Giornalisti russi arrestati in Azerbaigian

di Redazione ETI/Reuters
30 Giugno 2025 18:26 Aggiornato: 30 Giugno 2025 18:27

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Video: Reuters

Le tensioni tra Russia e Azerbaigian sono aumentate lunedì 30 giugno, dopo che il Cremlino ha contestato la decisione di Baku di cancellare eventi culturali russi, in risposta all’arresto in Russia di cittadini di etnia azera sospettati di gravi reati.

La scorsa settimana, nella città industriale russa di Ekaterinburg, le autorità hanno condotto una serie di perquisizioni nell’ambito di indagini su crimini irrisolti, tra cui alcuni omicidi seriali. Sei persone sono state arrestate, tutte con passaporto russo; due sospetti sono però deceduti. Secondo gli inquirenti, uno è morto per insufficienza cardiaca, mentre per l’altro saranno gli esami medici a stabilire la causa del decesso. Il governo azero ha accusato la polizia russa di esecuzioni extragiudiziali «a sfondo etnico», un’accusa che Mosca ha respinto con fermezza.

Sempre lunedì, la polizia azera ha effettuato un blitz nella sede di Sputnik Azerbaijan, affiliata locale dell’agenzia di stampa russa Rossiya Segodnya. Secondo fonti russe che citano le autorità azere, due giornalisti sono stati arrestati, tra cui il responsabile dell’ufficio locale. Il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian aveva già convocato l’incaricato d’affari russo per protestare contro quelli che ha definito «omicidi brutali», mentre il parlamento di Baku ha annullato colloqui bilaterali previsti a Mosca e una visita del vicepremier russo. Domenica, il ministero della Cultura azero ha annunciato anche la cancellazione di eventi culturali organizzati da enti pubblici e privati russi, motivandola con “le dimostrative uccisioni extragiudiziali e gli atti di violenza commessi dalle forze dell’ordine russe”.

Interpellato sulla decisione, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato lunedì: « ci eammarichiamo sinceramente queste scelte. È importante continuare a lavorare per chiarire le cause e la natura dei fatti che, secondo la parte azera, hanno motivato tali reazioni».