Il Partito democratico (Pd) annuncia un’interrogazione parlamentare e chiede al ministro Bernini di riferire in Aula. «Il primo appello del semestre filtro per l’accesso a Medicina si è rivelato un clamoroso passo falso. Le immagini delle prove circolate sui social, i telefoni e gli altri dispositivi introdotti in aula, i controlli disomogenei e le reazioni divergenti degli atenei hanno messo in luce un sistema di vigilanza inadeguato e profondamente ingiusto per migliaia di studenti. A questo si aggiungono le criticità già note: aule insufficienti, didattica mista imposta dalle circostanze, incertezze per gli studenti fuori sede e il ricorso sempre più diffuso ai costosi corsi privati che la riforma avrebbe dovuto superare. Questa non è una riforma, è un inganno, che tradisce tutte le attese di studenti e famiglie, ingigantendo pesantemente addirittura costi, disagi e incertezza per tutti gli studenti», scrivono i responsabili nazionali Università, Sanità e Scuola del Pd Alfredo D’Attorre, Marina Sereni, Irene Manzi, i componenti delle commissioni Istruzione e Sanità di Camera e Senato, D’Elia, Rando, Verducci, Crisanti, Berruto, Iacono, Orfini, Furfaro, Malavasi, Ciani, Girelli, Stumpo, Zambito, Zampa, Camusso e i parlamentari dem Malpezzi e Rossi.
«Serve un cambio radicale di modello, visto che è emersa la totale inadeguatezza di un finto semestre filtro, che è in realtà un bimestre svolto prevalentemente in modalità telematica, con contenuti didattici inadeguati sia per la preparazione dell’esame sia per la prosecuzione degli studi in Medicina. Di fronte a questo quadro che delinea un totale fallimento, chiediamo alla ministra Bernini di venire a riferire in Aula per fare chiarezza immediata sulle irregolarità emerse, assicurare uniformità di procedure e valutazioni tra gli atenei e affrontare con urgenza le carenze strutturali che hanno compromesso la credibilità del semestre filtro. Una riforma flop», aggiungono i parlamentari Pd.
«Ribadiamo che l’accesso a Medicina richiede un sistema trasparente, equo e serio, tanto più in un momento in cui è necessario rilanciare il Ssn e far tornare attrattive tutte le professioni sanitarie. Quanto accaduto dimostra che il Governo non è stato in grado di garantirlo: avevamo denunciato durante la discussione parlamentare le criticità di una riforma sbagliata ed esclusivamente propagandistica. Ora servono risposte rapide e soluzioni concrete, nell’interesse degli studenti e della qualità della formazione universitaria», concludono i parlamentari Pd.




