Al Pcc non piace il jet made in China

Si immagini per un momento come reagirebbe il mondo, se gli Stati Uniti spendessero 2 miliardi di dollari per comprare 16 jet da combattimento Tornado Eurofighter. Subito si penserebbe che lo sviluppo dei jet F-35 e F-22 sia fallito. Gli stessi pensieri dovrebbero sorgere, dopo l’acquisto – per 2 miliardi di dollari, appunto – di 24 jet da combattimento russi Su-35 da parte del regime cinese.

A prima occhiata, questo acquisto appare strano: il Su-35 è un jet da combattimento di generazione 4.5. Il regime cinese ha molti aerei da caccia della stessa generazione che può costruire da sé (il JF-17, il JH-7, il J-10 e il J-11) e inoltre ha in corso di sviluppo due jet di quinta generazione (il J-20 e il J-31).

Allora, perché comprare dei jet stranieri quando si può costruirli in casa? La risposta più semplice è che i jet da combattimento cinesi hanno più problemi di quanto si voglia far credere al mondo. In realtà l’interesse del regime cinese per i Su-35 non è cosa nuova. La Russia aveva avviato le trattative per la vendita nel 2011, ma le negoziazioni erano finite in stallo perché il Partito Comunista Cinese (Pcc) voleva costruire i jet in Cina.

La storia dell’interesse cinese per i Su-35 è una replica di quella dei caccia J-10: il Pcc aveva iniziato a sviluppare i J-10 negli anni 80 e aveva poi creato un prototipo negli anni 90, per poi comprare, nel 1992, 50 aerei Su-27 dalla Russia. L’acquisto dei jet russi era stato visto come un segnale di problemi con lo sviluppo dei J-10.

A oggi la Russia rimane il principale fornitore della Cina di jet da combattimento e caccia bombardieri, e molti aerei cinesi hanno tutt’ora bisogno di parti e componenti russi. Solo nel 2006 il Pcc ha completato il proprio J-10, ma senza poter fare a meno dei pezzi russi, tra cui i motori: lo sviluppo dei motori dei jet da parte del Pcc è stato un fallimento. Nel 2010 era stato annunciato l’inizio dello sviluppo di motori per jet in Cina, usando il WS-10A, che già era una riproduzione di un motore russo. Solo un anno dopo, tuttavia, la Cina è tornata a ordinare motori russi.

Allo stesso modo, l’acquisto cinese dei jet Su-35 potrebbe segnalare una mancanza di fiducia nella propria produzione di caccia di moderna generazione, compreso il J-20.

Al di là della retorica, ci sono alcuni problemi seri nelle compagnie statali che producono i jet per la Cina. Un manager della Shenyang Aircraft Corp ha rivelato alcuni di questi problemi a Epoch Times in una precedente intervista, parlando di corruzione dilagante e metodi di produzione non adeguati.

Il manager ha raccontato di quattro dirigenti della compagnia che avevano intascato illecitamente 100 milioni di yuan all’anno (circa 15 miliardi di euro). Il manager ha detto che i componenti chiave del caccia J-8 erano stati costruiti da lavoratori a tempo determinato provenienti da otto stabilimenti, in cui mancavano formazione tecnica del personale, certificazioni e autorizzazioni necessarie.

Il manager ha anche rivelato che ci sono dei problemi nascosti, nei jet cinesi, che richiederebbero che la Shenyang Aircraft Corp disponesse di squadre di riparazione specializzate ogni volta che l’aeronautica del Pcc utilizza i jet.

La China Central Television (Cctv) ha fatto di recente una trasmissione su alcuni di questi difetti. Nel servizio, le parti di precisione dei caccia J-15 venivano pulite manualmente all’interno della Shenyang Aircraft Corp.

Gli utenti della rete cinesi si sono subito fatti beffa del servizio, facendo notare che i componenti che venivano lucidati a mano venivano poi controllati a una precisione di tre micron, cioè 0,0003 cm. «A oggi i Cnc [computer numerical control, ndr] avanzati possono ottenere a pieno una precisione di due micron. Il tecnico nel servizio doveva essere un supereroe, per avere una precisione di tre micron».

Inoltre, sebbene la maggior parte dei media abbia affermato che l’acquisto cinese dei Su-35 determini un qualche cambiamento e una sfida per i caccia statunitensi, in realtà le forze in campo nella regione dell’Asia Pacifica non cambiano di molto: il Su-35 ha capacità vicine al Boeing F/A-18E/F Super Hornet, e gli Stati Uniti hanno molti caccia di generazione 4.5, incluse le versioni rimodernate dell’F-15 e l’F-16.

Gli aerei acquistati non danno nemmeno un particolare vantaggio alla Cina sui suoi vicini. Per quanto riguarda i caccia di generazione 4.5, l’India ha l’HAL Tejas, la Corea del Sud ha l’FA-50 e il Giappone ha l’F-2. L’India ha inoltre dato 12 dei suoi FA-50 alle Filippine.

L’altra questione è che lo sviluppo dei caccia di quinta generazione cinese è imminente. India, Corea del Sud, Indonesia e Giappone stanno infatti tutti sviluppando caccia di quinta generazione: l’India sta sviluppando l’HAL Advanced Medium Combat Aircraft e il caccia di quinta generazione Sukhoi/HAL; il Giappone il Mitsubishi ATD-X, e Indonesia e Corea del Sud stanno sviluppando insieme il KF-X/IF-X.

Tutti questi progetti dovrebbero essere completati nella prima metà degli anni 20. Se lo sviluppo dei caccia di quinta generazione del Pcc non subirà rallentamenti o problemi, il J-20 dovrebbe essere operativo entro il 2018 e il J-31 entro il 2020.

Articolo in inglese: ‘CHINA SECURITY: China’s Purchase of Russian Su-35 Jets Is a Sign of Failed Development

 
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