«Abbiamo una normativa per la sicurezza sul lavoro molto avanzata che, però, ha bisogno di una coraggiosa operazione di semplificazione per rendere effettive la garanzie di sicurezza». Lo ha affermato il direttore generale di Confagricoltura, Roberto Caponi, intervenendo questo pomeriggio al convegno “Il futuro del lavoro è sicuro: normativa, responsabilità, prospettive”, organizzato a Roma da Forza Italia.
«Non siamo all’anno zero. Gli sforzi messi in campo in questi anni stanno dando i loro frutti e la riduzione del numero degli infortuni lo dimostra. Dobbiamo tuttavia riconoscere che c’è ancora tanta strada da fare, ad esempio sul fronte dei casi di infortunio nel percorso casa-lavoro e viceversa». Occorre poi ridurre i rischi correlati ai mezzi agricoli obsoleti perchè il settore primario ha bisogno di incentivi per il rinnovo delle macchine con modelli più moderni. Le statistiche ci dicono, infatti, che la maggior parte degli incidenti vede coinvolti trattori. «Altrettanto importante – ha concluso Caponi – è la questione della formazione degli addetti. In agricoltura il 30% dei lavoratori proviene da altri Paesi, spesso extra Ue. È necessario, quindi, investire di più in formazione, anche linguistica, creando tutti i presupposti per strategie efficaci di prevenzione. Ma è fondamentale che i finanziamenti per la formazione non siano soggetti al de minimis».