L’Unione europea non prevede alcun accordo per limitare i dazi statunitensi sull’acciaio. Lo ha detto il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic oggi, 24 novembre, dopo i primi incontri a Bruxelles con i funzionari americani.
Parlando ai giornalisti, al termine delle riunioni con Jamieson Greer domenica e Howard Lutnick questa mattina, Sefcovic ha spiegato che le discussioni rimangono al livello di una revisione delle relazioni bilaterali in essere e non delle vere e proprie trattative.
Ai sensi dell’accordo commerciale Usa-Ue del 21 agosto, gli Stati Uniti impongono dazi del 15% sulla maggior parte delle importazioni europee. L’Ue ha accettato di eliminare i dazi su tutti i prodotti industriali statunitensi e di concedere un accesso preferenziale ai prodotti agricoli e ittici americani. Ma restano esclusi acciaio e alluminio, su cui gli Stati Uniti continuano a imporre dazi del 50%. L’accordo prevede che Usa e Ue proteggano i rispettivi mercati interni dalla sovraproduzione mondiale nell’acciaio mantenendo allo stesso tempo catene di approvvigionamento affidabili.
Alla domanda se dai colloqui di questa settimana potesse emergere una svolta sui dazi sull’acciaio, Sefcovic ha risposto che gli incontri attualmente in corso hanno lo scopo di effettuare una «valutazione politica delle relazioni bilaterali tra Ue e Usa», sia discutendo «di cooperazione economica» che di come affrontare l’eccesso di produzione mondiale (causato dalla Cina) e tutti gli aspetti connessi alla sicurezza economica, comprese le materie prime di importanza strategica.
Lo scorso mese Bruxelles ha proposto misure radicali per tutelare l’industria siderurgica europea dall’aumento delle importazioni cinesi “dirottate” verso l’Europa dal “muro” di dazi innalzato dall’amministrazione Trump. Il 7 ottobre la Commissione Europea ha avanzato la proposta di tagliare la quota doganale esentasse per l’acciaio a 18,3 milioni di tonnellate all’anno, quasi metà rispetto al livello precedente, con l’applicazione di un dazio del 50% su tutte le importazioni eccedenti. Una misura che riguarderebbe esportatori come Cina, India, Turchia e Regno Unito. Sefcovic ha precisato che si tratta di «un’area prioritaria per l’Ue, come dimostra la recente adozione del regolamento sull’acciaio, che mira a ristabilire l’equilibrio nel mercato europeo».
Sefcovic ha poi dichiarato che Ue e Stati Uniti stanno facendo progressi anche sulla sicurezza energetica, e ha ribadito l’impegno europeo di acquistare 200 miliardi di dollari in idrocarburi estratti in America, con l’obiettivo di aumentare la quota del gas naturale liquefatto Usa dall’attuale 45% al 60% della domanda Ue. Gli Stati Uniti sono ormai il principale fornitore di Gnl dell’Europa, con il 57,7% delle importazioni nel secondo trimestre del 2025, seguiti da Russia, Algeria e Qatar (dati Eurostat).
Sefcovic ha inoltre detto che nel 2025 gli investimenti dell’Ue negli Usa sono cresciuti notevolmente, fino a raggiungere «quasi 154 miliardi di euro da gennaio», e che sono in fase di negoziazione dei contratti di acquisto di chip americani per oltre 40 miliardi di dollari. E ha concluso anticipando che i ministri europei esamineranno anche le relazioni con la Cina e valuteranno i negoziati di libero scambio con India, Emirati Arabi Uniti e altri partner asiatici.




