«La questione della denatalità presenta elementi di sovrapposizione con quella dello spopolamento territoriale». Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze in audizione alla Commissione d’inchiesta sulla transizione demografica. Le previsioni demografiche indicano significative differenze territoriali: nel breve termine si prevede un lieve incremento di popolazione nel Nord Italia (+1,5 per mille annuo), un lieve calo al Centro (-0,9) e un più marcato decremento nel Mezzogiorno (-4,8). «Sullo spopolamento nel Mezzogiorno e nelle aree interne – ha spiegato Giorgetti – hanno influito diversi fattori, dal calo di fertilità e natalità, dal perdurare del fenomeno della mobilità interna», con una perdita di popolazione nel biennio 2022-2023 a vantaggio del Centro-nord pari a 129.000 residenti. Il ministro dell’Economia ha concluso sottolineando che il fenomeno «è più grave nel Mezzogiorno, dove 3,4 milioni di abitanti potrebbero mancare all’appello entro il 2050 e 7,9 milioni entro il 2080».

Giancarlo Giorgetti (foto archivio, REUTERS/Remo Casilli/File photo)
Giorgetti: il Sud perderà 3,4 milioni abitanti entro 2050
18 Giugno 2025 14:00 Aggiornato: 18 Giugno 2025 14:42