Regionali 2025 tra spettacolo e spettro dell’astensionismo

di Roberta Chiarello
6 Novembre 2025 18:43 Aggiornato: 6 Novembre 2025 19:03

C’è un fantasma che si aggira tra i Consigli regionali, da Nord a Sud, e minaccia di mandare all’aria le elezioni del 23 e 24 novembre per nominare il nuovo presidente di regione in Veneto, Campania e Puglia. È lo spettro dell’astensionismo, che spaventa i candidati e tutta la variegata galassia di funzionari locali che si destreggiano tra le più fantasiose trovate da campagna elettorale.

C’è chi dispensa pacchi di penne rigate con la sua immagine stampata sopra, come il primo cittadino di Marcon, Marco Romanello. Riccardo Barbisan, leghista e assessore a Treviso, pensa di donare vasetti di miele con annessa etichetta-promemoria sul nome giusto da scrivere sulla scheda elettorale (il suo), perché «come le api, anche noi veneti crediamo nel lavoro di squadra», scrive sui social Barbisan.
Sergio Berlato, eurodeputato di Fratelli d’Italia, punta a tornare in Veneto come assessore alla Caccia e regala accendini a forma di doppietta, mentre alle signore riserva un set con forbicine e lima per le unghie.
Qualcuno punta sulla musica. Antonio Decaro, l’aspirante presidente candidato dal centrosinistra, sguinzaglia sette rapper per scrivere “La Puglia che spera”; non si tratta di una colonna sonora elettorale – assicura Decaro alla presentazione del brano – ma di «un inno dei pugliesi che amano la loro terra». Infine Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, inaugura il tour da candidato in Campania a Ischia, nientemeno che con un atterraggio in elicottero.

A spegnere i riflettori sulle esagerazioni da campagna elettorale e restituire il vero andamento delle Regionali di fine novembre sono però i sondaggi. Secondo una analisi dell’Istituto demoscopico Noto per “Porta a Porta”, in Veneto risulta essere in testa il candidato del centrodestra, Alberto Stefani, con il 61% di preferenze contro il 35% dell’avversario all’opposizione, Giovanni Manildo. In Campania, l’uomo del centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle, Roberto Fico, si attesta al 52% dei consensi mentre il competitor del centrodestra, Edmondo Cirielli, raggiunge un 45%. In Puglia, il frontman del campo largo Antonio Decaro sarebbe in vantaggio al 65%, mentre Luigi Lobuono, in corsa per il centrodestra, si attesterebbe al 33%.

Occhi puntati sulla partita in Veneto, dove il giovane candidato leghista Stefani sembra essere il favorito e potrebbe raccogliere una pesante eredità politica dopo i 15 anni di governo del presidente uscente, Luca Zaia. Un sondaggio di Ipsos pubblicato oggi, 6 novembre, sul Corriere della Sera vede il candidato leghista in vantaggio di 36 punti rispetto a Manildo, che invece al momento colleziona il 26,9% dei consensi. L’istituto statistico stima per la Regione una affluenza al 48%, con il 22% degli elettori che «sicuramente non andrà a votare».

Non va meglio per la Campania, dove solo il 45-46% dei cittadini si recherà alle urne, secondo le stime di BidiMedia per Fanpage. Fico sarebbe intorno al 55% dei consensi, segnando un solido margine di 14 punti su Cirielli, che invece si fermerebbe al 41%.
Oggi in Campania cala il sipario sulla corsa alle Regionali di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro dello scandalo che ha coinvolto l’ex ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano. La donna aveva annunciato la sua candidatura per il Consiglio regionale con la lista ‘Dimensione Bandecchi’, ma ha deciso di ritirarla dopo aver ricevuto un avviso di garanzia (il secondo in poco più di un anno). La Boccia è indagata dalla procura di Roma per interferenze illecite nella vita privata, a seguito della diffusione di un audio – mandato in onda dalla trasmissione Report – con un dialogo privato tra Sangiuliano e la moglie, Federica Corsini. In una lettera inviata a Bandecchi e postata su Instagtam, Maria Rosaria Boccia scrive di non avere «la forza di affrontare nuovamente un simile calvario», avendo già pagato «un prezzo altissimo in termini di salute fisica e mentale».

In Puglia, Decaro – l’eurodeputato da 5mila preferenze – sembra avere la vittoria in tasca, e nel primo confronto Tv su Telenorba con lo sfidante Lobuono ha chiarito le priorità del proprio progetto politico: «la riduzione delle liste d’attesa e la riorganizzazione delle indagini diagnostiche, partendo dal centro unico per le prenotazioni», insieme agli «impianti di affinamento per affrontare la crisi idrica».
Intanto i big del centrodestra si preparano a dare il proprio endorsement a Lobuono. Lunedì 10 novembre, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà a Bari insieme ai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi.


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