L’iridologia e l’occhio “specchio dell’anima”

di Gabriele Terenzani
29 Maggio 2025 14:59 Aggiornato: 29 Maggio 2025 14:59

Da sempre l’occhio è associato a una dimensione profonda dell’essere umano. Diverse culture hanno attribuito a questo organo un significato che va oltre la semplice percezione visiva: dagli antichi egizi, che lo vedevano come simbolo di equilibrio tra luce e tenebra, alla tradizione biblica, dove l’evangelista Luca — medico di formazione — scriveva che «la lucerna del corpo è l’occhio», fino alla medicina cinese, in cui l’imperatore Chen Lung suddivideva l’iride in sette centri concentrici. L’osservazione dell’iride, tuttavia, non appartiene solo al passato: questa pratica è giunta fino ai giorni nostri sotto forma di iridologia, disciplina che continua a suscitare interesse nel campo della medicina naturale.

Per approfondire il tema, ne parliamo con il dottor Lucio Birello, considerato una delle voci più autorevoli dell’iridologia in Italia. Medico di base in pensione, unisce una visione scientifica a un approccio olistico, diventando un punto di riferimento per studenti e professionisti. Attraverso i suoi libri, la didattica e la fondazione dell’Associazione di Iridologia Contemporanea a Cesena (A.I.Con), il dottor Birello promuove un’iridologia moderna che intreccia con armonia la precisione della scienza e la profondità dell’intuizione. L’idea che l’occhio sia davvero «lo specchio dell’anima» potrebbe dunque non essere soltanto una metafora.

Che cos’è l’iridologia?

L’iridologia è una tecnica antichissima che si basa sull’osservazione della parte colorata e anteriore dell’occhio, ovvero l’iride, che riceve informazioni per vari motivi. Primo perché è l’unica parte del nostro organismo che non è ricoperta da membrane, strutture opache, per cui noi possiamo vedere direttamente l’iride.

Il mio primo maestro di iridologia, Siegfried Rizzi, diceva che si possono vedere i profondi collegamenti della vita a livello di iride. Infatti, si può vedere lo scorrere dei globuli rossi dentro i vasi, dentro i capillari. Vediamo il movimento della pupilla in base alle informazioni che arrivano dal sistema nervoso centrale. Vediamo la genetica in base ai colori e alla struttura delle fibre dell’iride. L’iridologia moderna è una tecnica che si è sviluppato in diverse nazioni, soprattutto in Ungheria nella seconda metà dell’800 con Ignaz von Peczely un medico, e poi si è diffusa in tutto il mondo. Ma sono i tedeschi quelli che riescono a sistematizzarla; dopo di che partono molte scuole: quella americana, quella spagnola, quella francese e quella italiana che, con Rizzi e Costacurta prima e dopo con tutti gli allievi, padre Ratti e gli allievi di Rizzi, il dottor Lorito in prima battuta, poi ci sono anch’io che faccio parte di quel gruppo…

Come si fa a leggere l’iride? Cosa si cerca esattamente?

Intanto bisogna ingrandirla perché essendo piccolina è difficile da decodificare a occhio nudo. Quindi si usano delle lenti o un microscopio o delle telecamere e come prima cosa si guardano i colori di fondo. Ad esempio, sappiamo che le iridi marrone sono tipiche delle popolazioni che vivono verso l’equatore; le iridi azzurre, quelle che vivono verso i poli e nelle zone intermedia abbiamo le iridi verdi, marrone-verdi, azzurro-verdi. Poi guardiamo la struttura dell’iride che di base è formata da piccole fibre che sostengono i muscoli che dilatano e restringono la pupilla e possono assumere andamenti diversi: ondulate, tese, addensate, possono essere rilevate da informazioni circolari. Ci sono diversi aspetti di struttura e poi le macchie, i colori che compaiono sull’iride, oltre a quello di fondo, possono comparire macchie principalmente marroni, beige, ma anche arancio o di altri colori. Quindi si cercano strutture e colori aggiunti.

L’iridologia può aiutare a prevenire le malattie prima che si manifestino?

L’iridologia è molto forte, molto potente, proprio nella fase di prevenzione, perché rilevando le caratteristiche di fondo, sia fisiche che emotivo-mentali, si riesce a consigliare uno stile di vita adeguato alle proprie caratteristiche biologiche, per cui come prevenzione va molto bene. Posso fare un esempio banale: noi abbiamo le iridi marrone, provenendo da popolazioni sub-equatoriali, abbiamo come organo forte il fegato che se però è sottoposto a stress eccessivo, si indebolisce e quando si indebolisce il fegato chi ha gli occhi marroni inizia ad avere grossi problemi. Quindi consigliare l’uso accurato di farmaci, non usare alcolici, cercare un’alimentazione più pura possibile e fare un po’ di depurazione come facevano i nostri antenati, i nostri vecchi: primavera e autunno con delle foglie amare, tipo tarassaco o carciofo per depurare il fegato diventa un consiglio di stile di vita senz’altro valido e quando l’organismo funziona bene più difficilmente si ammala.

Attraverso lo studio dell’iride è possibile vedere la predisposizione a malattie anche gravi come patologie cardiovascolari, cancro, diabete eccetera?

Vedere le malattie direi che è un po’ difficile, specialmente se andiamo a confrontarci con la moderna tecnologia medica; l’iridologia di fronte alle risonanze, alle tac, all’ecografia, agli screening, ha un margine di errore superiore, quindi non direi che è una tecnica per fare diagnosi di malattia, però può rilevare le predisposizioni ad ammalarsi e poi quello che viene fuori può dipendere da tanti altri fattori, però è la genetica che a noi interessa: cercare di favorirla, di sostenerla nelle sue varie espressioni e nei suoi vari momenti di difficoltà nel confronto con l’ambiente.

Quindi possiamo dire che l’iridologia serva a capire meglio noi stessi, le nostre predisposizioni, la nostra costituzione?

Esatto. E soprattutto dare quei consigli di stile di vita adeguati alla tipologia di Dna di cui siamo portatori. Un qualcosa di profondo che non è uguale per tutti ma un consiglio individualizzato in base alle caratteristiche fisiche e genetiche.

È una tecnica che può essere utile anche per i bambini?

Sì. Con i bambini apriamo un altro capitolo, quello dell’iridologia psicoemotiva, di cui fra l’altro mi sto occupando molto anche come ricerca rispetto al tema del disagio infantile, del disagio giovanile, le difficoltà scolastiche, cioè tutte quelle che sono le problematiche dell’età infantile e giovanile fino all’adolescenza. Poi naturalmente la persona cresce e compaiono altri problemi. Però nella fascia d’età fra 5-6 anni e 15-16 anni ci sono tante problematiche che l’iridologia può indagare e quindi dare informazioni utili.

Si può seguire l’evoluzione della salute della persona osservando l’iride?

Sì, ma anche nell’adulto, non solo nel giovane. L’iride però non cambia, quello che cambia è la pupilla. Siccome la pupilla è in relazione diretta col sistema neurovegetativo, col sistema limbico, col sistema emotivo, allora seguendo la sua evoluzione nel tempo si vedono le variazioni della pupilla che ci dicono come sta evolvendo la parte più intima, più interiore, più profonda di quella persona.

Parlando più in generale, nelle generazioni di nuovi medici, c’è un interesse che si sviluppa o rimane un sapere di nicchia?

Per il momento rimane di nicchia, anche perché, ripeto la tecnologia medica è potentissima, quindi far interessare dei medici a un qualcosa che ti dà informazioni meno sicure di una Tac è difficile, però stiamo aprendo molto l’aspetto psicoemotivo e in quel campo non essendoci strumenti, diventa una tecnica molto importante. Solo che i medici non sono informati di questo. Abbiamo delle associazioni di iridologia, però non sono potenti, sono gruppi di poche persone, un centinaio… Però nel futuro se verrà conosciuta questa tecnica potrebbe svilupparsi bene anche in ambito medico perché è molto interessante. Io sono medico, ho fatto il medico di base per 40 anni, quindi ho avuto modo di verificarlo e posso dire che funziona.

Aggiungo che occupandomi ormai di iridologia non più solamente sul piano fisico, ma anche sui piani energetici, mi sono convinto che una persona finché ha molta energia dentro sta bene e se per caso si ammala, guarisce. Quindi l’aspetto energetico è molto importante da valutare. Poi il progetto personale, un aspetto che mi interessa molto, ovvero cercare di capire per che cosa è stato programmato il Dna di quella persona, quale progetto deve realizzare sulla Terra durante la vita terrena. Cioè, ognuno di noi ha un compito da portare avanti per far progredire l’umanità che non è uguale per tutti. Se noi riusciamo a esaudire questo compito, riusciamo a star bene. E poi l’aspetto emotivo che richiede una classificazione nella parte emotiva, nella parte psicologica, nella parte mentale e soprattutto nella parte di trascendenza dove ogni uomo è spinto a evolvere verso la divinità. E lì è un campo molto interessante perché bloccando questa spinta evolutiva si indebolisce la persona, cioè perde energia, quindi si ammala più facilmente, soprattutto a livello emotivo, per cui è un campo di studio veramente interessante.

Noi, in Occidente, non siamo abituati a parlare di energia in relazione all’essere umano, ma se studiamo una medicina millenaria come quella cinese ci rendiamo subito conto che l’energia o qi che scorre in ognuno di noi non è soltanto un’idea astratta, ma un aspetto molto concreto.

Si e oltre alla medicina cinese anche la medicina indiana ne parla, anche la teoria dei chakra è molto interessante e nell’iride si vede bene. Anche i cinque elementi cinesi si vedono abbastanza bene, però i chakra sono molto evidenti nell’iride.

Come si potrebbe fare perché la medicina “ufficiale” si avvicini di più a queste tecniche?

Ci vorrebbero delle persone un po’ illuminate tra quelle che hanno il potere, in modo che decidano di dare un po’ di spazio, di ampliare e diffondere queste tecniche che sono molto interessanti. Ma personalmente, da medico, posso dire che è inutile: una risonanza dà informazioni molto più precise di un esame iridologico, sul piano fisico. Invece, sugli altri piani non ci sono strumenti, quindi l’iridologia domina lo studio di questi piani: energetico, emotivo di trascendenza. Se una persona segue il proprio programma personale non si ammala e vive a lungo.

È un aspetto molto interessante anche per i più giovani, perché prima riescono a capire le proprie caratteristiche, prima posso scegliere con una certa consapevolezza.

Parte con la ricerca della scuola, quindi sui 14-15 anni la scelta delle scuole superiori, poi diventa la ricerca universitaria, poi professionale. Quindi scegliere, nell’ambito del possibile, qualcosa che sia in sintonia col proprio Dna, col proprio essere, col proprio programma personale. Questo è in sintesi lo sviluppo dell’iridologia. Ma tornando sul piano fisico, che forse è quello che può interessare di più a chi entra un po’ in questo mondo, molte informazioni e validissime le abbiamo sulla disintossicazione e sul tipo di alimentazione, legato allo studio della costituzione.

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