L’Fda “rimuove” il vaccino Covid per bambini e donne in gravidanza

di Redazione ETI/Zachary Stieber
28 Maggio 2025 17:37 Aggiornato: 28 Maggio 2025 17:37

Un cambiamento significativo sta avvenendo nelle politiche di vaccinazione statunitensi: il vaccino anti-Covid sarà rimosso dai calendari per bambini sani e donne in gravidanza. Il commissario della Food and Drug Administration, Marty Makary, ha aggiunto che «non esistono evidenze che giustifichino la vaccinazione nei bambini sani, e la maggior parte dei Paesi ha già interrotto le raccomandazioni in tal senso».

Le versioni più recenti dei vaccini anti-Covid sono state difatti autorizzate nel 2024 senza il supporto di dati clinici. Il Centers for Disease Control and Prevention aveva in precedenza raccomandato che donne in gravidanza e bambini ricevessero almeno una dose delle formulazioni disponibili, anche in caso di vaccinazione pregressa. Tali raccomandazioni, secondo Robert Kennedy, sono state emesse «nonostante l’assenza di qualsiasi dato clinico a sostegno della strategia dei richiami ripetuti nei bambini».

«Da oggi questo approccio cambia. È una decisione ispirata al buon senso e fondata su basi scientifiche», ha dichiarato Jay Bhattacharya, direttore del National Institutes of Health. Il Centers for Disease Control and Prevention, Food and Drug Administration e National Institutes of Health sono enti che operano sotto l’egida del ministero della Salute e dei Servizi Umani, attualmente guidato da Kennedy.

Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention, dall’autunno del 2024 solo il 13% dei bambini e il 14% delle donne in gravidanza ha ricevuto una dose di vaccino tra quelli attualmente disponibili. La rimozione del vaccino anti-Covid dai calendari per bambini sani e donne in gravidanza è avvenuta dopo che alcuni membri dell’Advisory Committee on Immunization Practices, organo consultivo del Centers for Disease Control and Prevention in materia vaccinale, avevano manifestato l’intenzione di restringere le raccomandazioni durante una riunione tenutasi ad aprile.

Intanto, la Food and Drug Administration ha precisato i criteri per l’autorizzazione di futuri vaccini anti-Covid: per le persone di età pari o superiore ai 65 anni e per chi presenta fattori di rischio, come l’obesità, sarà sufficiente ricorrere a studi immunologici comparativi. Per il resto della popolazione, invece, saranno richiesti dati clinici che attestino l’efficacia nella prevenzione della malattia sintomatica.

Il 22 maggio scorso, l’Fda ha inoltre comunicato a Pfizer, Moderna e Novavax che i loro vaccini dovranno essere aggiornati per contrastare la variante LP.8.1, evoluzione del ceppo JN.1 attualmente prevalente negli Stati Uniti. Le aziende potranno scegliere di mantenere le attuali formulazioni: i vaccini di Pfizer e Moderna sono mirati alla variante KP.2, mentre quello di Novavax resta focalizzato sulla JN.1.

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