Ecofin: subito dazi sui pacchi cinesi di basso valore

di Redazione ETI
15 Novembre 2025 9:32 Aggiornato: 15 Novembre 2025 10:13

I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno raggiunto un’intesa per porre fine, già dal prossimo anno, all’esenzione dai dazi per i piccoli pacchi a basso valore, anticipando così di tre anni la scadenza inizialmente prevista per il 2028. Lo ha annunciato giovedì la Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Ue.
In base alla cosiddetta norma de minimis, le merci importate di valore inferiore a 150 euro sono esenti da dazi doganali. La misura ha favorito in particolare i rivenditori online che commercializzano prodotti a basso costo provenienti dalla Cina, come AliExpress, Amazon, Shein e Temu.

Annunciando la decisione di anticipare l’abolizione di questa soglia, il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ha dichiarato che le imprese europee chiedevano «da tempo» che venisse eliminata. «Il raggiungimento di un accordo politico sull’abolizione della soglia de minimis da 150 euro invia un segnale forte: l’Europa intende garantire una concorrenza leale e tutelare gli interessi delle proprie imprese», ha detto Šefčovič.

In origine, l’Ue prevedeva di eliminare la soglia solo nel 2028, nell’ambito di una riforma complessiva del sistema doganale. Ora, verrà invece introdotta una soluzione provvisoria e semplificata per la riscossione dei dazi sui pacchi del commercio elettronico, in attesa dell’entrata in vigore della riforma complessiva. Le modifiche dovranno comunque ottenere l’approvazione del Parlamento europeo.

Dati della Commissione europea indicano che nel 2024 sono stati spediti ai consumatori dell’Ue 4,6 miliardi di pacchi di basso valore, quasi il doppio rispetto al 2023 (2,4 miliardi) e più del triplo rispetto al 2022 (1,4 miliardi). Di questi, 4,17 miliardi – pari al 91 per cento del totale – provenivano dalla Cina, a fronte di 1,9 miliardi nell’anno precedente. «Questo aumento coincide con la crescita rapidissima di alcune piattaforme digitali di vendita. Temu e Shein, in particolare, hanno conosciuto un’espansione esponenziale nel mercato europeo, raggiungendo in pochi mesi oltre 75 milioni di utenti nel 2024», ha precisato la Commissione.
L’eurodeputato Dirk Gotink, relatore della nuova normativa doganale, commentando l’andamento del 2025 ha osservato: «Abbiamo già ricevuto più pacchi di quanti ne siano arrivati in tutto il 2024, e il periodo del Black Friday e delle festività natalizie deve ancora cominciare».

Il Consiglio europeo ha segnalato che la soglia de minimis ha incentivato le imprese extra-Ue a suddividere le spedizioni in pacchi più piccoli, con conseguenze ambientali negative, senza contare che circa il 65 per cento dei pacchi di piccolo valore risulta dichiarato con un prezzo inferiore a quello reale.

Ma il cambio di atteggiamento di Bruxelles rispetto al commercio cinese è cominciato all’inizio del 2025, quando l’Ue ha stabilito che Temu e AliExpress non avevano valutato né mitigato in maniera adeguata i rischi legati alla circolazione di prodotti illegali sulle proprie piattaforme. Ultimamente, Shein è poi finita al centro di nuove polemiche per la vendita sul proprio sito di “bambole sexy” dalle fattezze infantili, fatto per cui la Francia ha chiesto un’indagine europea.

La decisione di anticipare la fine dell’esenzione dai dazi sui piccoli pacchi ha ricevuto ampio consenso in Europa. «Porre termine a questa esenzione chiuderà scappatoie utilizzate sistematicamente per eludere i dazi» ha commentato il ministro danese dell’Economia, Stephanie Lose.
L’ecommerce tedesco Zalando ha chiesto che la soppressione avvenga in tempi ancora più rapidi. Le associazioni del commercio al dettaglio e dell’e-commerce di Svezia e Germania hanno accolto positivamente la decisione, definendola un primo passo verso condizioni di concorrenza più eque. In Italia, il presidente di Confindustria Moda, Luca Sburlati, ha dichiarato che tassare i pacchi di valore inferiore a 150 euro è «essenziale per la sopravvivenza del nostro settore tessile e dell’abbigliamento».

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha già abolito da diversi mesi la propria soglia de minimis, che consentiva l’ingresso senza dazi di pacchi dal valore inferiore a 800 dollari.

Alcuni Paesi dell’Ue hanno già introdotto tasse nazionali, spingendo Bruxelles ad accelerare i tempi per l’abolizione della norma europea. La Romania,  ha proposto l’introduzione di un diritto fisso di 25 lei (quasi 5 euro) sui pacchi di modico valore, mentre l’Italia sta valutando una tassa specifica per tutelare il settore della moda, come ha confermato il ministro Urso.

L’associazione EuroCommerce, che rappresenta il commercio al dettaglio e all’ingrosso europeo, dice che l’introduzione di tasse diverse nei singoli Paesi, anziché un prelievo unico a livello Ue, potrebbe indebolire il mercato unico. La Commissione europea ha proposto una tassa uniforme di 2 euro, ma l’idea ha raccolto pochi consensi. Alexandre Bompard, amministratore delegato del gruppo Carrefour, ha definito la tassa di 2 euro sui pacchi a basso valore «una barzelletta». Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane ha commentato che «è il mercato a riequilibrarsi da solo» e che «uno o due euro non sarebbero affatto sufficienti a ridurre l’attrattiva» degli e-commerce cinesi.


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