«Avremmo voluto apprezzare questo provvedimento, con una condivisione ed un voto unanime, invece è stato rotto quel clima, quel lavoro comune con scambi poco trasparenti e accordi che hanno portato anche a clamorose scelte come quella di inserire con un emendamento, all’improvviso, la nascita di un mega-dipartimento incardinato presso la presidenza del Consiglio per le politiche del Mezzogiorno. Una mega struttura, che assorbirà anche le competenze della struttura economica di Missione della Zona economica speciale». Lo ha detto il senatore Walter Verini intervenendo in dichiarazione di voto per il Pd sul decreto Terra dei fuochi.
«Molto di quello che questo governo e questa maggioranza toccano – ha aggiunto – si trasforma in qualcosa di inguardabile. Occorreva procedere in assoluta trasparenza anche per rispondere positivamente alle richieste decennali di chi vive su quel territorio, alle organizzazioni agricole, ambientali e del terzo settore che hanno rappresentato con dovizia di particolari le esigenze da affrontare e rafforzare cosi il gravoso impegno che è stato assegnato al commissario Vadalà e alla sua struttura. Sarebbe stato pure un modo per sostenere lo sforzo e l’impegno della Regione Campania e della sua amministrazione che dieci anni fa ha ereditato una situazione molto grave arrivando a raggiungere, oggi, obiettivi significativi».
«La ‘Terra dei fuochi’ – ha proseguito – non è solo una ferita ambientale e sociale, diventata anche un simbolo di degrado ma anche di lotta e di speranza. È una questione europea. La società ha svolto un ruolo insostituibile. Le denunce e le campagne di Libera, Arci, Acli, Legambiente che hanno chiesto verità, bonifiche rapide, ripristino e trasparenza. C’è ancora molto da fare ed ecco perché la Terra dei fuochi può diventare la Terra delle prove: la prova che l’Italia sa trasformare un contenzioso europeo in standard di eccellenza per la gestione dei rifiuti e per la sicurezza ambientale di tutto il Paese. Per senso di responsabilità, ed anche perché siamo in prima lettura – ha concluso Verini – il nostro voto sarà di contrarietà pronti a modificarlo se nel corso dell’iter parlamentare verranno meno le furbizie, senza ulteriori pasticci e soprattutto se saranno raccolte alcune delle nostre proposte che pervengono da coloro che hanno subito sulla loro pelle la Terra dei fuochi, in Campania e nelle altre regioni d’Italia. Continueremo a batterci per questo, non arretreremo di un millimetro».