Cimitero sommerso di 7 mila anni stravolge le teorie archeologiche

A circa trecento metri dalle coste della Florida, la straordinaria scoperta di un sito di sepoltura di oltre 7 mila anni ha portato a un rivoluzionario progetto archeologico: il Manasota Key Offshore (Mko), oltre ad aiutare gli studiosi a comprendere abitudini di vita e habitat dei Floridian indigeni di allora, potrebbe stravolgere le attuali teorie archeologiche sottomarine.

Secondo quanto ha annunciato il segretario di stato statunitense Ken Detzner il 28 febbraio scorso sul sito del dipartimento di Stato della Florida, le indagini archeologiche hanno localizzato nel Golfo del Messico un sepolcreto ancestrale di nativi americani senza precedenti: un antico luogo di sepoltura che giaceva sul fondo di uno stagno d’acqua dolce, ricoperto da un sottile strato di torba che ha contribuito a conservarlo.

Dopo aver studiato l’area di quasi un ettaro, anche l’ufficio per le ricerche archeologiche (Bar) – divisione delle Risorse Storiche del Dipartimento (Dhr) incaricata di proteggere i resti umani non marcati di oltre 75 anni – ha confermato l’esistenza di un sito preistorico del periodo arcaico antico. «Vedere un sito di 7 mila anni così ben conservato nel Golfo del Messico è fonte di grande ispirazione – dichiara il supervisore di archeologia subacquea per il Bar, dottor Ryan Duggins – Siamo veramente onorati di questa esperienza. Però, è importante ricordare che questo è un luogo di sepoltura e deve essere trattato con il massimo rispetto. Ora sappiamo dell’esistenza di questo tipo di sito sulla piattaforma continentale, e questo cambierà per sempre il modo in cui ci avviciniamo all’archeologia marittima. Mentre continuiamo a imparare il più possibile dal sito, non vediamo l’ora di condividere questa conoscenza con la gente della Florida».

La scoperta è un’ulteriore conferma che i siti archeologici sottomarini hanno potuto sopravvivere a eventi naturali come l’erosione e gli uragani. Oltretutto, i siti di sepoltura preistorici sottomarini sommersi sono estremamente rari, alcuni si trovano in Israele e in Danimarca. l’Mko, però, rappresenta il primo esempio nelle Americhe di conservazione sottomarina di paleoambiente del periodo arcaico, e luogo per la sepoltura preistorico sopravvissuto all’innalzamento del livello dei mari, che è avvenuto dopo l’ultima era glaciale.

Come spiega la pagina web del dipartimento di Stato della Florida, il ritrovamento ha profonde implicazioni nell’ampliamento della conoscenza sulla vita dei popoli arcaici in Florida, e sugli effetti del cambiamento del livello dei mari sul paesaggio preistorico e su chi lo abitava a quel tempo. Ricostruire l’antico paesaggio dell’area potrebbe fornire informazioni cruciali sulle circostanze che hanno permesso la conservazione di questo delicato sito. Queste informazioni potranno inoltre essere applicate ad altre aree sommerse in tutto il Golfo del Messico.

LA SCOPERTA

A giugno 2016 un sub amatoriale, durante un’immersione nelle acque appena fuori da Mangosta Key, ha avvistato dei resti umani sommersi e ha segnalato la scoperta al Bar, che – grazie a tecniche di indagini subacquee non invasive come magnetometria, analisi del sotto-fondo e scansione Sonar laterale – ha verificato e confermato l’esistenza di un sito di sepoltura di nativi americani preistorici.

L’indagine archeologica ha rivelato più aree contenenti torba, resti di diversi altri individui e dei pali di legno lavorati, utilizzati nella pratica di sepoltura per delimitare l’area. La datazione al radiocarbonio ha stabilito che due di questi pali hanno oltre 7.200 anni, e risalgono quindi al cosiddetto ‘Periodo Arcaico’.
A quel tempo, il livello delle acque del Golfo del Messico era circa nove metri più basso di oggi e, poiché il sito è stato individuato a circa 6 metri sotto il livello dell’acqua, lo stagno d’acqua dolce doveva trovarsi allora sulla terraferma, a circa due metri e mezzo sopra il livello del mare.

Il repertorio archeologico della Florida include già diverse ritrovamenti di sepolture negli stagni del periodo arcaico in diversi siti, tra cui quelli di Windover a Titusville e Little Salt Spring nella contea di Sarasota. Ma, come affermano i ricercatori, ciò che rende straordinario il sito di Manasota Key Offshore, è la sua posizione al largo, perchè le prove raccolte attraverso tecniche di telerilevamento non invasive, permetteranno agli scienziati di ricreare l’ambiente preistorico, compresi antiche sorgenti e fiumi.

PROTEZIONE E CONSERVAZIONE DEL SITO

Il Bar ha condotto lavori di indagine geofisica, campionamento di sedimenti e test sul sito, che hanno contribuito a identificare la composizione del terreno e fornito informazioni sull’ambiente passato e sulla natura del deposito culturale, e utilizza questi dati per ricostruire l’ambiente di 7 mila anni fa: attualmente sta sviluppando un piano di gestione a lungo termine che si concentra sulla protezione e la conservazione del sito.

 

Il dottor Timothy Parsons, direttore del Dhr e ufficiale di stato per la conservazione storica, ha dichiarato: «Marzo è il mese dell’archeologia della Florida e il sito Mko è una rivelazione per il mondo dell’archeologia. Però, per quanto importante sia la scoperta, è fondamentale che il quel luogo e le persone sepolte siano trattate con la massima sensibilità e rispetto. Le persone sepolte sono gli antenati degli indigeni viventi americani. Siti come questo hanno un significato culturale e religioso al giorno d’oggi. La scoperta e gli sforzi in corso per la ricerca e la conservazione del sito Mko non sarebbero stati possibili senza il sostegno e l’impegno della comunità locale. Tutti, dai negozi di attrezzature, ai proprietari delle case vicine, alle organizzazioni locali e al governo della contea hanno svolto un ruolo fondamentale in questo progetto».

«Siamo felici di lavorare spalla a spalla con il Bar e gli abitanti di Manasota Key – fa sapere il dottor Paul Backhouse, ufficiale della conservazione storica tribale del Seminole Tribe della Florida – per identificare un piano di conservazione che consentirà agli antenati di continuare a riposare pacificamente e senza disturbi umani per i prossimi 7 mila anni».

Attualmente, lo Stato della Florida, che ha la responsabilità di gestire e proteggere il sito archeologico, effettua frequenti controlli e monitoraggi per assicurarsi che l’Mko sia trattato in modo rispettoso.

 

 
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