I muscoli del polpaccio, definiti da alcuni esperti come il “secondo cuore” del corpo, svolgono un ruolo cruciale nel sistema cardiovascolare, favorendo il ritorno del sangue verso gli organi vitali contro la forza di gravità. Mentre il cuore pompa il sangue attraverso i circa 100 mila chilometri di vasi sanguigni, il soleo e il gastrocnemio — principali muscoli del polpaccio — agiscono come una pompa, contrastando il ristagno venoso. Una loro ridotta funzionalità può compromettere la salute vascolare, aumentando il rischio di coaguli, con possibili complicanze come trombosi venosa profonda o embolia polmonare, come evidenziato da una ricerca del 2021 della Società Americana di Ematologia.
Il flusso sanguigno verso le gambe è abbondante, ma il suo ritorno verso l’alto richiede un supporto attivo per superare la gravità. Quando la pompa muscolare rallenta, il sangue può stagnare, favorendo la formazione di coaguli, un fattore di rischio significativo per la circolazione. Per prevenirlo, il movimento regolare è essenziale. Camminare, anche per brevi distanze più volte al giorno, rappresenta il modo più naturale per mantenere attiva questa funzione. Se l’obiettivo dei 10 mila passi giornalieri può risultare irraggiungibile per chi ha limitazioni di salute, anche 5 mila passi offrono benefici concreti.
Gli anziani, le donne incinte e le persone con mobilità ridotta, come chi è in recupero post-operatorio, sono particolarmente vulnerabili ai problemi venosi, aggravati dall’invecchiamento o dalla sedentarietà. Anche l’obesità contribuisce, alimentando l’infiammazione nelle gambe. Sebbene si discuta di una possibile predisposizione ereditaria ai coaguli, l’assenza di prove genetiche definitive suggerisce che lo stile di vita sedentario, spesso tramandato in famiglia, sia un fattore determinante.
Segnali come pesantezza e stanchezza alle gambe a fine giornata possono indicare un malfunzionamento venoso, spesso dovuto all’accumulo di acido lattico per una circolazione insufficiente. Le calze a compressione graduata di tipo medico aiutano chi soffre di vene varicose, ma un esercizio semplice come i sollevamenti sui polpacci può prevenire questi disturbi, rafforzando la salute circolatoria.
I problemi di ritorno venoso colpiscono tra il 30 e il 55% delle persone sopra i 50 anni, secondo gli studi. Un caso noto è quello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, recentemente diagnosticato con insufficienza venosa cronica, una condizione che ostacola il trasporto del sangue verso il cuore, causando gonfiore, dolore, crampi, scolorimento della pelle, vene varicose e, nei casi più gravi, ulcere.
Per Erik Peper, docente dell’Università Statale di San Francisco e autore di un articolo del 2021 sul “secondo cuore”, brevi sessioni di movimento durante la giornata sono più efficaci di un’unica ora in palestra. Una meta-analisi del 2019, basata su oltre 440 mila casi, conferma che il rischio di malattie cardiovascolari e diabete è legato più al tempo passato seduti senza muoversi che alla quantità di esercizio svolto. La “malattia da sedentarietà”, accentuata dopo i lockdown per il Covid-19, si combatte con esercizi come sollevamenti sui polpacci o saltelli sul posto. Per chi preferisce restare seduto, magari in ufficio, movimenti come cerchi con le caviglie o flessioni dei piedi, abbinati a allungamenti delle braccia, risultano altrettanto utili.
Adattare la routine lavorativa è fondamentale: riunioni a piedi, scrivanie in piedi o promemoria ogni 30 minuti per alzarsi contrastano la sedentarietà. Sedie troppo comode, infatti, possono incentivare l’immobilità, aggravando i rischi. In un’epoca in cui tecnologia e abitudini moderne riducono l’attività fisica, integrare il movimento come un rituale quotidiano è cruciale per preservare la salute del “secondo cuore” e del sistema cardiovascolare, garantendo un benessere duraturo.
Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.