«L’esercito non può stabilire un lasso di tempo per il completamento del processo di inventario (delle armi) nel suo piano, in base alle sue valutazioni basate sulle informazioni in suo possesso sulle infrastrutture del partito (Hezbollah) e sulle capacità militari dell’esercito in termini di personale, equipaggiamento, logistica e capacità tecniche», ha spiegato ad «Al Arabiya» l’ex vicecapo di Stato maggiore per la pianificazione, il generale di brigata in pensione Ziad al Hashem. Secondo il militare inoltre, il gruppo sciita «non sta collaborando pienamente al processo di inventario, come dimostrato dal fatto che le pattuglie dell’esercito e quelle (della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano) Unifil hanno scoperto molti depositi di armi e installazioni militari fortificate e (infrastrutture) nascoste». «La cooperazione di Hezbollah nel processo di controllo degli armamenti è essenziale, secondo la visione del governo, soprattutto perché il partito ha accettato la dichiarazione ministeriale che prevede la limitazione delle armi al governo legittimo, ed è rappresentato nel governo da diversi ministri», ha aggiunto Al Hashem.

Un miliziano di Hezbollah davanti a un pezzo di artiglieria a Juroud Arsal, lungo il confine Siria-Libano (foto di archivio REUTERS/Ali Hashisho).
Libano: piano esercito per disarmo Hezbollah sarà attuato entro 120 giorni
2 Settembre 2025 16:07 Aggiornato: 2 Settembre 2025 16:07