Rifugio delle Dolomiti entra nel patrimonio alpino dopo cinquant’anni

di redazione eti/Reuters
7 Novembre 2025 16:58 Aggiornato: 7 Novembre 2025 16:58


Video: Reuters

Aggrappato alla parete rocciosa del Cimon della Pala, a circa 3.000 metri sul livello del mare, nel massiccio delle Dolomiti, un bivacco per alpinisti oscilla nell’aria come un ricordo d’argento di innumerevoli operazioni di soccorso e di ricerca, mentre viene trasportato in volo verso la sua nuova destinazione tra i simboli del patrimonio alpino.

Ancora una volta, dopo oltre cinquant’anni in cui ha rappresentato una linea di salvezza per gli scalatori sospesi tra neve, roccia e cielo, il rifugio ha spiccato il volo lo scorso lunedì (27 ottobre), diretto al museo di Trento.

Sospeso sotto un elicottero, il bivacco Fiamme Gialle — costruito nel 1968 dal reparto alpino della Guardia di Finanza — è stato calato dalle vette delle Pale di San Martino fino al Passo Rolle. Da lì, un camion lo ha trasportato al Muse – Museo delle Scienze di Trento.

Lunedì (3 novembre), una gru ha sollevato la compatta struttura in alluminio collocandola sulla terrazza del museo, dove presto inizierà la sua nuova vita, come ponte tra montagna, scienza e memoria. L’originale entrerà a far parte di una mostra permanente dedicata alla vita in alta quota e agli effetti del cambiamento climatico.

Il progetto, sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Guardia di Finanza, sarà aperto al pubblico nei prossimi mesi.

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