Il quadro che emerge dal Rapporto Italia elaborato dall’Eurispes sulla condizione economica delle famiglie nel 2025 conferma, da un lato, il permanere di una percezione diffusa di difficoltà e vulnerabilità, dall’altro evidenzia una resilienza familiare che si traduce in nuovi adattamenti, scelte difensive e forme di solidarietà interna, segnale di una società che, pur messa alla prova da anni complessi, continua a cercare risposte nel proprio tessuto sociale più che nel sistema istituzionale.
Nonostante i dati mettano in luce alcune particolari difficoltà delle famiglie nell’affrontare le spese – si legge nel rapporto presentato oggi – analizzando la serie storica dei dati, emerge un quadro di generale miglioramento rispetto agli anni precedenti, con alcuni indicatori che segnalano un’inversione di tendenza positiva. Più della metà degli italiani (55,7 per cento ) esprime una valutazione negativa sull’andamento generale dell’economia del nostro Paese nell’ultimo anno. Un quinto del campione (20 per cento ) ritiene invece che non vi siano stati cambiamenti rilevanti, indicando una sostanziale stabilità. Guardando al prossimo futuro, nel 36,7 per cento dei casi gli italiani ritengono che la situazione economica italiana è destinata a peggiorare nei prossimi dodici mesi, mentre il 30,9 per cento è convinto che la situazione rimarrà stabile e il 9,5 per cento prospetta un miglioramento.
Per quanto riguarda la dimensione economica individuale e familiare, i dati mostrano un quadro prevalentemente stabile con una quota ampia di cittadini (42 per cento) che dichiara che la propria situazione economica è rimasta sostanzialmente invariata; per il 37,3 per cento è migliorata e per il 12,6 per cento è peggiorata. Il pagamento dell’affitto rappresenta la spesa più problematica (44,3 per cento), seguono mutuo (32 per cento), bollette (29,1 per cento) e spese mediche (24,9 per cento). Il 23,8 per cento degli italiani riesce a mettere da parte risparmi, mentre il 35,4 per cento è costretto ad attingere ai propri risparmi per arrivare a fine mese e, quasi il 60 per cento, riporta difficoltà nell’arrivare a fine mese. Di fronte alle difficoltà economiche, il ricorso alla famiglia d’origine rappresenta la soluzione più impiegata (29,2 per cento). Un’altra strategia diffusa riguarda il ritardo nei pagamenti: il 20 per cento dei cittadini ha pagato le bollette con forte ritardo, mentre il 19,3 per cento dichiara ritardi nel pagamento delle tasse, delle rate condominiali (16,4 per cento) e dei conti aperti presso commercianti locali (11 per cento).