L’importanza storica del “maxivertice” di Washington

di Redazione ETI
19 Agosto 2025 10:44 Aggiornato: 19 Agosto 2025 15:04

Il vertice internazionale del 18 agosto alla Casa Bianca è stato un evento straordinario, in cui i principali leader occidentali sono stati ricevuti dal presidente degli Stati Uniti. Starmer, Macron, Merz, Stubb, Rutte, la von der Leyen e la Meloni hanno “accompagnato” Volodymyr Zelensky da Donald Trump  per sottolineare l’interesse comune a porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Un evento che Trump in un post ha definito «un grande onore per l’America».
Il presidente della Finlandia Alexander Stubb ha sottolineato il tono collaborativo delle discussioni dicendo: «io penso che il fatto che siamo intorno a questo tavolo oggi sia molto simbolico» perché Europa e Stati Uniti fanno «squadra» nell’aiutare l’Ucraina. Stubb ha poi aggiunto significativamente: «penso che nelle ultime due settimane abbiamo probabilmente fatto più progressi per porre fine a questa guerra di quanti ne avessimo fatti negli ultimi tre anni e mezzo».
Giorgia Meloni ha ringraziato Trump per essere riuscito a portare Vladimir Putin al tavolo delle trattative, sottolineando anche come la Russia si trovi ora in un vicolo cieco. Anche Mark Rutte, Segretario generale della Nato, ha osservato come Trump abbia «sbloccato l’impasse» con Putin attraverso il dialogo.

L’incontro di lunedì tra Trump e Zelensky nell’Ufficio Ovale ha lasciato un’impressione diversa rispetto allo scontro di febbraio, che era stato interrotto dopo un acceso scambio tra Zelensky e il vicepresidente Vance. Il presidente ucraino ha espresso gratitudine a Trump per la lettera di Melania a Putin, in cui la First Lady ha posto l’accento sul dolore sofferto dai bambini per chiedere la fine alla guerra. Nel suo precedente incontro con Zelensky, Trump ha detto che gli Stati Uniti avrebbero aiutato l’Europa a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina. Su Truth, Trump ha precisato che il sostegno sarebbe venuto dall’Europa, con il coordinamento americano.
La natura esatta delle garanzie di sicurezza rimane aperta, ma l’amministrazione Trump ha fornito alcuni indizi che hanno ricevuto un’accoglienza positiva da parte degli europei. Il 17 agosto, l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff ha detto a Jake Tapper della Cnn che la sicurezza sarà simile a quella garantita ai membri della Nato dall’articolo 5 della Nato. Tuttavia, questa protezione potrebbe dover essere associata a un impegno di tenere l’Ucraina fuori dalla Nato.

Trump era arrivato all’incontro del 15 agosto in Alaska con Putin con l’obiettivo di un cessate il fuoco. Ieri a Washington, Trump ha invece fatto capire che il cessate il fuoco sarebbe preferibile, ma che non è una condizione per proseguire le trattative. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha incalzato Trump sull’argomento, sostenendo che sarebbe essenziale per i progressi futuri verso una pace duratura, in particolare in concomitanza dell’auspicato incontro a tre fra Trump, Putin e Zelensky.
Le discussioni sugli scambi territoriali sono state parte importante dell’incontro del 18 agosto. All’Ucraina si chiede di rinunciare alla Crimea, un territorio già occupato e annesso dalla Russia nel 2014. Nuove perdite territoriali potrebbero arrivare nel Donbas, una regione dell’Ucraina orientale a prevalenza russofona ora in gran parte sotto controllo russo. Zelensky – che fino a ieri era sempre stato categorico nel negare ogni cessione territoriale «all’invasore» – ha affrontato l’argomento, definendo i confini territoriali una delle diverse «questioni sensibili» che saranno oggetto di conversazione del futuro incontro trilaterale.

Diversi capi di Stato e di governo hanno indicato il proprio interesse a promuovere un eventuale discussione tra rappresentanti dell’Ucraina, della Russia e degli Stati Uniti. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto che «un incontro trilaterale sembra il passo successivo sensato». Come Merz, il presidente francese Emmanuel Macron ha sollecitato una qualche forma di pausa nei combattimenti prima che si tenga un incontro trilaterale. Macron ha anche detto che le discussioni dovrebbero continuare anche dopo il trilaterale, e potrebbero eventualmente includere più nazioni europee, perché è in gioco la «sicurezza dell’intero continente europeo».

 


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