La natura incorruttibile di Atena e della saggezza – P 1

di Redazione ETI/James Sale
1 Ottobre 2025 12:32 Aggiornato: 2 Ottobre 2025 12:33

Sembra che oggi viviamo in un mondo in cui i fatti e la verità non contano più: il criterio principale per capire se qualcosa sia vero o no pare sia diventato ciò che percepiamo. Quindi si sente dire ovunque «la mia verità», volendo così dire che è irrefutabile perché è «la mia verità», indipendentemente dai fatti.

Gli antichi avevano una concezione diversa delle cose che contavano davvero. I Greci, in particolare, avevano capito i meccanismi della psicologia umana: come funziona, cosa cerca e, soprattutto, quali sono le conseguenze dell’arroganza di ignorare i consigli o i dettami degli dei, consigli che, ovviamente, erano basati sulla realtà e sui fatti.

L’arroganza per i Greci era il peccato supremo, perché significava ignorare o sfidare i desideri espressi dagli dei. Sebbene gli dei, gli dei dell’Olimpo, litigassero e discutessero tra loro e avessero rivalità e invidie proprio come noi, avevano in ogni caso soppiantato il caos, il primitivismo e la barbarie dei loro padri e madri, i Titani. Avevano sostituito tutto questo con l’ordine e la giustizia.

Il mondo di Crono (padre di Zeus), ad esempio, appare bestiale rispetto al cosmo ordinato creato dai suoi figli. Infatti, se pensiamo al significato di Crono, “tempo”, dovremmo ricordare che il tempo divora tutti i suoi figli, proprio come Crono tentò di divorare tutti i suoi figli maschi.

Antoine Houasse, Nascita di Atena, Palazzo di Versailles. Dominio pubblico

Oltre allo stesso Zeus, forse una delle divinità più importanti dell’Olimpo era Pallade Atena, dea della saggezza, della guerra e dell’arte. Inoltre, era figlia di Zeus e, secondo alcuni, la sua preferita.

Di solito, quando si parla del dio greco della guerra, pensiamo ad Ares (per i latini, Marte), ma sia Ares che Atena erano dei della guerra. Tuttavia, la differenza è rilevante: Ares era il dio della guerra inteso come sanguinario, brutale e feroce, mentre Atena era considerata una dea della guerra in senso strategico, intelligente, talvolta anche ingannevole.

Per questo motivo Atena amava l’astuto Ulisse, che non era il più grande guerriero greco – era il sanguinario Achille il “più grande”. Ma a vincere la guerra dei Greci contro Troia non è stato Achille, è Ulisse con l’astuto stratagemma del cavallo e, grazie alle sue strategie (e al sostegno di Atena), è Ulisse naturalmente che sopravvive alla guerra.

Atena è anche la “vergine eterna”, che a mio avviso sottolinea il fatto che la sua saggezza e la sua verità non possono essere corrotte. È nata già adulta e armata dalla testa, o meglio dalla fronte, di Zeus, indicando con questo di possedere non solo la lungimiranza, ma anche il potere della saggezza. Infatti, secondo il racconto mitologico, tutti gli altri dei rimasero sbalorditi dal suo aspetto e Helios, dio del sole, fermò all’improvviso la sua evoluzione per ammirarla.

Come dea protettrice degli eroi e dei valori eroici, Atena favoriva molti grandi eroi greci oltre a Ulisse, come Perseo, Eracle (il più grande di tutti), Bellerofonte e Giasone ed era immancabilmente il suo consiglio a essere determinante per il loro successo. Un ottimo esempio – e pertinente alla nostra riflessione – può essere il consiglio e l’aiuto decisivo dato a Perseo. Atena raccomanda all’eroe di non guardare direttamente Medusa per non essere trasformato in pietra, e sorregge davanti a lui uno scudo di bronzo, lucido come uno specchio, sul quale Perseo, camminando all’indietro, vede il riflesso della Medusa riuscendo così a decapitarla.

MEDUSA OGGI

L’attualità di Atena oggi è significativa, se si osserva il modello di comportamento comune ogni volta che la saggezza si manifesta nella nostra vita moderna: quando, ad esempio, qualcuno mette in discussione l’ideologia non binaria, o quando, alcuni anni addietro, una persona qualificata metteva in discussione le teorie e l’ortodossia delle vaccinazioni contro il Covid e dell’uso delle mascherine o quando la teoria critica della razza viene messa in discussione con la motivazione che potrebbe essere essa stessa razzista, o quando… l’elenco potrebbe continuare. Di fronte a questioni simili, quando vengono presentate prove contrarie alle versioni popolari, cioè quando si manifesta Atena sottoforma di saggezza e verità, assistiamo sempre allo stesso comportamento.

Tornando al mito di Perseo, la testa di Medusa, dopo essere apparsa in diverse altre imprese con Perseo, trova finalmente la sua collocazione al centro dello scudo di Atena, l’egida, stando a significare che, affrontando Atena in battaglia, si doveva affrontare la testa di Medusa. In altre parole, si doveva affrontare il vero terrore, che era pietrificante, al quale solo un altro dio o spirito poteva resistere. E per quanto riguarda i suoi attacchi, anche tra gli dei, probabilmente solo Zeus e uno o due altri potevano farlo adeguatamente.

Pertanto, quando i concetti stereotipati diffusi oggi vengono messi a confronto con la saggezza, la reazione è terrore e pietrificazione. Tali idee si manifestano in diversi modi. In primo luogo, chi diffonde queste opinioni dimostra l’incapacità di affidarsi a un dialogo razionale, non esistendo alcun argomento razionale da opporre alla verità. Al contrario, chi si riconosce come “woke” entra in una profonda negazione. (Per chiarezza, il termine “woke” è usato sia dai liberali che dai conservatori per descrivere una serie di ideologie progressiste più radicali, tra cui la teoria critica della razza, la giustizia sociale e la teoria di genere).

Bernhard Rode, Federico il Grande come Perseo, 1756. Atena mostra a Perseo come evitare lo sguardo di Medusa. Pubblico dominio.

Questa pietrificazione indurisce i loro atteggiamenti e i loro cuori, il cuore diventa una pietra. La paura (più precisamente, il terrore) produce una reazione violenta, una risposta feroce, l’incapacità di considerare alternative e persino la possibilità di pensare che potrebbero sbagliarsi o, di fatto, avere torto.

Una terza manifestazione è che alla fine, man mano che l’indurimento (la pietrificazione) si approfondisce, emerge in loro un carattere implacabile, senza pietà: i trasgressori devono essere puniti. Ma nello stesso momento, naturalmente, l’invito rituale a «essere gentili» viene recitato come un mantra.

Siamo quindi in grado di riconoscere che la saggezza e la verità – Atena, appunto – sono dalla nostra parte quando assistiamo a questi comportamenti e alle manifestazioni di quelle persone che, con la loro arroganza, sono determinate a negare la realtà, a negare i fatti e a negare la verità. Come direbbe lo scrittore e filosofo inglese G.K. Chesterton a proposito del peccato imperdonabile, è «definire grigia una foglia verde».

Il compositore e scrittore Kenneth LaFave, nel suo libro straordinariamente istruttivo War of the Words (La guerra delle parole) ha giustamente osservato che «la parola migliore e più appropriata per identificare i difensori della libertà, a quanto pare, è ‘occidentali’».

Storicamente, questo sembra essere vero: dalla Magna Carta alla Carta dei Diritti, l’Occidente ha continuamente spinto per stabilire le libertà che ora diamo per scontate. Il pericolo che stiamo attraversando ora è che queste libertà vengono erose internamente, e siamo stati estremamente lassisti nell’affrontare questo declino: lassisti nel distogliere la nostra attenzione dalla saggezza e dalla verità, che pietrificano il nemico, e nel permettere che le foglie verdi vengano chiamate grigie.

L’antidoto è tornare alla dea della saggezza e questa, ovviamente, è una metafora. Perché potremmo anche ricordare a noi stessi che all’inizio la Saggezza era nella tradizione giudaico-cristiana con il Signore Dio: «Il Signore mi ebbe con sé [Saggezza] al principio dei suoi atti, prima di fare alcuna delle sue opere più antiche. Fui stabilita fin dall’eternità, dal principio, prima che la terra fosse». (Proverbi 8,22-23).

Rafforziamo il nostro impegno per restare fedeli alla verità e instillare saggezza ogni volta che possiamo, perché più di ogni altra cosa, questo è quello che temono i “risvegliati”.