Il senatore Giulio Terzi ha scritto ieri su X: «commissario europeo al Commercio riconosce cruciale il ruolo del Governo Meloni. Durante l’audizione in Senato, il Commissario Šefčovič ha affrontato questioni cruciali per il futuro della politica commerciale dell’Unione europea. Sul tema dei dazi con gli Stati Uniti, ha riconosciuto l’importanza del dialogo avviato con Washington, frutto di un lavoro condiviso tra diverse capitali europee, tra cui Roma. L’Italia ha avuto un ruolo attivo, anche se non esclusivo, nel favorire un confronto costruttivo tra Bruxelles e gli Stati Uniti. Ma il punto più urgente, come ha chiarito il commissario, riguarda la necessità di sganciarsi da dipendenze strategiche troppo pesanti, in particolare dalla Cina. È fondamentale ridurre drasticamente la dipendenza da Pechino su materie critiche come le terre rare, essenziali per le tecnologie e l’industria europea. Serve una strategia forte, unita e ambiziosa. Grande attenzione è stata posta anche sui rapporti con aree in forte crescita e dal peso strategico sempre maggiore. Gli accordi in corso con i Paesi del Golfo vanno letti in quest’ottica, così come l’intensificazione del rapporto con l’India. Il Corridoio India, Medio Oriente e Europa (Imec) non è solo un progetto infrastrutturale: è un tassello importante verso un più ampio accordo commerciale tra Ue e India, su cui bisogna accelerare. Šefčovič ha poi richiamato il valore di altri accordi strategici. Quello con il Canada (Ceta), già in vigore in via provvisoria, sta dando buoni risultati. L’intesa con il Mercosur, pur con alcune riserve legate alle garanzie per le nostre aziende, rappresenta un’opportunità da cogliere. In tale ottica, è prioritario completare e sottoscrivere altri accordi di partenariato con altri Paesi rilevanti, tra cui il Messico, con cui sono in corso negoziati avanzati. In sintesi, è emerso un messaggio chiaro, i partenariati commerciali sono fondamentali per rafforzare il peso dell’Europa nel mondo e per generare benefici concreti per imprese e cittadini. E su questo terreno, la forza dell’Ue sta proprio nella sua unità. Negoziare insieme, significa avere più peso e ottenere condizioni migliori».
