Covid, la stretta dei governi prosegue. Proposto fondo Ue «per risarcire vittime dei vaccini»

Dal Green Pass italiano al lockdown per i non vaccinati in Austria. C’è poco da aggiungere: i governi nell’Ue stanno indurendo sempre più il loro pugno sul fronte vaccini.

Stando alle misure messe in atto per contenere la risalita dei contagi, la scelta di non vaccinarsi sembra infatti esser sempre meno tollerata dai governi, sebbene sulla carta rimanga ancora una possibilità per i cittadini dei vari Paesi. Anche negli Usa, Biden ha ordinato l’obbligo per i lavoratori federali e privati, ma per questi ultimi il provvedimento è stato appena sospeso, almeno temporaneamente, sulla base di ricorsi presentati da oltre 20 Stati per dubbi di costituzionalità. Il provvedimento resta comunque in standby in attesa di analisi più approfondite.

In Italia intanto – dove l’obbligo Green Pass è esteso a tutti i lavoratori pubblici e privati – si parla di approvazione per i vaccini anche ai minori di 12 anni e di estensione del Green Pass fino a giugno, nonché di proroga dello stato di emergenza fino a marzo. In tal ultimo caso, come ha fatto notare di recente il prof. Massimo Cacciari, che ha più volte espresso contestazioni alla misura del Green Pass, non si tratterebbe più di proroga ma di una nuova istituzione di uno stato di emergenza, dal momento che «per norma» è possibile prorogarlo per un massimo di 24 mesi (ovvero fino al 31 gennaio 2022). A sua detta sarebbe quindi una decisione eccezionale e che di conseguenza come minimo non può essere presa a cuor leggero.

L’Ema conta circa 1 milione di possibili reazioni avverse nell’Ue

Sui vaccini, i governi sembrano dunque proseguire a testa bassa, attenendosi scrupolosamente alle conclusioni scientifiche per cui «i benefici superano i rischi». Ad ogni modo per l’Ema ad oggi i casi sospetti di reazione avverse ufficialmente segnalati sarebbero circa un milione: per l’esattezza il numero dei casi sospetti sarebbe così suddiviso:

  • 435.779 per il vaccino Pfizer BioNTech,
  • 373.285 per il vaccino AstraZeneca,
  • 117.243 per il vaccino Moderna,
  • 27.694 per il vaccino Janssen

Sulla base di questi dati l’eurodeputata francese Virginie Joron, membro del gruppo ‘Identità e democrazia’, ha presentato il 23 settembre una proposta di risoluzione ai sensi dell’articolo 143 del regolamento del Parlamento europeo per istituire un fondo europeo per risarcire le vittime dei ‘vaccini COVID-19’.

Secondo tale proposta, che non è stata ancora votata al Parlamento europeo, e sempre sulla base dei dati Ema, talvolta le reazioni avverse sono classificabili come ‘gravi’, «ad esempio, circa 75 mila persone avrebbero subito gravi effetti neurologici dopo il vaccino Pfizer», mentre le morti sospette riportate in Europa riconducibili ai vaccini Covid sarebbero in totale 5 mila.

Il Parlamento Ue dovrebbe – dopo aver approvato la mozione – incaricare il presidente del Parlamento di «trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri».

Inoltre, è stato criticato il fatto che la Commissione Europea abbia negoziato i contratti di acquisto con le aziende farmaceutiche senza aver auspicato che i laboratori farmaceutici fossero soggetti a responsabilità. I deputati al Parlamento Europeo autori della proposta di risoluzione ritengono infine di non aver avuto accesso ai contratti durante i negoziati.

 
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