Il partenariato energetico Tunisia-Italia

di Agenzia Nova
30 Maggio 2025 10:29 Aggiornato: 30 Maggio 2025 10:29

Il partenariato energetico tra Italia e Tunisia rappresenta una «grande opportunità» nello spirito del Piano Mattei, ma per avere successo la transizione energetica deve basarsi sui principi di uguaglianza, condivisione dei benefici e partecipazione delle popolazioni e dei territori coinvolti. È questo il messaggio chiave che l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Alessandro Prunas, ha voluto sottolineare intervenendo alla sessione Energia e ambiente presso l’Hotel Alhambra Thalasso di Yasmine Hammamet al 27 esimo Forum internazionale Realites, sul tema “30 anni dopo, quale visione e strategia per le relazioni Tunisia-Unione europea”. L’intervento dell’ambasciatore si inserisce in un contesto di crescente collaborazione tra Italia e Tunisia, che vedono nell’energia un pilastro fondamentale per il proprio sviluppo e per la stabilità regionale. Il Piano Mattei, promosso dal governo italiano, mira a stabilire nuove forme di cooperazione con i Paesi africani, basate su un approccio paritario e orientato allo sviluppo reciproco, andando oltre le tradizionali logiche di assistenza.

La Tunisia, con il suo potenziale di energie rinnovabili, in particolare solare ed eolico, e la sua posizione geografica strategica, è un partner naturale per l’Italia nel percorso di transizione energetica. L’Italia, dal canto suo, dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, è impegnata a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento e a ridurre le emissioni di carbonio, trovando nella Tunisia un alleato cruciale nella sponda sud del Mediterraneo per il raggiungimento di questi obiettivi. Il partenariato tra i due Paesi non si limita alla semplice importazione ed esportazione di energia, ma mira a sviluppare una collaborazione più profonda che includa investimenti congiunti, ovvero progetti per la produzione di energia rinnovabile, come i grandi parchi solari e eolici in Tunisia, che potrebbero poi alimentare l’Italia attraverso interconnessioni sottomarine come l’interconnessione energetica Elmed, che collegherà le reti elettriche tunisine ed europee. Altro pilastro alla base della collaborazione è il trasferimento di tecnologia e know-how attraverso la formazione di personale locale e sviluppo di competenze specifiche nel settore delle energie rinnovabili. L’Italia sostiene inoltre lo sviluppo di infrastrutture con l’ammodernamento e creazione di reti di trasmissione energetica che possano supportare il flusso di energia verde.

Prunas ha insistito in particolare sui principi di uguaglianza, condivisione dei benefici e partecipazione delle popolazioni e dei territori. Un partenariato energetico sostenibile non può prescindere da un approccio equo che garantisca vantaggi concreti per entrambe le parti, evitando squilibri e sfruttamento. In linea con i principi del Piano Mattei, l’azione italiana nel Paese nordafricano intende assicurare che i progetti energetici contribuiscano alla crescita economica delle comunità locali tunisine, creando posti di lavoro e opportunità di sviluppo. Durante il forum è inoltre emersa l’importanza di attuare progetti che rispettino l’ambiente e minimizzino l’impatto ecologico, in linea con gli obiettivi di sostenibilità, coinvolgendo attivamente le popolazioni locali nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti e garantendo che le loro esigenze e preoccupazioni siano prese in considerazione. Il Forum International de Réalités ha offerto una piattaforma cruciale per ribadire questi principi e delineare la strada per un futuro energetico condiviso e prospero.

Nel corso della prima sessione, dedicata al bilancio della cooperazione tunisino-europea, è stata elaborata una diagnosi di questa relazione instauratasi a partire dal 1995, anno della firma dell’Accordo di associazione tra la Tunisia e l’Ue. Trent’anni dopo, questo partenariato è descritto come «multidimensionale, ma soprattutto perfettibile» da René Leray, professore all’Università Cattolica di Lovanio e all’Università Saint-Louis di Bruxelles. «Dopo oltre 30 anni, possiamo affermare che questa relazione bilaterale è attualmente sostenibile, solida e ben rafforzata», ha affermato Leray. Nel 2024, l’interscambio commerciale della Tunisia con l’Ue ha rappresentato il 65 per cento degli scambi commerciali, con un surplus commerciale record di 13,8 miliardi di euro, secondo il rapporto di cooperazione Tunisia-Ue 1995-2024. Il docente ha ribadito che la collaborazione tra Tunisia e Ue è «reciprocamente vantaggiosa e rispettosa» e soprattutto consente «di superare non solo gli eventi avversi, ma anche di assorbire gli shock, anche quelli più profondi». Per René Leray, questa partnership non si basa solo sulla sua longevità, ma anche sulla sua capacità di evolversi. «La relazione tunisina-europea è chiaramente dinamica e inventiva, e si amplia e si approfondisce costantemente», ha concluso il professore.

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