Il ritorno al nucleare della Russia sotto la lente dell’Aiea

di Redazione ETI
17 Settembre 2025 16:43 Aggiornato: 17 Settembre 2025 16:43

L’azienda statale russa per l’energia atomica Rosatom ha reso noto il 15 settembre di voler costruire 38 nuovi reattori nucleari in tutto il Paese. Il direttore generale di Rosatom, Aleksej Lichačëv, ha illustrato il progetto nel corso della 69esima sessione della conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, svoltasi a Vienna, in Austria. L’Aiea vigila sull’uso pacifico dell’energia nucleare a livello globale e risponde al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e all’Assemblea generale.

Lichačëv ha riferito all’assemblea che il presidente russo Vladimir Putin ha fissato l’obiettivo di innalzare «la quota di produzione nucleare nel mix energetico della Russia dall’attuale 20 per cento a circa il 25 per cento entro il 2045» per «raddoppiare» i reattori russi. Secondo l’Aiea, la Russia ha già in cantiere cinque nuovi reattori nucleari.
Il direttore generale di Rosatom ha evidenziato che l’azienda pone un’attenzione particolare sulle piccole centrali nucleari e che è «disponibile a collaborare attivamente con l’Aiea per definire norme e regolamenti internazionali». Nel suo intervento all’assemblea, Lichačëv ha colto l’occasione per accusare alcuni Stati membri dell’Aiea di «politicizzare attivamente la questione della centrale nucleare di Zaporižžja», il nome russo della centrale ucraina di Zaporizhia, sotto il controllo di Mosca dalle prime settimane dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Dall’inizio del conflitto, l’Aiea monitora la condizione della centrale, con oltre 200 missioni che hanno coinvolto quasi 200 addetti presso gli impianti nucleari ucraini, secondo il direttore generale Rafael Grossi. L’Aiea mantiene una presenza costante sul terreno in tutti i siti, ha assicurato Grossi alla conferenza: «il nostro personale sta fornendo un sostegno attivo agli operatori per vigilare sui Sette pilastri della sicurezza e della tutela nucleare e sui Cinque principi per la protezione della centrale di Zaporizhia, tenendo aggiornata la comunità internazionale sulla situazione di ciascun sito».