L’Europa deve attrezzarsi alla guerra, dove non servono missili ma nuovi strumenti regolatori, perché gli Stati Uniti e la Cina stanno già combattendo un conflitto valutario. A colpi di criptomonete. Ne è convinto il presidente della Consob, Paolo Savona, intervistato da Milano Finanza. Savona ha sottolineato la necessità di «costruire l’euro digitale, che dovrebbe sostituire tutte le criptovalute».
«La guerra monetaria è già partita ed è più pericolosa delle guerre fatta coi missili, perché queste ultime in un modo o nell’altro troveranno una soluzione. Per le criptoguerre è un po’ più difficile perché i risparmi finanziari sono diventati fondamentali nella vita di un individuo», ha aggiunto.
«Se non affrontiamo prima il problema delle cryptocurrency, sarà difficile creare un unico mercato sia delle banche che della finanza e quindi anche delle Borse. Tutto ciò serve per evitare che la situazione possa sfuggire di mano. Quindi l’Unione bancaria è assolutamente una via da percorrere e credo sia la strada più rapida per arrivare a un nuovo accordo storico, ma senza affrontare le cryptocurrency, diventa una necessità che non risolve il problema», ha spiegato. «Noi praticamente abbiamo 600 milionari e multimilionari di cryptocurrency e questi 600 stanno dando il tono al comportamento della politica monetaria e finanziaria. È un problema serio», ha osservato il presidente della Consob, che ha concluso: «Bisogna ritornare a una maggiore ortodossia della moneta, dando un po’ più di sicurezza al risparmio e quindi al credito».




