Arrivano i nuovi Patriot americani in Ucraina

di redazione eti
3 Agosto 2025 7:41 Aggiornato: 3 Agosto 2025 19:32

L’Ucraina sta per a ricevere sistemi di difesa aerea Patriot nell’ambito di un nuovo accordo di trasferimento di armamenti messo a punto dalla Nato. Lo ha annunciato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius il primo agosto. L’annuncio di Donald Trump di alcune settimane fa rispetto a un cambio di passo del supporto bellico all’Ucraina sta quindi concretizzandosi, a partire dai micidiali missili antimissile Patriot di fabbricazione statunitense.

In una dichiarazione ufficiale, Pistorius ha precisato che la Germania sarà il primo Paese europeo a fornire armi all’Ucraina nell’ambito del nuovo accordo Nato: «In cambio, abbiamo raggiunto un accordo con il ministero della Difesa degli Stati Uniti, che consentirà alla Germania di essere la prima nazione a ricevere nuovi sistemi Patriot di ultima generazione, prodotti a ritmo accelerato. Il finanziamento sarà interamente a carico della Germania». Il sistema di difesa aerea Mim-104 Patriot, largamente utilizzato dai Paesi membri della Nato, è progettato per neutralizzare attacchi aerei di vario tipo: caccia, missili da crociera e missili balistici. Durante il conflitto con la Russia, l’Ucraina ha già ricevuto sistemi Patriot e altre tecnologie di difesa aerea dalla Nato.

Pistorius ha sottolineato il ruolo di primo piano della Germania nel sostegno a Kiev dichiarando: «Siamo di gran lunga il principale sostenitore dell’Ucraina nel campo della difesa aerea». Il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha accolto con un’esplosione di entusiasmo la notizia. «È un’ottima notizia e plaudo alla leadership della Germania!» ha scritto Rutte in un messaggio su X.
L’annuncio del trasferimento dei nuovi sistemi Patriot arriva nella stessa settimana in cui il presidente degli Stati Uniti ha ridotto il termine per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, spostandolo dal 2 settembre all’8 agosto. Venerdì, Trump ha inoltre ordinato il riposizionamento di due sottomarini nucleari americani in risposta a dichiarazioni a dir poco provocatorie arrivate negli ultimi giorni da Mosca.


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