Valditara sul Muro di Berlino: simbolo oppressione comunista

di Agenzia Nova
9 Novembre 2025 16:03 Aggiornato: 9 Novembre 2025 16:03

Oggi è la Giornata della libertà, e soprattutto lo era 36 anni fa, il giorno in cui cadde il Muro di Berlino, «simbolo dell’oppressione comunista sui popoli dell’Europa orientale». Lo scrive su Facebook il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Una tragedia che purtroppo – sottolinea – si estende anche ai giorni nostri, in un mondo in cui esistono ancora dittature che si richiamano espressamente a quell’ideologia. Il 9 novembre 1989 la libertà segnò un punto fondamentale e indelebile, riscattando le nazioni dell’Est Europa dalla tirannia dello Stato-Partito sulla persona, sui suoi diritti inalienabili, sulla sua stessa esistenza. Un tornante della Storia rispetto al quale noi europei ed occidentali dobbiamo coltivare il dovere della memoria, anche per tramandarla alle nuove generazioni e ricordare loro che libertà e democrazia non sono mai scontate. Purtroppo, vi è chi ha faticato e fatica tutt’ora ad allontanarsi definitivamente dai riferimenti di quell’ideologia totalitaria, anzi ancora oggi sembra replicarne i meccanismi anzitutto nei metodi».

«La pratica, per esempio, di aggredire la persona dell’avversario politico – prosegue Valditara – invece delle sue idee, il riflesso illiberale di ridurlo a nemico da abbattere o a cui negare cittadinanza nel dibattito democratico sono altrettanti frutti avvelenati di quella stagione. Vediamo pure riemergere proposte radicali come la chimera di un intervento pubblico nella determinazione dei prezzi e nello svolgimento di attività commerciali. Significa che stiamo dimenticando una delle lezioni più importanti di trentasei anni fa: i regimi comunisti crollarono anzitutto per il fallimento di una economia statalizzata, negando così libertà e quindi prosperità. I due termini, d’altronde, sono strettamente connessi, e poggiano sul riconoscimento della persona come valore non negoziabile: esattamente – conclude – ciò che il comunismo calpestò e calpesta anche oggi ovunque venga applicato».


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