Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha postato ieri su X la trascrizione di un’intervista concessa al Tg1:
Presidente, cosa rappresenta questa riforma della giustizia e cosa risponde all’Anm per la quale altera l’assetto di poteri?
«Penso che la riforma della giustizia rappresenti un’occasione storica di avere una giustizia più efficiente e più giusta. Sono norme di buon senso. Separazione delle carriere, che significa rafforzare la terzietà del giudice, quindi un processo più giusto. Alta corte disciplinare che significa che quando un giudice domani dovesse sbagliare se ne assumerà anche, finalmente, la responsabilità e il sorteggio dei componenti del Csm, che vuol dire liberare la magistratura dalle correnti politicizzate e quindi valorizzare il merito.
Non sono d’accordo con l’Anm. Del resto, a memoria io non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a una qualsiasi riforma della giustizia, quindi la loro idea è che tutto va benissimo. Non è l’idea che ne abbiamo noi della giustizia e probabilmente neanche quella che ne hanno i cittadini».Ora si apre la partita del referendum. Sarà una consultazione sulla giustizia o ci saranno anche dei profili politici?
«No, io credo che debba essere una consultazione sulla giustizia, intanto perché non ci saranno in ogni caso conseguenze per il governo. Lei parla del referendum, ovviamente, noi arriveremo alla fine della legislatura, chiederemo agli italiani di essere giudicati per il complesso del lavoro che abbiamo fatto, ma anche perché voglio ricordare a tutti che i governi passano e invece le leggi, soprattutto quelle costituzionali, rimangono e incidono sulla vita dei cittadini. Quindi io penso che sia una scelta più facile. Chi pensa che nella giustizia va tutto bene, voterà contro la riforma, quindi voterà no. Chi pensa che invece possa migliorare voterà a favore della riforma e quindi voterà sì».
Presidente, come giudica lo stop della Corte dei Conti sul Ponte sullo stretto? Cosa farà il governo e come replica la magistratura contabile che dice sostanzialmente di essersi attenuta a profili esclusivamente giuridici?
«Alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link… perché, verrebbe voglia di rispondere, c’è internet…
Dopodiché il governo aspetta i rilievi, risponderà ai rilievi. Sia chiaro che l’obiettivo è fare il ponte sullo stretto di Messina, che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo. Perché voglio dire anche questo, noi siamo eredi di una civiltà che con i suoi ponti ha meravigliato il mondo per millenni e io non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi perché siamo soffocati dalla burocrazia e dai cavilli».Un punto sulla manovra. Ci saranno modifiche sul contributo delle banche o sugli affitti brevi?
«Sul contributo delle banche non credo, io continuo a dire che secondo me è un bel segnale che si mettano le risorse sui lavoratori, sulle imprese che assumono, sulle famiglie, sulla natalità, sulla sanità e che si chieda un contributo a banche e assicurazioni.
Sugli affitti brevi, a mio avviso, deve decidere il Parlamento se confermare o meno la norma. Io voglio solamente dire che la ratio del provvedimento non è fare cassa sul tema degli affitti, ma è favorire gli affitti alle famiglie, perché è evidente che se c’è la stessa tassazione per chi affitta a un turista e per chi affitta a una famiglia si tenderà ad affittare al turista e gli affitti per le famiglie aumenteranno. Quindi il nostro obiettivo è abbassare gli affitti per le famiglie».




