Cina, rivelata rete ufficiale per il mercato degli organi

Meno di due settimane dopo che il Lens magazine ha denunciato le torture che si svolgono nel campo di lavoro di Masanjia in Cina, un’altra rivista della stessa azienda ha rivelato l’esistenza di una rete nazionale che coinvolge il mercato degli organi. Questo articolo più recente accenna a una storia ancora più grande e finora non dichiarata dai media della Cina continentale, che coinvolge le atrocità commesse dal regime.

In un articolo del 15 aprile nella rivista economica Caijing il reporter investigativo Xu Qianchuan documenta i legami tra gli individui coinvolti nella vendita illegale di reni e i tribunali e gli ospedali militari del regime.

L’articolo analizza un nuovo importante terreno su una storia che è stata filtrata per oltre un anno. Nel febbraio del 2012 il Caijing ha riferito sul mercato illegale di organi in Cina e da quel momento il regime in diverse occasioni ha più volte parlato di bande che vendono reni ottenuti illegalmente.

Xu ha trascorso un anno nell’indagare il caso di Zheng Wei, il cui processo è iniziato lo scorso febbraio 2012. Zheng è stato il presunto leader di una squadra di quindici persone che si dice abbia fornito più di cinquanta reni per il trapianto, guadagnando 1,6 milioni di dollari.

Come Zheng e gli altri fossero riusciti a farlo non era stato spiegato in precedenza.

Heng He, in qualità di commentatore per The Epoch Times, ha seguito il caso di Zheng Wei in un articolo dell’ottobre 2012 «per un criminale normale, membro di una banda di strada, sarebbe stato quasi impossibile creare un sofisticato sistema per il trapianto di organi».

Il rapporto di Xu Qianchuan aiuta a colmare alcune lacune. Xu ha detto che con l’aiuto di «amici» ha letto l’intero set di documenti del processo, incluso le registrazioni dell’interrogatorio. A partire dal marzo 2012, ha condotto interviste a Pechino, anche con i membri del reparto di urologia all’Ospedale 304 (l’ospedale militare che cura i leader cinesi) e alla villa affittata da Zheng Wei.

«Dietro il semplice atto di “vendere un rene per comprare un iphone” c’è il crimine che coinvolge il sistema medico e militare… Nel processo è assente il ruolo giocato dall’Ospedale militare Grado 3 [prima classe, ndr] e un intermediario della corte che in tal modo avrebbe sfuggito la responsabilità», ha scritto Xu.

«Attraverso il caso di Zheng Wei abbiamo delineato una rete con legami all’industria illegale di organi, inclusi ospedali, tribunali, intermediari, medici, condannati a morte, donatori e destinatari», ha scritto Xu. «La valutazione di Zheng Wei di altre organizzazioni fornitrici di reni e la loro cooperazione indicano che la rete copre tutto il Paese».

L’articolo di Xu è stato censurato molto presto dal sito del Caijing e altri media cinesi non lo hanno raccolto. Durante il suo breve periodo on line, l’articolo ha attirato un forte interesse e la sua rimozione è stata probabilmente il riflesso di una lotta di potere che si sta svolgendo dietro le quinte.

Nell’articolo vi era mostrato il coinvolgimento sistematico da parte dei funzionari nelle attività della banda di Zheng Wei, il Caijing ha accennato a crimini ancora più gravi compiuti dal regime. C’è bisogno di una rete come quella descritta da Zheng per portare avanti l’atrocità dell’espianto forzato di organi da praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza.

L’espianto di organi dai praticanti del Falun Gong è iniziato subito dopo che l’ex capo del Partito comunista cinese Jiang Zemnin ha lanciato una campagna nel luglio del 1999 per sradicare la pratica spirituale. Per portare avanti la persecuzione, ha stabilito l’Ufficio 610, un organo extra-costituzionale del Partito.

«Esiste un meccanismo in Cina che permette 10 mila trapianti di organi all’anno, molti dei quali programmati con un preavviso dalle due alle quattro settimane», ha detto il dr. Torsten Trey, direttore esecutivo di Doctors Against Forced Organ Harvesting, un gruppo di medici che stanno lavorando per terminare l’espianto illegale di organi.

«I risultati di Xu Qianchuan sono molto vicini a quelli che noi avevamo giù anticipato nelle nostre analisi», ha detto Trey. «Ci sono molti spunti che suggeriscono come gli ospedali militari, i tribunali e probabilmente l’Ufficio 610 siano coinvolti in questo illegale mercato d’organi organizzato».

L’avvocato canadese per i diritti umani internazionali David Matas, co-autore insieme all’ex segretario di Stato (Asia-Pacifico) David Kilgour del rivoluzionario rapporto investigativo Bloody Harvest:la sottrazione degli organi ai praticanti del Falun Gongstima che circa 8 mila degli organi trapiantati ogni anno provengono dai praticanti del Falun Gong, che vengono uccisi mediante l’espianto, eseguito quando sono ancora in vita.

Si dice che il Caijing sia strettamente collegato a Xi Jinping, l’attuale capo del Pcc, coinvolto in una lotta di potere con Jiang Zemin e la sua fazione.

Sia il rapporto investigativo sull’espianto di organi del Caijing sia l’articolo del 6 aprile del Caijing’s Lens magazine sulle torture di Masanjia hanno messo Jiang sotto pressione.

Con entrambe le storie, i crimini che l’ex leader ha cercato di tenere nascosti si sono avvicinati alla divulgazione.

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Articolo in inglese: Official Organ Trade Network in China Revealed

 
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