Annullato alla Reggia di Caserta il concerto di musica classica di Valery Gergiev, previsto per domenica 27 luglio nell’ambito della rassegna “Un’Estate da Re”. La decisione della direzione della Reggia arriva seguito delle critiche suscitate dal fatto che il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev è considerato vicino a Vladimir Putin.
La Reggia di Caserta ha comunicato oggi con una breve nota l’annullamento del concerto, senza specificarne le ragioni. La presenza di Gergiev aveva però attirato diverse critiche già la settimana scorsa, sia da parte di politici italiani che attivisti internazionali, tra cui Yulia Navalnaya, vedova del defunto leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, che ha definito Gergiev un «complice» di Putin. L’annullamento rappresenta «una buona notizia. Non gioiosa, ma buona. Nessun artista che sostenga l’attuale dittatura in Russia dovrebbe essere accolto in Europa» ha scritto Navalnaya su X.
Gergiev, 72 anni, ha dichiarato di non aver ricevuto «alcuna informazione» riguardo all’annullamento, secondo l’agenzia di stampa russa Tass.
L’ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, ha espresso rammarico su Facebook, sostenendo che l’Italia abbia ceduto alle pressioni della «lobby» filo-ucraina, aggiungendo: «Chi pensa che l’annullamento del concerto di Gergiev danneggi la Russia si sbaglia di grosso».
Il concerto era parte di un festival organizzato dalla Regione Campania; Vincenzo De Luca aveva difeso l’evento, sottolineando che gli artisti non dovrebbero essere ritenuti responsabili delle azioni dei propri governi. De Luca, critico nei confronti della campagna militare israeliana a Gaza, aveva anche citato un concerto del festival diretto dal maestro israeliano Daniel Oren, per evidenziare l’importanza di mantenere «canali di comunicazione aperti anche con chi non la pensa come noi».
Il ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, che la settimana scorsa aveva avvertito che il concerto rischiava di diventare «una cassa di risonanza per la propaganda russa», ha accolto con favore la «libera e indiscutibile» decisione degli organizzatori di annullarlo: «Pur rispettando l’eccezionale qualità artistica dell’evento, l’annullamento risponde a una logica di buonsenso e impegno morale volto a tutelare i valori del mondo libero».
Già nel 2022, diverse istituzioni culturali occidentali, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, la Filarmonica di Monaco e la Carnegie Hall di New York, avevano interrotto i rapporti con Gergiev a causa del suo rifiuto di condannare l’invasione russa dell’Ucraina.