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Confermati gravi danni ai tunnel nucleari iraniani

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Un'immagine combinata mostra le immagini satellitari del complesso sotterraneo di Fordow, prima e dopo l'attacco degli Stati Uniti all'impianto nucleare sotterraneo, vicino a Qom, Iran, il 20 giugno 2025

Photo: sinistra e il 22 giugno 2025. MAXAR TECHNOLOGIES/Handout via REUTERS

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Tempo di lettura: 1 Min.

I recenti attacchi degli Stati Uniti hanno danneggiato gli ingressi dei tunnel utilizzati per stoccare parte delle riserve di uranio arricchito dell’Iran, situati nel vasto complesso nucleare di Isfahan. Lo ha annunciato domenica l’Agenzia internazionale per l’energia atomica: «Abbiamo accertato che gli accessi ai tunnel sotterranei del sito sono stati colpiti».
In precedenza, fonti ufficiali avevano rivelato che gran parte dell’uranio altamente arricchito dell’Iran era immagazzinata in questi tunnel a Isfahan. Poco dopo il comunicato dell’Aiea, il direttore generale Rafael Grossi, intervenendo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha confermato che i tunnel danneggiati si trovano nell’area destinata alla conservazione di tali scorte. «Gli ingressi dei tunnel adibiti allo stoccaggio di materiale arricchito risultano colpiti», ha dichiarato, riferendosi al sito di Isfahan.
Le autorità iraniane hanno annunciato l’intenzione di adottare misure per proteggere il materiale nucleare, senza però informare l’Aiea. Rafael Grossi ha chiarito che tali misure possono essere attuate nel rispetto degli obblighi di salvaguardia previsti dal Trattato di non proliferazione nucleare: «L’Iran può proteggere i propri materiali e attrezzature nucleari in conformità agli obblighi di salvaguardia, collaborando con l’Agenzia», ha affermato Grossi al Consiglio di Sicurezza.

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