Cosa indebolisce il sistema immunitario e come rafforzarlo

di Redazione ETI/Conan Milner
6 Settembre 2025 20:41 Aggiornato: 6 Settembre 2025 20:41

Il sistema immunitario è una complessa barriera interna, essenziale per proteggere l’organismo da malattie e favorire la guarigione delle ferite. La sua efficacia, tuttavia, varia da individuo a individuo: alcuni resistono a quasi ogni malanno, mentre altri sembrano più esposti alle infezioni. Fattori come sonno, alimentazione e salute intestinale, insieme al ruolo chiave di cellule immunitarie specializzate, ne determinano la robustezza.

Diversi elementi possono comprometterne la funzionalità, tra cui carenze nutrizionali, stress cronico e infiammazione persistente. Per valutarne lo stato, i medici ricorrono spesso all’emocromo completo, un esame che misura la concentrazione di globuli rossi, piastrine e, soprattutto, globuli bianchi, principale indicatore della forza delle difese immunitarie. Un livello normale di globuli bianchi oscilla tra 4.500 e 11mila per microlitro di sangue. Valori elevati indicano che il corpo sta combattendo un’infezione, mentre valori inferiori suggeriscono un apparato immunitario indebolito, con risorse limitate per prevenire le malattie. Questo dato, tuttavia, offre solo un quadro generale, poiché le difese dell’organismo comprendono diversi componenti, come i neutrofili — che contrastano minacce acute come ferite o infezioni improvvise — e i linfociti, che affrontano pericoli cronici come tumori o virus persistenti.

Per un’analisi più approfondita, si possono esaminare le immunoglobuline, proteine prodotte per combattere specifici virus e batteri. Questi test identificano eventuali carenze, ma non ne chiariscono le cause. Un elemento cruciale è l’alimentazione. Medici di medicina funzionale spesso richiedono un pannello nutrizionale per valutare i livelli di nutrienti essenziali, come la vitamina D, fondamentale per ridurre il rischio di infezioni quali epatite, influenza e Aids. Anche zinco, ferro, magnesio, acido folico e vitamina C sono indispensabili, poiché supportano lo sviluppo e il funzionamento delle cellule immunitarie. Una carenza di magnesio, ad esempio, può ostacolare la produzione di linfociti T e B, le risposte dei macrofagi e la sintesi delle immunoglobuline, favorendo una reazione infiammatoria cronica che segnala un meccanismo di difesa in difficoltà.

L’infiammazione, caratterizzata da tessuti arrossati, caldi e gonfi, rappresenta una risposta essenziale per contrastare le infezioni, ma se prolungata può danneggiare l’organismo. Un esame specifico misura la proteina C-reattiva (Pcr), indicatore dei livelli infiammatori. Questa proteina aumenta rapidamente in presenza di ferite o infezioni e diminuisce quando la minaccia si attenua. Un’infiammazione cronica, però, rivela un apparato immunitario sotto stress, considerato da molti medici di medicina funzionale la radice di numerose patologie, dal raffreddore al cancro, fino a Alzheimer, demenza, autismo, malattie cardiache, ipertensione e diabete. Un sistema immunitario efficiente mantiene l’infiammazione sotto controllo, ma quando questa sfugge di mano, emergono i sintomi. Per valutare l’equilibrio infiammatorio, si può misurare la ferritina, una proteina che immagazzina il ferro. Livelli elevati possono indicare un’infiammazione di fondo, spesso legata a stress, danni tissutali o altre condizioni.

Lo stress cronico, inoltre, rappresenta una sfida complessa, poiché riduce la capacità del corpo di combattere le infezioni, rallenta la guarigione delle ferite e alimenta un’infiammazione di basso grado. Per questo, i medici possono richiedere test per misurare ormoni dello stress, come il cortisolo, il deidroepiandrosterone (Dhea) o la melatonina, particolarmente sensibile allo stress. Questi esami guidano le strategie terapeutiche e aiutano i pazienti a comprendere le dinamiche del proprio organismo, promuovendo cambiamenti nello stile di vita. Lo stress, tuttavia, non è sempre dannoso: in quantità moderate, stimola il corpo a reagire, producendo le sostanze necessarie per guarire o contrastare minacce esterne. La chiave risiede nell’equilibrio, poiché una vita senza stress non sarebbe funzionale, così come un’infiammazione eccessiva può diventare dannosa.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.


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