Australia: parlamentare propone di criminalizzare turismo dei trapianti

Ora, una legge introdotta in uno stato dell’Australia affronta il problema a livello globale, facendo diventare il turista di trapianti responsabile di un crimine. Nonostante la presente proposta si rivolga a tutti i casi di traffico di organi, anche in Paesi come il Pakistan, l’India e il Perù, gli esperti ritengono che l’impatto più immediato coinvolgerà il regime cinese, che da oltre un decennio è impegnato in un programma senza pari di espianto forzato di organi, condotto dallo Stato stesso. Questo programma disumano non utilizza solo i condannati a morte, fin’ora ha prelevato organi da decine di migliaia di prigionieri di coscienza.

Gli esperti dicono che la proposta di legge determinerà un passo in avanti nella lotta contro tali operazioni.

«È come una zona denuclearizzata», spiega Ethan Gutmann, un giornalista investigativo che ha pubblicato ampiamente sugli espianti di organi da prigionieri politici e religiosi in Cina. «Se lo si fa in un posto, lo si farà in altri luoghi. La mia speranza è che l’Australia e il Nuovo Galles del Sud facciano pressione al mondo».

È una prospettiva agghiacciante e noi abbiamo il dovere morale di affrontarla — David Shoebridge, membro del parlamento del Nuovo Galles del Sud

Dietro la proposta di modifica vi è il politico David Shoebridge dei Verdi, un membro dell’Alta camera del Parlamento del Nuovo Galles del Sud, Australia. La sua legge, se approvata, farebbe sì che il ricevere organi provenienti dal traffico illecito diventi un reato per i residenti del Nuovo Galles del Sud.

«C’è un obbligo morale in ogni Paese che vede i propri cittadini approfittarsi di leggi permissive, metodi lassisti e una disparità nel reddito lordo» ha detto Shoebridge in un’intervista telefonica.

Ha raccontato di una recente discussione: un paziente ha detto al proprio medico che non sarebbe stato presente al trattamento del giorno successivo, perché sarebbe andato in Cina, dove il loro donatore stava per essere fucilato. «Questa è una prospettiva agghiacciante», ha detto Shoebridge «e noi abbiamo il dovere morale di affrontarla».

Emendamento

La proposta di Shoebridge ruota attorno alla modifica di un disegno di legge già esistente nel Nuovo Galles del Sud, lo Human Tissue Act 1983, che si occupa della fornitura di organi umani all’interno dello Stato più popolato in Australia e ospitante la capitale, Sydney. La legge porrebbe sullo stesso piano il ricevere un organo vitale trafficato e un omicidio colposo.

Secondo Shoebridge, anche se il disegno di legge si applicherebbe solo ai residenti del Nuovo Galles del Sud, l’impatto è destinato ad essere globale. Vuole fare qualcosa di concreto in Australia «che si spera possa essere un modello per altre giurisdizioni, in modo da ottenere un approccio globale».

Questo collima con le proposte di alcuni ricercatori in tale ambito.

Gabriel Danovitch, professore di medicina presso la University of California Los Angeles Medical School, per esempio, ha parlato del tema nel corso di un’udienza del congresso degli Stati Uniti svoltosi lo scorso anno sugli espianti di organi in Cina.

«Le tecniche cinesi di recupero d’organi hanno molte conseguenze al di là della Cina. Quest’ultima è diventata un fulcro per i ricchi stranieri in cerca di un rapido accesso agli organi», ha detto.

Danovitch ha aggiunto che, mentre è difficile per gli Stati Uniti controllare ciò che accade in Cina, «Possiamo controllare meglio ciò che accade in questo Paese [Usa,ndt] e su come influenzare il comportamento degli Americani. Non è sufficiente esprimere orrore per queste operazioni. Il congresso può dire agli Americani di non andare in Cina o altrove per l’acquisto di organi, vivi o morti che siano. Siamo in grado di farlo».

Turismo dei trapianti

Non ci sono statistiche ufficiali sul numero di australiani che si recano all’estero per ottenere organi. L’Australian Organ and Tissue Authority non raccoglie tali informazioni e i resoconti annuali dell’agenzia e il sito web non fanno alcun riferimento al turismo dei trapianti né forniscono un orientamento per gli Australiani che potrebbero prendere in considerazione il viaggio all’estero per un trapianto.

Sulla stampa australiana e in pubblicazioni accademiche sono emersi alcuni aneddoti. Nel 2011 una donna anziana di Sydney ha tentato di acquistare un organo da una donna che era arrivata dalle Filippine, fino a quando la polizia non è intervenuta.

Un articolo nell’edizione 2005 del Medical Journal of Australia, ha riferito 16 casi di pazienti australiani che hanno viaggiato all’estero per trapianti di rene in Paesi come: India, Iraq, Filippine e Cina, dal quale sette dei destinatari hanno ottenuto organi.

Secondo i ricercatori è una certezza che gli organi dalla Cina non provengano da donatori volontari: i funzionari del Partito comunista cinese ammettono che la maggior parte degli organi proviene da prigionieri giustiziati. Dicono che stanno cercando di riformare il sistema, ma i ricercatori sono scettici al riguardo.

«Tassa storica»

Mentre i funzionari cinesi ammettono — dopo anni di smentite — che gli organi provengono da prigionieri, senza specificare quali, i dati disponibili suggeriscono provenire in gran parte da praticanti del Falun Gong, un’antica disciplina spirituale perseguitata in Cina fin dal 1999.

La ricerca di due Canadesi, l’avvocato dei diritti umani David Matas e l’ex parlamentare David Kilgour, indica che dal 2000 al 2005, 41.500 organi sono stati prelevati da praticanti del Falun Gong incarcerati. Il documento di consultazione prodotto come parte della modifica di legge di Shoebridge comprende il riferimento al resoconto Kilgour-Matas. Gutmann stima che al 2008 la cifra era pari a 65 mila.

Matas, in un’intervista telefonica, ha detto che l’emendamento è «certamente utile». Facendo riferimento a una serie di simili mozioni legislative in Francia, Canada e Belgio, ha detto: «Quello che vedo in queste proposte è uno slancio per fare qualcosa».

Matas e Kilgour, nel loro rapporto del 2006, avevano richiesto una giro di vite sul turismo dei trapianti. «Ciò dimostra esserci una lacuna nel sistema che ha bisogno di essere colmata, senza che l’abuso possa accadere impunemente». Ha aggiunto che, essendo questo un problema globale, «ogni atto legislativo, anche se [solamente] proposto, aiuta a costituire un precedente per altri legislatori».

Gutmann sospetta che un disegno di legge che criminalizza la ricezione di organi trafficati e il cui testo di accompagnamento si riferisce alle tecniche cinesi di espianto d’organi condotte dal regime, farà «impazzire i funzionari cinesi». Ha aggiunto: «Questo giunge proprio nel momento in cui sono coinvolti nella loro grande iniziativa: riformare i loro campi di lavoro, il sistema di [traffico] d’organi. Tali questioni non li lasceranno indifferenti».

La sua ricerca lo ha portato a credere che il Partito comunista voglia sfuggire alla responsabilità per le decine di migliaia di prigionieri di coscienza ai quali sono stati prelevati gli organi sotto lo sguardo del Partito. «Devono pagare per i crimini storici. Volete riformare? Dovete pagare la tassa storica. Fate un’indagine pubblica; non serve che i vostri servizi segreti facciano uno studio [sul caso]. Se esponete la questione, dovrete pagare un risarcimento».

Shoebridge si aspetta che la creazione del disegno di legge — e l’ampio processo di consultazione pubblica effettuato in collaborazione con i professionisti della salute — farà sì che la proposta non possa essere facilmente aggirata dalle rappresentanze diplomatiche.

«C’è sempre la possibilità che questo o quel Paese, molto probabilmente la Cina, possa cercare di interferire con questa legge», ha detto Shoebridge. «Tuttavia, abbiamo realizzato il progetto di legge e abbiamo espresso l’intento, nel documento di consultazione, di risolvere un problema globale e di non isolare un qualsiasi Paese. Per questo motivo siamo fiduciosi del fatto che non vedremo un’interferenza diretta».

Segui la nostra pagina Facebook e il nostro account Twitter

Articolo in inglese: Australian Legislator Proposes Criminalizing Organ Tourism
 
Articoli correlati