Cina, i neonati che ‘donano organi’. L’ennesimo orrore?

I neonati cinesi potrebbero essere a rischio di diventare macchine di produzione d’organi prima della nascita.

In una recente pubblicazione accademica internazionale, i dottori cinesi dell’ospedale Renji dell’Università Shanghai Jiao Tong hanno riportato due casi di trapianto in cui sono stati usati reni provenienti da neonati, a favore di pazienti adulti affetti da insufficienza renale all’ultimo stadio. Due neonati hanno subito la rimozione dei reni, rispettivamente un giorno e tre giorni dopo la loro nascita.

Dato che servono settimane o mesi affinché i reni di un neonato possano ritenersi idonei al trapianto, i dottori potrebbero prendere di mira i bambini addirittura prima che siano nati, usando il liquido amniotico per rilevare la compatibilità dei tessuti, secondo quanto hanno dichiarato esperti medici, che temono che le autorità comuniste possano selezionare i neonati cinesi prima della loro nascita, e usarli come macchine di produzione d’organi.

A gennaio, i dottori all’ospedale Renji, affiliato con l’università statale Shanghai Jiao Tong, hanno pubblicato un resoconto di due trapianti in blocco di reni (EBKT) che hanno avuto ‘successo’, da neonati prematuri che pesavano meno di 1.2 kg a riceventi adulti.

La pubblicazione medica ha affermato che i genitori di entrambi i neonati avevano accettato la rinuncia della terapia al sostentamento della vita (WLST) e la donazione di reni dopo la morte circolatoria (DCD) nel secondo e il quarto giorno della nascita del bambino rispettivamente. Così, in un caso quindici minuti dopo e nell’altro venticinque minuti dopo aver preso misure di rinuncia al sostentamento della vita, il battito cardiaco meccanico è terminato e il dottore ha pronunciato il bambino morto.

Successivamente, entro tre o cinque giorni dalla nascita dei due neonati, i loro piccoli organi sono stati rimossi, il test per la compatibilità tra il donatore e il destinatario è stato completato e due destinatari adulti hanno ricevuto il loro trapianto duale di reni.

Secondo dati pubblici del New York Presbyterian Hospital, il tempo di preservazione massimo per un rene rimosso sarebbe di 24-48 ore.

Un’infermiera controlla una coppia di gemelli siamesi di Shanxi Province dopo la loro separazione chirurgica, 1 giugno 2005, allo Xinhua Hospital in Shanghai, China. (China Photos/Getty Images)
Un’infermiera controlla una coppia di gemelli siamesi di Shanxi Province dopo la loro separazione chirurgica, 1 giugno 2005, allo Xinhua Hospital in Shanghai, China. (China Photos/Getty Images)

Organi di neonati prima della nascita

Nei Paesi occidentali, i destinatari di trapianti per reni neonatali sono spesso neonati molto giovani, ma uno dei riceventi in Cina aveva 34 anni, secondo la pubblicazione dell’Ospedale Renji di Shanghai. L’altro 25, secondo quanto ha dichiarato Zain Khalpey, professore associato di chirurgia, diagnostica per immagini, scienze fisiologiche e ingegneria biomedica all’Università dell’Arizona.

«È [una procedura] non testata, immorale. Se va ad un altro bambino/a certo. Se va ad un adulto, lo metto in dubbio. Così la pratica di usare un bambino appena nato è difficile da accettare perché non hanno potere decisionale», ha sostenuto Khalpey a Epoch Times il 4 marzo.

Khalpey si domanda se i dottori presso l’ospedale Renji di Shanghai possano completare il test di compatibilità entro 3-5 giorni dalla nascita del bambino. Ha spiegato che si può presupporre che il test sia stato eseguito usando del fluido amniotico estratto mentre il bambino era ancora nel grembo della madre. Ci possono volere settimane per selezionare un donatore dopo la tipizzazione del sangue e del tessuto e per trovare un destinatario compatibile.

«Sai, la lunghezza di tempo che si impiega nel completare questi passaggi dipende da una varietà di fattori, tra cui la disponibilità dell’organo, ma chiaramente la complessità del testare e l’urgenza. La situazione è importante. Perciò, in generale, il processo di corrispondenza per un rene neonatale per il trapianto può richiedere da diverse settimane a parecchi mesi», ha affermato Khalpey.

Informazioni presenti sul sito web del Barnes-Jewish Hospital mostrano che le valutazioni dell’organo da parte di un donatore, tra cui l’idoneità, necessitano da uno a sei mesi per essere completate. UCLA (University of California, Los Angeles) Health afferma che ci vorrebbero sei mesi o più per completare il processo di donazione, a seconda dei risultati dei test, oltre a ulteriori possibili valutazioni.

«Dunque sembra estremamente bizzarro che ciò sia stato fatto. Sembra, davvero sembra, ‘finto’» ha spiegato Khalpey, riferendosi ad un trapianto ‘premeditato’.

Renji Hospital ha eseguito «con successo» 22 trapianti di reni neonatali, secondo un comunicato stampa del 27 febbraio sul sito web dell’Università Shanghai Jiao Tong.

Limitazioni tecniche e dubbi etici

Il primo trapianto di rene nella storia umana è avvenuto nel 1954. È stato eseguito dal dott. Joseph Murray del Brigham and Women’s Hospital, un affiliato della Harvard Medical School, dove Khalpey è stato formato in chirurgia cardiaca.

Nel 1963, il dott. Murray ha effettuato il primo trapianto neonatale. Un bambino ha ricevuto un trapianto di rene dal suo gemello identico ma è morto di un’infezione dopo due anni e mezzo.

«Da allora, il trapianto di rene neonatale è diventato una procedura di routine per neonati, bambini con insufficienza renale. E la percentuale di successo di trapianto di rene neonatale è alta, con un anno di sopravvivenza dal trapianto di oltre il 90 percento, secondo quanto è stato riportato in alcuni studi».

«Tuttavia, l’uso di reni neonatali per trapianti su adulti è raro» in Occidente, a causa di problemi tecnici ed etici, ha affermato Khalpey.

Khalpey ha fatto notare che una sfida tecnica sono le potenziali incompatibilità cliniche tra il donatore e il destinatario: «I reni neonatali sono più piccoli di quelli adulti e la discrepanza della dimensione può portare a complicazioni come una trombosi o stenosi e il blocco delle vene dei reni. In più, i reni neonatali sono meno sviluppati di quelli adulti, cosa che può portare a differenze di funzionamento e poi [il paziente potrebbe, ndr] essere suscettibile a danni».

Un’altra difficoltà è che i neonati possono essere nati con anormalità congenite.

«Le anormalità congenite sono diffuse nei neonati e alcune di queste possono influenzare la funzione del rene donato. Allora, per esempio, un rene donato con un’anomalia congenita può essere più propenso a infezione o potrebbe avere una capacità di filtraggio ridotta. Così usare i reni per i trapianti sugli adulti può dunque portare ad elevati rischi di complicazioni».

In più, ci sono problemi etici associati con il trapianto di organi da neonati verso adulti, secondo Khalpey.

«Voglio dire, i neonati sono vulnerabili. E l’uso dei loro organi per trapianto suscita preoccupazioni sul consenso informato sotto coercizione. E l’uso appropriato delle risorse mediche, e sai, in alcuni casi, i genitori potrebbero sentirsi pressati a donare gli organi del loro neonato, in particolare se viene detto loro che la donazione salverà la vita di un adulto. E la pressione potrebbe essere esacerbata se i pazienti provengono da contesti disagiati o mancano di accesso all’assistenza sanitaria. Sai, l’uso di reni neonatali per i trapianti sugli adulti, colpisce dunque, in modo disproporzionale, certe popolazioni, suscitando timori sull’equità e la giustizia».

Un altro problema etico principale, ha affermato Khalpey, è «la commercializzazione di trapianti di rene neonatale e l’uso di reni neonatali per trapianti su adulti potrebbero essere visti come un modo di aumentare la fornitura di organi per trapianto in Paesi con lunghe liste di attesa per un trapianto e questo potrebbe portare alla mercificazione di organi neonatali e sfruttamento».

Altri timori etici riguardano il consenso informato dei genitori o guardiani, che non comprendono le implicazioni della donazione e l’abuso delle risorse mediche, come il traffico degli organi dei neonati deceduti, ha aggiunto Khalpey.

Una guardia di sicurezza è in piedi all’entrata della libreria della Shanghai Jiao Tong University a Shanghai, 3 agosto 2010. (Philippe Lopez/AFP via Getty Images)
Una guardia di sicurezza è in piedi all’entrata della libreria della Shanghai Jiao Tong University a Shanghai, 3 agosto 2010. (Philippe Lopez/AFP via Getty Images)

Perché mirare agli organi dei neonati?

Nonostante queste problematiche tecniche ed etiche, l’ospedale Renji di Shanghai sta propagandando il suo crescente numero di donatori neonati che forniscono organi ad adulti.

Nell’analisi di Khalpey, questo potrebbe essere dovuto ad un ‘vantaggio’ degli organi neonatali.

Se il rene di un neonato è trapiantato, potrebbe durare per molto tempo nel destinatario perché i reni dei neonati hanno pochi anticorpi che possono attaccare i tessuti del destinatario (cioè, causare la malattia del trapianto contro l’ospite), «che è il motivo dell’attrazione di fare ciò quando sono neonati», ha dichiarato Khalpey.

Khalpey è rimasto scioccato dall’accettazione da parte dell’American Journal of Transplantation dell’articolo dell’Ospedale Renji di Shanghai. Crede che gli editori del giornale avrebbero dovuto porre quattro domande agli autori: I genitori del bambino hanno conoscenza e consenso? I genitori erano obiettori di coscienza o membri di un gruppo vulnerabile? Vi era un’anomalia congenita nel rene trapiantato?

La domanda più importante è: I dottori sapevano dell’esistenza dei 22 pazienti e hanno completato la selezione almeno un mese prima che i trapianti siano stati eseguiti? Se hanno effettuato 22 trapianti di reni neonatali e il loro articolo ne menziona solo due, cosa è accaduto agli alti 20? Perché la pubblicazione parla solo di due casi?

I primi autori della suddetta scoperta di trapianto neonatale sono Li Dawei e Wu Haoyu, medici curanti presso il dipartimento di urologia dell’ospedale Renji. I coautori sono Zhang Ming, vice direttore del dipartimento di urologia dello stesso ospedale e Bei Fei, direttore del dipartimento di neonatologia presso il Centro Medico Pediatrico di Shanghai.

I praticanti del Falun Gong marciano in una parata a Brooklyn, New York, mettendo in risalto la persecuzione da parte del regime cinese della loro fede, 26 febbraio 2023. (Larry Dye/The Epoch Times)
I praticanti del Falun Gong marciano in una parata a Brooklyn, New York, mettendo in risalto la persecuzione da parte del regime cinese della loro fede, 26 febbraio 2023. (Larry Dye/The Epoch Times)

Il Pcc viola i trapianti di organo e i prelievi

Il Partito Comunista Cinese [Pcc] è stato da tempo accusato di violare le regolazioni internazionali sul settore dei trapianti.

Nell’aprile 2022, l’American Journal of Transplantation ha pubblicato un’«analisi informatica dei testi per condurre una revisione forense di 2.838 pubblicazioni tratti da una collezione di dati di 124.770 pubblicazioni in lingua cinese sui trapianti. Il nostro algoritmo – riferiva lo studio – ha cercato evidenza di problematiche sulle dichiarazioni di morte cerebrale durante la procura dell’organo. Abbiamo trovato 71 prove in questi report, diffusi in tutta la nazione, che la morte cerebrale potrebbe non essere stata dichiarata in modo appropriato».

Secondo la Commissione sui Diritti Umani Tom Lantos del Congresso Usa, «l’analisi […] supporta l’inferenza che i chirurghi dei trapianti nella Repubblica Popolare della Cina abbiano rimosso gli organi, compresi cuori e polmoni, in violazione della regola del ‘donatore deceduto’ internazionalmente accettata, ovvero prima che i donatori siano (o potrebbero) essere dichiarati ‘deceduti cerebralmente’».

Il Pcc è stato ampiamente accusato di rimozione forzata di organi. Dal 2015, le autorità comuniste cinesi dichiarano che gli organi sono ottenuti solo da donatori volontari, ma l’integrità di tale dichiarazione è questionabile. Le informazioni disponibili mostrano che gli ospedali cinesi stanno eseguendo molte volte più trapianti di quanto le stime più generose sul numero di donatori di organi possano supportare.

Nel marzo 2020, una corte indipendente ha emanato un verdetto finale sul prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza da parte del Pcc. Il 14 giugno 2021, 12 funzionari delle Nazioni Unite hanno dichiarato di essere «estremamente allarmati» dalle testimonianze di prelievo di organi ai danni dei praticanti del Falun Gong, di uiguri, tibetani e altre minoranze etniche e cristiani imprigionati in Cina. Hanno richiesto al governo cinese comunista di «permettere un’osservazione indipendente da parte dei meccanismi internazionali sui diritti umani».

 

Articolo inglese: Kidney Removal From Chinese Infants Rings Alarm on CCP’s Organ ‘Production Machine,’ Expert Warns

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