, rimane ancora passivo. Nel finale il grande lavoro dell’Astana inizia a dare i suoi frutti: oltre alla vittoria di tappa, Aru recupera un secondo in volata al ‘Pistolero’. Poca cosa, però dal sapore di parziale rivincita sui due secondi guadagnati con ‘esperienza’ dal capitano della Tinkoff Saxo nel traguardo volante del giorno prima.

«Spero che questo Giro non si risolva per un secondo» , commenta il ‘Pistolero’ con un sorriso amaro, dopo l’arrivo, nell’intervista rilasciata a Raisport. Nonostante il grande rispetto tra i due, «la corsa finisce dopo la linea d’arrivo», spiega Aru.

Qui sotto, l’ordine d’arrivo della tappa e la classifica dopo la prima settimana:

1. Paolo Tiralongo (Ita-Astana) in 5h50’31”

2. Steven Kruijswijk (Ola-Lotto NL) a 21″

3. Simon Geschke (Ger-Giant) a 23″

10. Fabio Aru (Ita-Astana) a 56″

11. Alberto Contador (Spa-Tinkoff Saxo) a 0’57”

12. Richie Porte (Aus-Team Sky) s.t.

14. Giovanni Visconti (Ita-Movistar) a 1’43”

CLASSIFICA GENERALE

1. Alberto Contador (Spa-Tinkoff) in 38h31’35”

2. Fabio Aru (Ita-Astana) 3″

3. Richie Porte (Aus-Sky) a 22″

4. Mikel Landa (Spa-Astana) a 46″

5. Dario Cataldo (Ita-Astana) a 1’16

13. Davide Formolo (Ita-Cannonsadale Garmin) a 3’01”

 
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