Un appello per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale è stato lanciato mercoledì da papa Leone XIV, durante l’udienza generale in piazza San Pietro. «Nella Striscia di Gaza – ha affermato – salgono al Cielo i lamenti strazianti di madri e padri che stringono i corpi senza vita dei propri figli». Da qui il richiamo diretto ai responsabili del conflitto: «Fermate i combattimenti. Liberate tutti gli ostaggi. Rispettate completamente il diritto umanitario».
Il papa ha rivolto anche un appello per la fine della guerra in Ucraina condannando i nuovi attacchi contro la popolazione civile e le infrastrutture avvenuti nei giorni successivi al più massiccio raid aereo russo dall’inizio dell’invasione. «Rinnovo con forza il mio appello a fermare la guerra e a sostenere ogni sforzo di dialogo e di pace», ha aggiunto.
Intanto, nella giornata di martedì, migliaia di palestinesi si sono riversati presso un punto di distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, dopo undici settimane di blocco imposto da Israele all’ingresso di beni essenziali nell’enclave. Il governo israeliano aveva giustificato la misura accusando Hamas di appropriarsi degli aiuti destinati ai civili, accusa che il movimento islamista respinge.
Nei mesi precedenti alla sua scomparsa, avvenuta il 21 aprile, Papa Francesco aveva intensificato le critiche all’offensiva militare israeliana. Papa Leone, che giovedì segna le sue prime tre settimane di pontificato, è tornato più volte sul tema. Già durante la sua prima udienza generale, la scorsa settimana, aveva esortato Israele a garantire l’accesso agli aiuti umanitari per la popolazione della Striscia.
L’operazione militare israeliana è stata avviata in risposta all’attacco lanciato da Hamas contro alcune comunità del sud di Israele il 7 ottobre 2023, che ha provocato circa 1.200 vittime e il rapimento di 251 persone poi condotte nella Striscia. Secondo fonti locali, l’offensiva di Israele avrebbe finora causato la morte di oltre 54 mila palestinesi e ridotto gran parte del territorio a un cumulo di macerie.