Barak Ravid, corrispondente per gli affari internazionali di Axios, analista politico per Cnn e corrispondente da Washington per Channel 12 israeliana, ha scritto su X: «il presidente Trump ha inviato una lettera al presidente israeliano Herzog chiedendogli di concedere la grazia al premier Netanyahu».
«Casa Bianca, Washington, Sua Eccellenza Isaac Herzog presidente dello Stato d’Israele Gerusalemme.
Egregio signor presidente, è per me un onore scriverle in questo momento storico, in cui abbiamo appena ottenuto, insieme, una pace che è stata cercata per almeno 3 mila anni. Le rivolgo un saluto caloroso e ringrazio per la sua ospitalità e per avermi concesso di tenere il discorso alla Knesset. Mentre il grande Stato d’Israele e lo straordinario popolo ebraico superano i tempi terribilmente difficili degli ultimi tre anni, le chiedo di considerare con attenzione la grazia per il primo ministro Benjamin Netanyahu, che è stato un leader formidabile e decisivo in tempo di guerra e che ora sta conducendo Israele verso una pace che includerà molti altri leader mediorientali, aggiungendo numerosi paesi al percorso degli Accordi di Abramo. Il primo ministro Netanyahu è rimasto saldo per Israele di fronte ad avversari potenti e probabilità sfavorevoli, la sua attenzione non può essere inutilmente distolta. Ritengo assolutamente che il procedimento giudiziario contro Bibi, che ha impegnato per lungo tempo il sistema giudiziario israeliano, inclusa la lotta contro l’avversario più duro di Israele, l’Iran, sia un processo politico e ingiustificato. Isaac, abbiamo stabilito un rapporto straordinario, uno dei quali sono molto grato e onorato, e sono convinto che lei sia l’uomo che in gennaio ha finalmente riportato a casa gli ostaggi e concluso l’accordo di pace. Ora che abbiamo ottenuto questi successi senza precedenti e stiamo tenendo Hamas sotto controllo, è tempo di unire Israele concedendo la grazia a Bibi e ponendo fine una volta per tutte alla guerra legale. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti, Donald J. Trump presidente degli Stati Uniti d’America».
