Proposte e incertezze al vertice di Copenhagen

di Redazione ETI
2 Ottobre 2025 12:26 Aggiornato: 2 Ottobre 2025 18:01

I capi di Stato e di governo dell’Unione europea si sono incontrati “informalmente” ieri a Copenaghen per discutere del sostegno all’Ucraina e di nuove misure comuni in materia di difesa. Si tratta del primo di due appuntamenti previsti questa settimana nella capitale danese. Oggi si riunirà la Comunità politica europea, che raccoglie 47 Paesi, per affrontare temi legati a sicurezza, traffici illeciti e migrazioni.

Copenhagen è blindata per tutta la settimana dei diversi incontri: oltre ai divieti di volo per i droni civili, la Difesa tedesca ha fornito supporto militare diretto su richiesta del governo danese; sono impegnate anche navi Nato nel Baltico, mentre altre nazioni europee hanno inviato uomini e mezzi.

Nella riunione è approdato per la prima volta il progetto presentato da Ursula von der Leyen, che prevede l’utilizzo dei beni russi congelati per finanziare un prestito a favore di Kiev. I fondi verrebbero impiegati per creare un “prestito di riparazione”, destinato a sostenere lo sforzo bellico ucraino. Parte delle risorse servirebbe all’acquisto di armamenti da aziende europee, con il duplice obiettivo di sostenere l’Ucraina e rafforzare l’industria della difesa del continente.  Il piano prevede inoltre che l’Ucraina restituisca il prestito soltanto se Mosca sarà condannata al risarcimento delle riparazioni di guerra.

Restano tuttavia aperti diversi nodi giuridici e tecnici. Il Belgio – che detiene la maggior parte delle attività russe attraverso Euroclear – ha bocciato con fermezza il piano della von der Leyen: «Se i Paesi si convincono che i fondi delle banche centrali possano sparire a discrezione dei politici europei, potrebbero decidere di ritirare le loro riserve dall’eurozona», ha detto ieri il primo ministro Bart De Wever. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invece espresso pieno sostegno alla proposta, rilanciandone il dibattito.
Oggi, Bart De Wever, ha dichiarato di aver chiesto ai leader degli altri Paesi dell’Unione europea garanzie affinché condividano i rischi qualora i beni russi congelati in Belgio venissero utilizzati per finanziare prestiti all’Ucraina. «Non esiste denaro gratuito. Ci sono sempre delle conseguenze» ha detto De Wever ai giornalisti, chiarendo che il problema sono le conseguenze giuridiche dell’appropriarsi di soldi altrui, «Ieri ho chiesto ai miei colleghi la loro firma di impegno: se prendiamo i soldi di Putin, li usiamo, tutti noi saremo responsabili in caso qualcosa vada storto». La von der Leyen di rimando ha dichiarato: «È assolutamente chiaro che il Belgio non può essere l’unico Stato membro a farsi carico del rischio, il rischio deve essere condiviso su spalle più larghe».

Sul tema del prestito garantito con i beni russi congelati, Giorgia Meloni ha assunto una posizione di cautela, evidenziando come la questione sia complessa, e ha sottolineato l’importanza che ogni iniziativa in tale direzione venga condotta con «responsabilità e prudenza», per garantire che le misure adottate siano efficaci e sostenibili anche dal punto di vista giuridico.

L’ALLARME DRONI

Il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha definito il progetto del muro aereo «necessario e tempestivo». Sul tavolo è infatti la creazione di un “muro di droni” per difendere lo spazio aereo europeo. La questione è diventata prioritaria dopo le numerose incursioni di velivoli senza pilota che hanno costretto alla chiusura temporanea di diversi aeroporti danesi, compreso quello di Copenaghen.
Il ministero della Difesa danese ha già installato un sofisticato radar all’aeroporto della capitale. Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito hanno dispiegato aerei, navi e sistemi di difesa antiaerea a supporto della sicurezza dei vertici. Anche le forze armate ucraine hanno inviato istruttori e reparti per esercitazioni congiunte dedicate al contrasto dei droni russi.
Il primo ministro danese Mette Frederiksen ha sottolineato che, pur mancando prove certe sui responsabili, «un Paese in particolare rappresenta la principale minaccia alla sicurezza del continente, e questo Paese è la Russia».

Mosca nega tutto: l’ambasciata russa in Danimarca ha parlato di «provocazioni organizzate» e di «voci assurde» tese a prolungare la guerra e ad allargare il conflitto. Ma resta il fatto che nelle ultime settimane diversi droni russi abbiano violato lo spazio aereo anche polacco, prima di venire abbattuti dai caccia della Nato. E, pochi giorni dopo, tre aerei russi sono stati intercettati e scortati fuori dai cieli dell’Estonia.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interverrà in videoconferenza. Si è parlato anche di accelerazione delle procedure di adesione dell’Ucraina all’Unione, Zelensky ha in merito ha già dichiarato: «Siamo pronti ad avviare il Cluster 1 dei negoziati di adesione all’Ue».


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