Volodymyr Zelensky chiede al mondo aiuto a fermare la guerra e lancia l’allarme della corsa agli armamenti scatenata dall’invasione subita dal suo Paese da parte della Russia. Il presidente ucraino nel suo discorso di ieri all’Onu ha chiesto un diritto internazionale che funzioni realmente, ma ha precisato anche che «il diritto internazionale non funziona a pieno se non si hanno amici potenti davvero disposti a difenderlo. E nemmeno questo basta, senza le armi».
Il presidente ucraino ha esaltato i successi del suo Paese nell’impiego dei droni per rallentare l’avanzata dell’esercito russo. E comprensibilmente, visto che una guerra che, nei piani del Cremlino, avrebbe dovuto chiudersi massimo entro una settimana dura da tre anni e mezzo. «L’Ucraina non possiede quei grossi missili che i dittatori amano sfoggiare nelle parate, ma noi abbiamo droni capaci di volare fino a 3 mila chilometri. Non abbiamo avuto scelta: li abbiamo costruiti per difendere il nostro diritto alla vita». E ancora «il controllo del mare un tempo dipendeva da una grande flotta. L’Ucraina non ha una grande marina, ma abbiamo avuto successo nel Mar Nero. Abbiamo confinato ciò che resta della flotta russa in una base remota, e lo abbiamo fatto con droni marittimi».
Zelensky, facendo eco al presidente degli Stati Uniti, ha poi espresso delusione per la debolezza del diritto internazionale e della cooperazione. L’Ucraina ha imposto rigide restrizioni all’esportazione dei suoi prodotti militari per impedire che la tecnologia finisca nelle mani dei nemici, ma il discorso di Zelensky all’Onu apre alla condivisione: «noi siamo pronti a fare in modo che le nostre armi moderne diventino la vostra sicurezza moderna. Abbiamo deciso di aprire l’esportazione di armi. E si tratta di sistemi potenti testati in una guerra reale, quando ogni istituzione internazionale ha fallito», ha aggiunto il presidente ucraino con una critica nemmeno troppo velata alla totale assenza delle Nazioni Unite in Ucraina. Zelensky ha inoltre indicato le violazioni dello spazio aereo da parte di droni e caccia quale prova del fatto che Putin stia mettendo alla prova le nazioni limitrofe: «ormai droni russi volano attraverso l’Europa […] Putin vuole continuare questo conflitto e allargarlo, e nessuno può sentirsi al sicuro in questo momento».