Video: Reuters
Papa Leone ha incontrato sabato 15 novembre decine di attori e cineasti di Hollywood, tra cui le star Cate Blanchett, Chris Pine, Adam Scott e il regista premio Oscar Spike Lee.
L’evento, organizzato in Vaticano nell’ambito del Giubileo in corso, ha previsto un discorso del pontefice sulla difficoltà che il cinema sta affrontando in un’epoca di incertezza globale e di sovraccarico digitale: «Le sale cinematografiche stanno vivendo un declino preoccupante, con molte che vengono eliminate dalle città e dai quartieri», ha detto il Papa, rivolgendosi ai membri dell’industria del cinema riuniti nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico.
«Più di qualcuno afferma che l’arte del cinema e l’esperienza cinematografica siano in pericolo. Esorto le istituzioni a non arrendersi, ma a collaborare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività.»
Il Papa ha anche incoraggiato gli artisti a confrontarsi con onestà con violenza, guerra, povertà e solitudine, affermando che il buon cinema «non sfrutta il dolore: lo accompagna, lo indaga».
Ha elogiato non solo registi e attori, ma anche «la silenziosa dedizione di centinaia di altri professionisti», compresi i numerosi lavoratori dietro le quinte il cui mestiere rende possibile il cinema.
Alla fine del discorso, la lunga lista degli invitati ha incontrato il Papa uno per uno, molti offrendogli doni, tra cui Spike Lee, che gli ha regalato una maglia dei New York Knicks con la scritta «Pope Leo 14».
Gli incassi al botteghino in molti Paesi restano ben al di sotto dei livelli registrati prima della pandemia di Covid-19; negli Stati Uniti e in Canada i multiplex hanno appena vissuto la loro peggior estate dal 1981, escludendo il periodo delle chiusure dovute al Covid.




